Ben Wallace, il miglior difensore dell'NBA, è tornato a dominare sotto canestro
Orlando @ Detroit 77-89
Finalmente incisivi in difesa, trascinati da un Ben Wallace di nuovo padrone indiscusso sotto canestro e fresco vincitore del titolo di Defensive Player of The Year per la stagione 2002-03, i Pistons sono riusciti a rendere inutile la pur ottima prestazione di Tracy McGrady, autore di 46 bellissimi punti (dopo i 43 di Gara 1) ma non aiutato a dovere dai propri compagni (vi ricordate quando parlavo di "one-man team"?); questo fattore potrebbe risultare decisivo per le sorti della serie che ora si sposterà in quel di Orlando, con il punteggio in parità ed entrambi i contendenti pronti a darsi battaglia fino ala vittoria finale.
"Non vinceremo la serie se i compagni non daranno una mano a McGrady", è stato il commento al termine della partita di un preoccupato Doc Rivers, il quale ha aggiunto: "Per la prima volta i ragazzi più giovani non hanno preso i tiri che dovevano prendere. Hanno cercato troppo Tracy e questo alla fine ci ha penalizzati".
Drew Gooden, dopo i 18 punti di Gara 1, ha chiuso l'incontro con 4 miseri punti, frutto di un modesto 2 su 9 dal campo e, davanti ai microfoni, ha avuto l'onestà di ammettere che "tutti noi dobbiamo aiutarlo, non può fare tutto da solo ma stasera non l'abbiamo fatto".
Il "supporting cast" si è rivelato il vero anello debole e le cifre lo dimostrano ampiamente: 31 punti con 11 su 42 per i compagni di The Big Sleepy. Sulle qualità di McGrady ormai nessuno nutre più alcun dubbio ma circa la reale consistenza del resto del team sono in molti ad avere riserve.
In marcatura sul fenomeno di Orlando si sono alternati Michael Curry, Corliss Williamson e Robinson, con scarso successo visto lo score dell'avversario; unica nota lieta su questo fronte la gara del rookie Tayshaun Prince, in grado di "limitare" le sfuriate offensive di T-Mac, tanto da guadagnarsi, parole del suo allenatore, l'appellativo di "T-Mac stopper"!
"Ha mostrato a tutti di essere il miglior attaccante della Lega. Io, dal canto mio, ho cercato di entrargli nella maglia e seguirlo dappertutto", il commento di Prince nel dopo partita. Compito realizzato con grande dedizione e "solo" 3 su 8 (11 punti) per il campione in maglia blu.
La grandezza del singolo non è in discussione ma in cinque contro Uno, anche se quell'Uno si chiama Tracy McGrady, il compito dei ragazzi di Rivers diventerebbe arduo, e il secondo turno della postseason una chimera. Il condizionale è d'obbligo, se non altro perché si chiamano Magic ed un mago tra le loro fila esiste davvero ed è anche in gran forma"
Detto del ritorno in grande stile di Wallace (10 punti, 16 rimbalzi e 3 stoppate) va sottolineata la grande prova in attacco di Richard Hamilton, con ben 30 punti a referto per l'ex Wizards.
Dopo la brutta figura di domenica sarebbe stato facile per la squadra farsi prendere dal panico, invece, al contrario di ciò che gli avversari si auspicavano, nella Motown si è potuto assistere ad uno spettacolo all'altezza della fama conquistata nel corso degli ultimi due anni dal roster messo in piedi da quel Joe Dumars che, per quanto riguarda il gioco duro ed essenziale, ne sa qualcosa (leggi Bad Boys).
"Ho voluto soltanto entrare in campo con grande energia ed essere di esempio per i miei compagni ma loro erano già pronti…", ecco lo spirito di Detroit riassunto nelle parole del suo leader, il quale, prima dell'inizio della partita era stato premiato con la preziosa statuetta dall'ex Pistons e Hall of Famer Bob Lanier. Un riconoscimento strameritato che di sicuro stimolerà ancora di più il numero 3 e per i Magic sarà molto difficile poterlo fermare.
Pessimista sulle possibilità per Detroit di andare fino in fondo in questi playoffs è sicuramente Jeff Van Gundy, ex allenatore di New York e attuale analista per la rete TNT: "Penso che alcune squadre siano costruite per vincere la regular season e i Pistons ne sono un perfetto esempio. Hanno avuto un'ottima stagione, hanno saputo reagire agli infortuni e non hanno avuto problemi a giocare due gare di fila. Sono privi però dello "star quality player" in grado di decidere l'ultimo quarto di gioco".
Frasi che non mancheranno di scatenare polemiche sui media locali" certo, detto da uno che dai grandi campioni è stato punito severamente (si, mi sto riferendo a MJ!) fa un certo effetto!
Ci si risente dalla Florida (magari!).
Stay tuned!