Mavs: rimandati all’ 8 aprile

Edoardo Najera può essere una pedina decisiva nello scacchiere di Don Nelson…

Hornets 86 @ Mavericks 95
Lakers 100 @ Mavericks 89
Magic 90 @ Mavericks 108

Finita la striscia di partite lontano da casa, riecco Dallas di nuovo tra le mura amiche. Tre incontri (New Orleans, L.A.L. e Orlando) che vedrà  la squadra texana consecutivamente in scena all'American Airlines Center, per poi affrontare altrettante partite da ospite.

La prima di questa miniserie, è, come già  accennato, contro i "Calabroni" di Baron Davis e compagni, che non sono di certo in Texas per una visita guidata, ma per guadagnarsi il quinto posto nell'Eastern Conferen-ce.

Gli Hornets sono da sette partite senza David Wesley (problemi ad un piede), e la sua mancanza si fa sentire anche contro i Mavs. Nonostante la buona partenza del primo quarto (22-21), sono travolti dai pa-droni di casa nel secondo (23-31) e chiudono sotto di sette sul punteggio di 52-45. Nel terzo periodo Dallas trova la via del canestro e un grande Nowitzki che apre in due la difesa ospite: 75-62.

Tra la terza e l'ultima frazione poi, si apre un bel parziale di 14-4 (sempre per i Mavs) che vede protagonisti il solito tedesco e un buon Raef LaFrentz, che segna 5 dei 14 punti. A 8:50 dal termine siamo sul 82-64. Passano 4:20 e le cose non cambiano: 90-71. Dallas gestisce il vantaggio in tutta calma e vince la partita con il punteggio finale di 95-86. Altra grande prestazione di Dirk Nowitzki.

L'ala di origine tedesca segna 11 dei suoi 30 punti nel fondamentale terzo quarto - oltre a 11 rimbalzi - per l'ennesima doppia-doppia. Da elogiare anche la prova dell'ala-centro numero 45, che in soli quindici minuti ha infilato 15 punti e catturato 5 rimbalzi. Oltre a loro due, si sono mossi bene anche il play Steve Nash (17 punti, 6 assist) e l'ottimo sostituto di Michael Finley, il messicano Eduardo Najera (11 punti e 7 rimbalzi).

Subito dopo la partita, Nelson spegne le critiche di una facile vittoria elogiando i suoi, e a ciò contribuisce anche "Monster Mash" giudicando in maniera positiva sia la buona difesa sia l'ottimo attacco dei Mavericks.
Altra vittoria, quindi, che si aggiunge nel carniere.

Dallas ha raggiunto un record di 56 vittorie e 18 sconfitte, ad un passo dall'eguagliare il record storico della franchigia che è appunto di 57 vittorie. E qual è il miglior modo per farlo? Bè, sicuramente vincere contro i campioni in carica. O almeno questo è l'obiettivo, chi sa se Shaq, Kobe e gli altri sono d'accordo?!

I Texani hanno provato a domandarglielo, ma non è andata molto bene.
La partita, infatti, inizia subito in salita (27-21 nel primo quarto), ma l'orgoglio dei padroni di casa la riporta alle condizioni di partenza (49-49) grazie ad un gran secondo periodo.

Bryant non è in gran forma e così i Lakers salgono sulle grandi spalle del gigante Shaquille O'Neal che sfugge alla zona di Dallas e si procura un infinità  di falli, chiudendo con 31 punti e 17 rimbalzi per la sua 40° doppia-doppia stagionale.

La chiave del successo però sta nel terzo quarto, quando L.A. strappa un parziale di 15-4, il cui artefice è ov-viamente Shaq, autore di 6 dei 15 punti per il 74-65.

Nell'ultimo periodo poi, ecco l'apoteosi. I Mavs provano a reggere l'urto e sembrano riuscirci quando a 7:36 dalla fine realizzano un parziale di 9-0. Dallas ci crede e grazie ad un eccelso Nowitzki (25 punti e season-high di 22 rimbalzi), ad un rabbioso Nash e ad un saettante Van-Exel si porta a cinque lunghezze dai cam-pioni in carica.

O'Neal non ci sta; segna un canestro e forza un turnover molto dubbio su Nowitzki. Nelson si alza dalla panchina e sfoga tutta la sua rabbia sugli arbitri, rei - a suo parere - di trattare coi guanti il gigan-te giallo-viola. Lo sfogo dell'head coach dei padroni di casa viene giudicato eccessivo e dopo aver preso due falli tecnici riceve l'automatica espulsione.

La tensione si taglia con il coltello, ma i Lakers non si impressionano e realizzano un altro parziale - stavolta di 11-4 - che li porta sul 95-83 a 1:23 dalla sirena. Oramai il match è praticamente finito e i Mavs incassano la seconda sconfitta stagionale contro i Lakers.

Una sconfitta che in casa texana non riescono ad accettare per tutti gli errori arbitrali, ma che oggettivamen-te ci può stare. Dalla ha giocato peggio e non è riuscita ad arginare O'Neal. Nell'ultimo quarto poi, a peggiorare le cose ha contribuito anche Kobe Bryant che, con un quasi perfetto 4/5 dal campo ha realizzato 10 dei suoi 19 punti totali.

I Mavericks, quindi, steccano la prova di maturità  e vengono rimandati al 7 aprile allo Staple Center dove af-fronteranno di nuovo la squadra giallo-viola.
In attesa dell'esame per riparare a questa bocciatura, Dallas prova a ripassare insieme ad Orlando e a Tracy McGrady.

I padroni di casa fanno sembrare questo ripasso più semplice di quanto sia in realtà . Dopo metà  gara sono in vantaggio addirittura di 19 punti: 63-44. McGrady non è molto caldo e allora Nash - autore di 28 punti (6/10 da tre) e 11 assist - e Nowitzki ne approfittano e seppelliscono i poveri Magic. Senza il loro leader al massimo della forma per problemi fisici, gli ospiti provano a rispondere all'onnipotenza di Dallas e sembrano anche riuscire a non perdere troppo terreno.

A 7:22 dall'intervallo, il rookie Drew Gooden prova, con una so-spensione, a tenere acceso un piccolo lume di speranza (39-28), ma subito dopo la squadra di casa realizza un pesante parziale di 17-3. Nel resto della gara, poi, nessun problema per i texani che controllano bene la situazione. Anzi, all'inizio del terzo quarto raggiungono il massimo vantaggio di 28 punti. Orlando continua a commettere falli, alla fine saranno addirittura 21, trasformati in 18 punti da Nowitzki e compagni.

I Magic aspettano con ansia la sirena e cadono anche loro in casa dei più forti della lega. Una sconfitta però, che non ha grandi conseguenze in classifica, infatti, sono saldamente settimi. Questa vittoria, invece, serve mol-tissimo a Dallas che con un'altra sconfitta avrebbe avvicinato ancora di più San Antonio, sempre più minaccioso al secondo posto; oramai le due squadre sono divise da una sola partita.

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