Tra alti e bassi…

Yao Ming, il futuro, prossimo e non, è nelle sue mani…

Houston @ New Jersey 86-110
Houston @ Milwuakee 99-106
Houston @ Philadelphia 88-79

Umiliati dai New Jersey Nets, inguardabili al cospetto dei Milwuakee Bucks, i Rockets, prima della delicatissima (e forse decisiva) sfida con i Sixers di Allen Iverson, erano davvero all'ultima spiaggia; un'altra sconfitta avrebbe probabilmente chiuso il discorso playoffs a favore di Phoenix con grande rimpianto e recriminazioni da parte di tutti i giocatori e della dirigenza.

Caduti in una buca dalla quale sembrava impossibile uscire, i ragazzi di coach Smith riuscivano invece a reagire, ottenendo un'insperata vittoria contro la squadra più in forma della Eastern Conference.

Un grande Yao Ming, autore di 20 punti e 13 rimbalzi in 33 minuti, una difesa asfissiante contro The Answer, tenuto a soli 8 punti (4 su 23 dal campo), tutti segnati nel primo quarto, erano queste le chiavi del successo in quel di Philadelphia. Se si aggiungono poi i 19 e 12 di Posey e i 18 e 13 di Francis, si può parlare tranquillamente di grande prestazione, soprattutto dal punto di vista mentale. Era fondamentale uscire vincitori e questo è ciò che è accaduto.

Grande è stato il lavoro psicologico da parte di Smith, il quale, all'intervallo, scriveva sulla lavagna dello spogliatoio le parole "Trust Each Other", per sottolineare, se ancora ce ne fosse bisogno, l'importanza di avere un gruppo unito per affrontare le ultime partite della regular season.

"E' stata una vittoria importantissima per il nostro morale - confermava la Grande Muraglia - fondamentale per tutti noi".

"Abbiamo giocato sul campo della squadra che ad Est, dall'All Star Game in poi, era più in forma e abbiamo vinto. Ogni vittoria è cruciale per noi. Dobbiamo affrontare ogni partita come se fosse l'ultima", commentava l'allenatore dei texani nel dopo gara.

Domenica sera sarà  la volta degli Orlando Magic, in un Compaq Center pronto per dare il massimo appoggio ai giocatori, mentre per i Suns, diretti avversari per la conquista dell'ultimo posto utile per disputare i playoffs, saranno giorni difficili con le sfide a Garnett e Shaquille O'Neal.

Non bisogna però dimenticare le recenti brutte prestazioni viste a East Rutherford, NJ, e a Milwuakee, altrimenti si correrebbe il rischio di veder ripetere errori che già  in passato hanno frenato la corsa dei razzi. Contro Jason Kidd e compagnia Houston non vedeva letteralmente la palla ed un immenso Richard Jefferson non faceva rimpiangere di certo l'assenza di Kenyon Martin, grazie ad una prova scintillante mentre il solito Jasone chiudeva l'incontro con numeri da capogiro, nel caso specifico 30 punti e ben 12 rimbalzi per lui.

I 24 di Ming erano una ben magra consolazione per la squadra che, con il morale sotto i tacchi si sarebbe diretta da Gary Payton in cerca di risposte, per trovare invece altre domande circa la propria solidità , in primis quella a livello di "testa", un problema a cui nessuno sembra aver trovato rimedio.

Pur privi dei loro centri per falli o infortuni, i Bucks riuscivano comunque a contenere il cinese mentre, dal canto loro, gli avversari erano incapaci di far giungere l'arancia nelle sapienti mani del loro lungo dalla tecnica sopraffina. Le palle perse, ben 22 e la dura lezione subita a rimbalzo (16 in attacco per Milwuakee), facevano il resto.

Si capisce ora quanto si stata importante la vittoria nella Città  dell'Amore Fraterno, quanto conti per mantenere in linea di galleggiamento una franchigia, la quale, nei piani del proprietario Les Alexander, avrebbe dovuto offrire tutt'altro spettacolo; dopo tre anni di assenza, secondo il padrone dei Rockets, il raggiungimento dell'agognata postseason sarebbe dovuta essere una formalità  ed invece, quella che in ottobre era stata definita dallo stesso Alexander "una delle più grandi squadre mai create", è in questo momento fuori dai giochi che contano, impegnata in una disperata rincorsa per l'ottava piazza.

Tra una settimana sapremo se la vittoria al First Union Center è stata o meno l'ennesimo fuoco di paglia. Certo, raddrizzare un'annata storta nelle ultime due settimane di regular season non sarà  facile ma il mancato raggiungimento dell'obiettivo primario per società  e tifosi rappresenterebbe un vero e proprio fallimento a livello dirigenziale, con successive aspre critiche da parte dei media"insomma un'estate rovente nel profondo Texas"

Stay tuned!

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