Corliss Williamson è ancora un emblema di Arkansas, a lui sono legati dolcissimi ricordi…
Sembra passato un secolo da quando Arkansas veniva considerato uno dei programmi più prestigiosi e desiderabili nel panorama dello sport collegiale americano.
Tanto nel basket, quanto nel football, a Fayetteville si respirava un'aria di eccellenza grazie anche ai risultati che giungevano puntuali a fine anno. Ora purtroppo questi ricordi sembrano sbiaditi, così come le immagini di gioia di Corliss Williamson e soci vincitori del Torneo NCAA del 1994 sotto gli occhi di un tifoso un pò speciale, il presidente Bill Clinton.
Per i Razorbacks gli ultimi sono stati anni di transizione: prima la torrida estate del 1997 in cui il programma sportivo fu messo "ai raggi X" per presunte (poi accertate) violazioni tecniche che portarono a pene alla fine lievi; poi il doloroso addio, non senza qualche screzio (come accuse varie di razzismo e quant'altro), di coach Nolan Richardson (che avrebbe voluto come successore un altro Richardson, Mike suo figlio ed ex assistente) padre-padrone del programma cestistico per diversi lustri.
Infine l'inesorabile discesa, nella considerazione generale, di quello che da molti veniva additato come un raro esempio di eccellenza sportiva ed accademica, che in parole povere hanno portato lontano dall'Arkansas i migliori prospetti nazionali che prima "bramavano" una borsa di studio da questi lidi.
La somma di tutto sono le ultime deludenti stagioni complice pure una ripartenza "un po' affannosa" sotto la nuova guida dell'emergente allenatore Stan Heath (arrivato lo scorso marzo dopo le ottime prove con Kent State) che sta provando ha rilanciare l'immagine, a dire il vero parecchio appannata, dei Razorbacks.
La stagione però si è chiusa con un pessimo 9-19, tante batoste nella competitiva SEC e la sensazione, nemmeno tanto velata, che l'auspicato cambio di rotta fosse ben lungi dall'arrivare, malgrado il positivo esordio dei tre attesi freshman Kendrick Davis, Eric Ferguson e Jonathan Modica in una formazione (senza senior di valore) relativamente giovane e futuribile.
Purtroppo però la mazzata è arrivata tra capo e collo ai progetti futuri di Arkansas: la NCAA infatti, dopo accurate indagini, ha inflitto al programma atletico del college tre anni di "probation", una specie di "amministrazione controllata" per monitorare le varie operazioni e scongiurare altre ed eventuali violazioni alle regole NCAA.
Tre sono le violazioni maggiori che il comitato NCAA per le infrazioni, presieduto da Thomas Yeager commissioner della Colonial Athletic Association, ha rilevato:
1) La riscossione, da parte di Dean Weber (ex trainer del football), di un "indennizzo" di 21.000 dollari da parte di un ex alunno (tale Ted Harrod) dopo che questi era stato allontanato dal campus per una storia di droga.
2) Il "monitoraggio" (o forse è meglio chiamarla supervisione) del reclutamento da parte di personaggi "non meglio identificati" (cioè non ufficialmente legati alla sezione atletica dell'università ) che avrebbero aiutato, in particolar modo nel football, a far reclutare buoni prospetti.
3) E dulcis in fundo forse la più grave: pagamenti da parte della Harrod Truck Service (di proprietà del suddetto Ted) di somme di denaro (si va dai 100 ai 250 dollari) a 20 studenti-giocatori che risultavano ufficialmente impiegati nella ditta che ha sede a Dallas (non proprio a due passi). L'imputazione in questo caso è quella di “overpay”, ossia paga chiaramente inflazionata per aggirare le rigide norme NCAA che vieta assolutamente ai collegiale di recepire ogni forma di compenso per la loro attività sportiva
Anche in virtù della stretta e repentina collaborazione offerta dai vertici dell'università le pene inflitte, all'interno del triennio di regime controllato, sono state relativamente lievi:
1) Cancellazione di 8 borse di studio (6 auto inflitte dal college e 2 aggiunte dal comitato) nel football nei prossimi cinque anni.
2) Eliminazione di 6 delle 56 visite ufficiali accordate, all'interno del campus, a giovani cui è stata offerta una borsa di studio.
3)Pagamento di alcune multe pecuniarie quale risarcimento per l'elargizione di soldi ai giocatori e restiuzione della somma avuta da Weber.
Non sono state comminate quindi squalifiche che avrebbero estromesso la squadra dal torneo NCAA del prossimo anno e non sono stati bloccati i pagamenti dei diritti televisivi dovuti al college.
Il periodo di "probation" inizierà ufficialmente il 16 aprile e finirà il medesimo giorno del 2006, però l'ateneo sarà sotto controllo fino al 2008 e se in questo arco di tempo saranno riscontrate altre irregolarità si rischierà la cancellazione (pena più pesante che si possa infliggere) di tutto il programma sportivo.
Nella storia dell'ateneo questo è il terzo caso riscontrato di violazione al regolamento NCAA dopo che nel 1964 fu punita la squadra di football e nel 1997, come ricordato, toccò alla sezione pallacanestro.
Ovvio che l'Arkansas University ne viene fuori male malgrado le punizioni non siano state poi così severe; all'interno del campus tutti si sono detti stupiti di queste storie e dagli uffici del dipartimento di atletica nessun commento o quasi,
il solo Houston Nutt head-coach della squadra di football ha rilasciato questo commento <Non so che dire, quasi non ci posso credere, ma oramai non possiamo farci più niente, è quasi un bene che la situazione si sia risolta, ci attendono tre anni di probation, dobbiamo rimboccarci le maniche, non c'è più tempo da perdere>.
Si attendono risposte anche dagli uffici della sezione pallacanestro, per ora nessuno parla, coach Heath ha chiesto tempo per indagare e riflettere prima di pronunciarsi, ma ha assicurato che lo farà e come.
Insomma una brutta storia, ovvio che Arkansas non è la prima e non sarà l'ultima università a subire punizioni dalla NCAA però, visto il delicato periodo in cui si trovano a Fayetteville, sa tanto di un'ulteriore macigno da scalare prima di tornare ai vertici del panorama NCAA.
Non ci resta che fare un grosso in bocca al lupo, i Razorbacks sono e rimangono un patrimonio imperdibile nello sport americano errori o non errori.