La grinta di Harpring contro la tecnica di Stojakovic…
Sembra una storia infinita pronta a sfornare numerosi capitoli, quella degli scontri in stagione regolare e playoff fra Sacramento Kings e Utah Jazz.
Le due squadre si ritrovano al primo turno dei Playoff 2003, proprio come successe nella serie iniziale dello scorso anno, e così come successe anche nel 1998. Nella passata stagione un Bibby in formato stellare, agli inizi della sua splendida cavalcata nella postseason, schiantò letteralmente Utah in attacco, con prove a dir poco chirurgiche davanti ad un autentico maestro come John Stockton.
La serie finì 3 a 1 per i Kings che non ebbero quasi mai problemi a domare l'energia e l'esperienza dei Jazz, apparsi impotenti davanti allo strapotere fisico e soprattutto tecnico della banda di coach Adelman.
In questa serie che va ad iniziare il discorso di fondo non cambia. I Kings sono nettamente favoriti per passare il turno e poche sono le speranze dei Jazz, ancorate soprattutto a qualche sgambetto parziale che una serie lunga 7 partite può riservare, in particolar modo a Salt Lake City, dove il pubblico è notoriamente un fattore.
Le chiavi tattiche in mano a coach Adelman per superare l'ostacolo Jazz sono molteplici, ma le fondamentali sono soprattutto due: velocità e contributo della panchina. I Kings sono nella NBA, forse la squadra che gioca meglio in velocità , che ha il gioco più spettacolare e che sa correre con praticamente tutti i suoi giocatori.
Il contropiede di Sacramento, guidato da un Bibby che dovrebbe ritornare ai fasti della scorsa postseason, è indigesto a Utah, che lo soffre nella maniera più assoluta, in quanto incapace di avere fisicamente chi possa contrastarlo. Inoltre la frontline di Sacramento composta da Webber e Divac ha la capacità di trovare uomini liberi in qualsiasi zona del campo, per cui i ribaltamenti della difesa Jazz dovranno essere rapidi e non sempre questo è accaduto, in particolare nei minuti delle seconde linee.
Proprio la differenza fra le due panchine potrebbe essere l'altro fattore predominante in un successo facile dei Kings. Sacramento può far uscire dal pino un quintetto con Bobby e Jim Jackson in backcourt, Turkoglu come ala piccola tuttofare, Clark e Pollard come lunghi, una seconda squadra che darebbe del filo da torcere a molti quintetti titolari di squadre NBA attuali; pensando alla panchina di cui dispone Sloan, fa davvero paura.
La mossa fondamentale che può fare il coach dei Jazz per dare un po' di filo da torcere a Sacramento, potrebbe essere quella di usare in maniera assidua un quintetto molto alto con Harpring da guardia e Kirilenko da ala piccola e Malone da 4. In questo modo oltre che alzare il quintetto e quindi costringere Adelman a degli adeguamenti, potrebbe provare la marcatura di AK47 su Peja, capace di tenere lo slavo sul perimetro e anche in penetrazione sul lato difensivo e portarlo costantemente in post in attacco per sfruttare l'elevazione e l'altezza.
Inoltre Kirilenko potrebbe raddoppiare in post sugli scarichi dentro, avendo la velocità giusta per riuscire ad adeguarsi all'attacco dei Kings. Per il resto Utah dovrà come al solito affidarsi al suo duo di vecchietti terribili, sperando di tirare con percentuali ottime e di poter rallentare il gioco offensivo e difensivo per evitare la velocità mortifera dei Kings.
Stockton vorrà sicuramente rifarsi dello smacco subito nella scorsa serie di playoff e cercherà in tutti i modi di mettere i bastoni fra le ruote a Bibby. Decisivo per i Kings quindi un recupero sui livelli dell'inizio stagione di Bobby Jackson, capace di cambiare sempre marcia all'attacco di Sacto, sia con le penetrazioni che con i tiri dalla lunga.
Le previsioni mettono in preventivo anche un possibile Sweep di Sacramento, con la pratica risolta in 4 veloci gare, ma ci sentiamo di dire che in casa Utah venderà cara la pelle e se non avrà grossi problemi di falli e saprà gestire la lunghissima panchina dei Kings, potrebbe portare a casa una o due vittorie casalinghe, non di più, il divario tecnico è troppo spostato verso i californiani.
Pronostico finale della serie 4 a 1 Kings e tanti saluti allo Stockton to Malone anche per questa stagione.