La classe di Roy Oswalt, pitcher silenzioso ma fenomenale, determinante in Gara-2.
Tornare da Saint Louis sotto 0-2 nella serie era tutto ciò che gli Houston Astros volevano evitare.
Dopo aver perso 5-3 Gara-1 contro i Saint Louis Cardnals, in Gara-2 gli Astros si affidavano a Roy Oswalt per cercare di pareggiare i conti.
Sul monte per i Cards partiva Mark Mulder, ex A's e acquisizione di spicco della off-season di Saint Louis.
Nei line-up alcune novità rispetto al giorno precedente, con Tony LaRussa che ritorna da Larry Walker come clean-up contro un lanciatore destro e Phil Garner che premia Chris Burke con un posto da titolare rinunciando a Jeff Bagwell e spostando Lance Berkman in prima base.
Se le scelte del manager dei Cards si erano rivelate decisive in Gara-1, stavolta è stato Garner a vincere la sfida della tattica.
Il suo pupillo Burke infatti lo ha subito ripagato della fiducia, meritata per altro, trovando un bellissimo contatto nella parte alta del secondo inning contro Mulder per un triplo.
Dopo la base intenzionale concessa ad Ausmus per affrontare con 2 out il pitcher Oswalt, Saint Louis ha commesso un errore insolito per una squadra solitamente molto attenta: cutter interna di Mulder e Yadier Molina che perde il contatto con la pallina cadendo in una passed ball che permette a Burke di segnare il punto dell'1-0.
L'inerzia si sposta dunque a favore degli ospiti, che si convincono della possibilità di portare a casa la vittoria, tanto più che Oswalt, pitcher di grande spessore a volte sottovalutato, regala perle dal monte di lancio tra cui uno strepitoso strikeout su Jim Edmonds con 2 out e basi piene.
E come Chris Carpenter nella sfida d'apertura, anche Oswalt si è distinto per lucidità e tecnica al piatto: nel quinto inning, dopo un doppio che ha aperto l'inning di Brad Ausmus, il bunt del partente degli Astros non è stato direttamente un RBI ma ha permesso al compagno di avanzare in terza base, spianando la strada alla rimbalzante di Craig Biggio che ha portato a casa il 2-0.
Nello scounting report di Oswalt una delle caratteristiche più importanti che si possono notare è quella di essere considerato un grande lottatore, che reagisce nei momenti di difficoltà .
Ed infatti il pitcher da 20 vittorie in stagione ha risposto da campione al fuoricampo nella sesta ripresa di Albert Pujols, un “towering” HR arrivato come un fulmine a ciel sereno su una fastball del partente degli Astros.
Oswalt avrebbe potuto cedere alla pressione di una possibile rimonta dei padroni di casa, ed invece ha reagito alla grande chiudendo un delicato settimo inning con 2 out consecutivi, strozzando in gola al pubblico del Busch Stadium l'urlo per il ground-rule double di Molina che poteva aprire un big inning.
Ci hanno pensato poi i compagni ad assicurare la vittoria al loro partente: l'attacco è tornato all'opera nell'ottavo inning, con due punti segnati in sequenza grazie al doppio di Berkman, all'RBI single dello scatenato Burke ed al triplo di Adam Everett, sul quale è da registrare l'infortunio dell'eroe di Gara-1 Reggie Sanders.
La difesa, con il closer Brad Lidge sul monte, ha amministrato il vantaggio di tre punti nelle ultime due riprese, senza commettere errori e godendo dell'ottima prova del lanciatore autore di 3 K.
4-1 il punteggio finale per gli Astros, che pareggiano i conti nella serie e tornano in Texas su quell'1-1 che alla vigilia avevano programmato.
Saint Louis si è scontrata contro un grande Roy Oswalt e non ha potuto contare sul miglior Jim Edmonds, lontano parente dal grande protagonista della serie del 2004.
La sfida si sposta ora a Houston, con Roger Clemens e Matt Morris pronti a mettere in scena un altro pitchers-duel, perché se nel 2004 furono i line-up a decidere il risultato, quest'anno sembrano essere le prestazioni sul monte a fare la differenza.