La gioia di Nowitzki dopo aver segnato un incredibile fade-away da tre.
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MAVERICKS 96, TRAIL BLAZERS 86
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Nick Van Exel ha più volte raccontato che, conversando con alcuni giocatori dei Blazers durante l'estate, questi avrebbero sprezzantemente definito i Mavs un mucchio di “soft white boyz”. In effetti le voci secondo cui i Blazers avrebbero volutamente perso via l'ultima gara di regular season per poter affrontare i texani, che ritengono chiaramente alla loro portata, non sono del tutto infondate.
I Blazers però non hanno fatto i conti con un “soft white boy” da Wurzburg, Germania, che ha dimostrato di avere iun comune con Larry Bird non solo la zazzera bionda e la morbidezza di tiro, ma anche il cuore, la grinta e la classe purissima necessarie per trascinarsi una intera squadra sulle spalle quando la posta in gioco si fa alta, anzi altissima.
Il tedescone ha vinto Gara 1 praticamente da solo, mettendo 46 punti sui 90 totali della squadra, con 16/27 dal campo, 4/5 da tre, 10/11 ai liberi, più 10 rimbalzi tondi tondi. Una prestzione che rappresenta il suo record personale e la miglior prestazione assoluta per un Maverick ai playoffs, nonchè la seconda prestazione di sempre (ad un punto da Barkley) contro i Blazers in post-season.
Una prestazione strepitosa, che ha messo una pezza ad una gara strana in cui Dallas ha complessivamente deluso: i Blazers hanno a lungo dominato, finendo poi però per finire preda dei loro soliti, immancabili cali di tensione .
Alla palla a due Nelson si presenta con il quintettone Nowitzki-LaFrentz-Bradley, per non soccombere sotto i tabelloni al maggiore agonismo degli ospiti; proprio il mormone parte fortissimo, con 4 punti in fila a guidare un 11-2 iniziale per i padroni di casa, che si rivela però un fuoco di paglia: da qui in poi il primo tempo sarà tutto rossonero, i Blazers rispondono colpo su colpo e da questo momento alla fine del primo tempo metteranno a segno un parziale di 50-31 .
al termine del primo periodo la gara è ancora in equilibrio solo grazie a Nowitzki, che ne mette 13 sui 23 complessivi della sua squadra, con 6-6 dal campo, mentre Nash fa fatica e Finley è proprio inesistente.
Nel secondo quarto c'è una sola squadra in campo, coach Cheeks si affida ai panchinari e la scelta si dimostra azzeccatissima: Stoudamire ne mette 13 nel quarto (saranno 16 alla fine), McInnis 6, gli esterni dei Mavs vengono spazzati via dalle brucianti partenze in palleggio degli omologhi rossoneri e il vantaggio arriva sino a +13. All'intervallo il divario è +10 per gli ospiti, ma potrebbe tranquillamente essere il doppio: i Blazers tirano col 55% dal campo, e il differenziale a rimbalzo è un eloquente +11.
I Mavs si tengono a galla grazie al tedescone, che dice 23 (mentre tutti i suoi compagni messi assieme sono a 13), e agli immancabili regali dei Blazers: Wallace, che ha giocato un gran primo tempo, sbaglia ben tre schiacciate facendosi anche stoppare due volte da Bradley e LaFrentz per troppa sufficienza, e i rossoneri nel primo tempo fanno registrare un poco invidiabile 5/12 ai liberi: insomma, con un minimo di concentrazione in più il divario avrebbe potuto essere molto più sostanzioso.
Il terzo periodo è quello decisivo: i Mavs partono subito forte grazie al solito Nowitzki ma anche al primo canestro dal campo di Finley, che trova finalmente la retina dopo 6 tiri tutti sul primo ferro, ed un paio di canestri di LaFrentz.
I Mavs sembrano rinati e finalmente si vede anche una grande difesa , che tiene gli ospiti a 12 punti nel quarto grazie ad un Bradley concentrato e positivo come non mai; difficile però segnare la linea di demarcazione fra i meriti dei padroni di casa e i demeriti dei Blazers, su cui all'improvviso si è spenta la luce: dopo il 55% del primo tempo tireranno con un agghiacciante 30.9% dal campo nel secondo, e il parziale a rimbalzo passerà da 26-15 a 25-22 per i Mavs.
