Quando Paul Pierce si mette in testa una cosa, difficilmente trova qualcuno capace di fermarlo
Incontenibile, incontrastabile, immenso. Non ci sono altre parole per commentare la gara di Paul Pierce.
Verso metà dell'ultimo quarto ha visto che la partita stava andando nella direzione non auspicata, quindi decide di prendere letteralmente in mano la conduzione di ogni azione dei Celtics e per Indiana non c'è stato più nulla da fare.
Ogni sua penetrazione risultava efficace (un canestro, un fallo, poi ancora un canestro) ed Indiana, che fino a quel punto era parsa controllare abbastanza agevolmente l'incontro, si è vista sfilare la vittoria da sotto il naso.
E dire che nei primi tre quarti Pierce ha prodotto un basket molto al di sotto dei suoi standard, infatti a metà dell'ultimo quarto era solo a 5 su 20 dal campo. Nel primo quarto aveva almeno consegnato 4 assist e preso 3 rimbalzi, ma poi è stato inguardabile fino all'esplosione quando la palla scotta davvero.
Solo i grandi campioni sono capaci di cambiare il proprio ritmo per adeguarlo alle esigenze della partita, e Pierce ha fatto tutto quello che era necessario per vincere, penetrando per caricare di falli i lunghi avversari (usciti per 6 falli Artest e Brad Miller, con 5 O'Neal ed Harrington) e per segnare canestri sicuri, poi ha realizzato anche da tre punti quando servivano punti pesanti per il sorpasso.
C'è da dire che tutto sommato Ron Artest non ha svolto un cattivo lavoro in difesa, anzi, ha in tabellino ben 4 recuperi e nel complesso una gran difesa su Williams e Pierce, tutto questo solo fino a 6 minuti dalla fine. Suo il merito d'aver fatto espellere Tony Battie: dopo aver irritato il giocatore dandogli un calcio leggero in faccia (involontario, ma fino ad un certo punto), pochi minuti dopo lo stesso Battie ferma in modo molto falloso Artest lanciato in contropiede. Quasi automatica l'assegnazione di un fallo in flagrante di tipo 2 ed espulsione immediata.
I Celtics, già in difficoltà fino a quel momento, trovano ulteriori motivi di complicare la partita proprio con l'uscita di Battie, l'unico uomo veramente efficace in post basso, ma Indiana compensa parzialmente quest'uscita con 3 falli di Brad Miller ed Al Harrington prima dell'intervallo.
Progressivamente i Pacers si portano ad un vantaggio massimo di 16 punti e poco possono fare i pur volenterosi Tony Delk ed Eric Williams.
Prima che Pierce decidesse che era giunto il momento di vincere la partita, sicuramente l'MVP dell'incontro sarebbe stato un discorso privato tra Jermaine O'Neal (24 punti e 9 rimbalzi) e Ron Artest (26 punti, 5 rimbalzi, 4 recuperi).
Complice l'uscita di Battie, O'Neal ha avuto ben pochi problemi a dominare le plance da tutte e due le parti del campo con giocate anche di pregevole fattura, ma data la caratura dei suoi marcatori (Blount e McCarty) avrebbe dovuto avere cifre ben superiori. È soprattutto per questo motivo che Indiana non è mai riuscita a dare il colpo del K.O. a Boston, anche se bisogna dire che Antoine Walker non ha subito l'avversario, come alcuni ipotizzavano.
Anche Artest ha offerto un'ottima prestazione sia in difesa che in attacco, ma ha fallito proprio quando di lui ce n'era più bisogno: negli ultimi minuti di gara contro Pierce.
Pierce commenta: "ero molto stanco prima della partita, non mi sentivo bene, avevo mal di gola. In più all'inizio le mie gambe non c'erano e non riuscivo a tirare in sospensione. L'unica cosa che potevo fare erano i tiri liberi (21 su 21, n.d.r.). Poi tutto il resto è venuto da solo". Probabilmente non era vera stanchezza, ma tensione per i play-off che sono stati smaltiti ottimamente nel finale dell'incontro.
"É stato incredibile" è il ricordo della partita di Reggie Miller "penso che l'energia che Pierce ha messo nell'ultimo quarto sia stata sbalorditiva".
"La serie non è finita" sbotta Jamaal Tinsley, autore di una buona prova ma nulla di eclatante "abbiamo perso, ma è una lunga serie, non dobbiamo demoralizzarci, è soltanto una gara". Ha ragione, la serie è ancora lunga, Indiana ha ancora tutto il tempo per recuperare, ma Pierce ha già lasciato un segno.
"È stata una grande vittoria" commenta un positivo Antoine Walker, un ottimo 10 su 20 dal campo per lui "ed abbiamo fatto grandi giocate proprio quando servivano".
Adesso Indiana è in difficoltà e sta a lei recuperare fin da lunedì prossimo vincendo gara 2. Recuperare non è impresa impossibile perché ha dimostrato che è in grado di gestire l'incontro per almeno 40 minuti di gioco. Sarà interessante vedere se il contraccolpo per la beffa di gara 1 sarà stata assorbito. In caso contrario vedremo le fila dei detrattori di Isiah Thomas ingrossarsi come mai fino ad ora.