O'Brien ha molti motivi per essere preoccupato
Denver Nuggets @ Boston Celtics 90-80
Utah Jazz @ Boston Celtics 96-81
Boston Celtics @ Golden State Warriors 95-107
Boston Celtics @ Cleveland Cavaliers 104-95
Un'altra settimana negativa caratterizza il brutto momento per i Celtics, che collezionano una striscia negativa di sei incontri, prima della vittoria in casa contro Cleveland.
Iniziamo a dire che questa serie tutt'altro che positiva può essere stata aiutata da due infortuni: Tony Delk, a cui è morto il padre domenica scorsa nel Tennessee per un attacco di cuore e giustamente ha preferito tornare nelle sue terre d'origini rinchiudendosi nel suo dolore, ma soprattutto è mancato Tony Battie, a causa del suo cronico problema al ginocchio destro. Apparentemente il giocatore ha forzato il rientro e le troppe gare ravvicinate hanno prodotto un riacutizzarsi del problema.
Queste due assenze non sono trascurabili per i Celtics, senza i quali manca il miglior tiratore dal campo in percentuale, il miglior rimbalzista offensivo, il miglior stoppatore ed il terzo miglior marcatore della squadra.
Ovviamente c'è di più, ma ritengo utile far notare che non si parte da una situazione ideale, se poi pensiamo che l'ultima volta che la squadra ha subito una sconfitta di cinque partite ha visto il suo allenatore rassegnare le proprie dimissioni, è innegabile che l'attuale momento è il più difficile del capo-allenatore Jim O'Brien.
Al momento il suo posto non è in pericolo, ma è chiaro che non è esente da critiche, soprattutto per il fatto che non ha neanche cercato di trovare altre soluzioni che non siano isolamenti su Walker e Pierce, contropiedi e tiri da tre a ripetizione.
Che il materiale su cui lavorare sia poco, escludendo il Dynamic-Duo, non c'è dubbio, ma questo non vuol dire dare carta bianca alle due stelle della squadra e disinteressarsi del resto. Questa è stata la sua carta vincente finora, adesso sta diventando la sua carta peggiore.
Osservando con attenzione il gioco, sembra che i Celtics abbiano perso la loro chimica, sia in attacco che in difesa. E visto che i play-off sono vicini, devono trovarla in fretta. Se vogliamo racchiudere in una parola com'è l'aria nello spogliatoio dei Celtics, questa sarebbe: "frustrazione". Non una bella parola.
A domanda diretta se è più fatica mentale o fisica, O'Brien ha risposto con un lapidario "non so"; la stessa domanda rivolta ad Antoine Walker ha ricevuto la medesima risposta: "non so, abbiamo perso e basta".
In un'altra occasione questa settimana Walker ha avuto modo di dire che "ogni squadra della Eastern Conference ha avuto qualcosa come questo (una serie di sconfitte, n.d.r.), sfortunatamente è successo adesso a noi. Dobbiamo tornare ad essere forti mentalmente, continuare a lottare ed a lavorare per uscire da questa situazione".
Sembra chiaro che è un problema di generale sbando che come è nato può anche morire senza colpo ferire, vedremo se sarà così oppure ci saranno strascichi nelle prossime settimane. Solo il tempo potrà dirlo.
Iniziano fin da adesso le voci del rinnovo del contratto a Walker. Il giocatore ha dato mandato al suo agente, Michael Higgins, di sondare le intenzioni dei nuovi padroni dei Boston Celtics. "Antoine mi ha detto: ' fammi sapere cosa succede ', in questo momento non è preoccupato di niente se non di vincere, quindi vedremo che succederà " ha riferito Higgins.
L'ultimo anno di contratto del giocatore è il 2004/2005, che chiama 14,625 milioni di dollari. Proprio alla fine di quella stagione termina il penultimo anno di contratto di Vin Baker, quindi diventa appetibile per scaricare il suo contratto, identico a quello di Walker, sul monte-salari.
I commenti dei tifosi già adesso sono contrastanti: c'è chi dice che dovrebbero scambiarlo adesso, chi vorrebbe rifirmarlo al massimo salariale, chi scaricare il suo contratto. Una cosa è certa: l'estate del 2005 sarà rovente per i tifosi biancoverdi.
In questa situazione non idilliaca è apparsa, all'improvviso ed inaspettata, una luce di speranza. Sembra strano a dirsi, ma Kedrick Brown mostra segnali di vita del suo gioco. Sembra essere più in confidenza come mai lo è stato in tutta la stagione.
Il giocatore ha sempre il suo eccellente atletismo, la sua dinamicità , ma non riusciva a finalizzarla in qualcosa di concreto e soprattutto duraturo. Questa settimana invece ha inanellato tre partite consecutive dove il suo gioco si è mostrato anche in qualche statistica sul tabellino. Niente d'eccezionale, ma è apprezzabile il miglioramento se sarà seguito da altri e ben più importanti progressi.
Bimbo Coles ha ritirato la sua candidatura ad allenare Virginia Tech perché desidera proseguire a giocare con i Celtics. Se il motivo del ritiro della sua candidatura è legato all'assenza di Tony Delk, sapendo che avrebbe avuto molti minuti, non è dato sapere, ma effettivamente questa settimana ha collezionato una media di quasi 17 minuti a gara, non male per un giocatore non di primo piano, con una buona prova contro Golden State iscrivendo a tabellino 12 punti ed un ottimo 5 su 7 dal campo.
Siamo arrivati ad un mese dalla sospensione di Vin Baker e non c'è ancora nessun accordo tra la dirigenza di Boston e l'associazione giocatori. In questi giorni qualcosa dovrebbe succedere perché l'associazione giocatori ha proprio 30 giorni per decidere come voler procedere. Ci aggiorniamo.
La settimana prossima i Celtics giocheranno le seguenti gare:
sabato a Cleveland;
mercoledì in casa contro Miami;
venerdì in casa contro Sacramento.
In qualsiasi momento dai Celtics può arrivare una reazione positiva all'attuale situazione, ma finché ciò non avviene ogni squadra, anche la più scarsa, può essere buona per ottenere una sconfitta, quindi la caratura degli avversari in questo momento non conta più di tanto.
In classifica quello che sembrava impensabile solo due settimane fa, si è avverato: Orlando ha raggiunto i Celtics. Le gare da giocare sono solo 9, quindi le possibilità di recuperare in classifica sono limitate, in questo momento si può solo pensare di sperare di vincere più gare possibile fino a fine campionato, poi si vedrà nei play-off, che al momento sembra la sola cosa abbastanza sicura.
A risentirci fra sette giorni.