La svolta della gara arriva a 7'23'' dalla fine: Wallace è costretto ad uscire dopo essere ricaduto male su una caviglia, quando si avvia verso gli spogliatoi il tabellone dice 57-49 per i suoi; al suo ritorno in campo 4 minuti dopo i Mavs saranno in vantaggio 61-57, grazie ad un parziale di 15-1 dei Mavs guidato da 10 punti di Klasse Dirk. La ciliegina sulla torta la mette Micheal Finley, coach Nelson disegna un gioco per lui, con una finezza psicologica da vero fuoriclasse della panchina: siamo sopra di tre? allora facciamo tirare il campione che per tutta la gara è stato pessimo; se sbaglia cambia poco e niente, se segna lo recuperiamo psicologicamente. Detto-fatto, Finley mette il buzzer e il periodo si chiude nell'entusiasmo generale.
Nel quarto periodo in teoria la gara sarebbe ancora tutta in ballo, in realtà è già in ghiaccio: i Blazers sono ormai emotivamente fuori gara, Wallace gioca sulle uova per via della caviglia, Cheeks prova ad affidarsi al quintetto piccolo dando minuti a McInnis e Stoudamire, che avevano spaccato la gara nel secondo quarto, ma Nelson risponde sfruttando ossessivamente ogni mismatch (6 in fila di Najera che abusa in post degli avversari più piccoli di lui). Per i Mavs però ormai è tutto facile grazie a Nowitzki, che ha raggiunto i 40 punti a 7' abbondanti dalla fine della gara, i minuti finali sono solo una passerella per i padroni di casa, mentre il pubblico prorompe al coro di “MVP, MVP”.
In conclusione, è stata una gara che ha fornito indicazioni contrastanti:
i Mavs si godono il proprio fuoriclasse, che ha letteralmente fatto a pezzi qualunque tipo di difesa che Cheeks avesse preparato per lui: è stato egualmente efficace contro Wallace, contro Davis, contro Patterson e pure contro Pippen (la mossa della disperazione). Ovviamente non sono mancate sperticate lodi da parte di tutti, compagni e avversari, per l'indiscusso dominatore della gara: coach Nelson si è addirittura lasciato andare a paragoni ingombranti:
“L'ho già detto e lo ripeto, questo ragazzo potrebbe diventare uno dei più grandi di sempre. Forse non ve ne accorgete, ma la sua abilità di passatore cresce di giorno in giorno, fra pochissimo potrà diventare un giocatore da tripla-doppia, presto sarà capace di fare tutto quello che sapeva fare Larry Bird”.
Va detto però che i Mavs dovranno fare qualcosa di più di quanto messo in mostra finora, perchè non si può certo pretendere che Klasse Dirk giochi alla Bird per 4 gare: la gara è stata a lungo in mano ai blazers, che hanno dominato sotto canestro in modo quasi imbarazzante, Nash è stato messo terribilmente in difficoltà dal superiore atletismo dei suoi avversari e Finley è stato a lungo assente dalla gara (a metà secondo quarto era a 0 punti, 0 assist, 0 rimbalzi).
Guardando in casa-Blazers i rossoneri non possono che rammaricarsi: si può ben dire che abbiano buttato via una gara che si poteva benissimo vincere, nonostante Nowitzki; hanno giocato una gara schizofrenica, a due faccie, e l'infortunio che ha tolto di mezzo Wallace proprio nel momento decisivo può essere una scusante solo fino ad un certo punto.
Pessimi Derek Anderson (che ha chiuso la gara senza aver segnato nemmeno un punto) e Pippen (che ha eloquentemente definito “terribile” la sua prestazione); dalle dichiarazioni di giocatori e staff tecnico si evince chiaramente un grande rammarico ma anche voglia di rifarsi al più presto, la sensazione è che, come sempre, i più grandi nemici dei Blazers siano loro stessi.
Nowitzki 1 – Blazers 0, ma la serie è più aperta che mai…