Coach O'Brien sembra indicare a J.R. Bremer la via da seguire per portare i Celtics ai play-off
Boston Celtics @ Detroit Pistons 81-71
New Jersey Nets @ Boston Celtics 87-74
Boston Celtics @ Indiana Pacers 72-102
Boston Celtics @ Los Angeles Lakers 96-104
I timori segnalati nell'ultimo report si sono avverati: sarebbe già stato un successo chiudere la settimana in pareggio, purtroppo la vittoria è stata solo una e questa notizia non è arrivata a sorpresa.
Se si vuole parlare di sorpresa bisogna andare in profondità , e vedere come ancora una volta è arrivata una sconfitta di almeno 30 punti. Non è la prima volta che accade, ed è proprio questo il lato negativo. In un campionato di 82 partite di stagione regolare può capitare di perdere anche di 30 punti, ma non è possibile che quest'anno sia la quarta volta che i Celtics subiscano una sconfitta di portata così ampia.
Il problema è conosciuto: Antoine Walker e Paul Pierce sono la squadra, il resto è di contorno per riempire il roster. Il problema è che se uno dei due è infortunato oppure ha solo un rilassamento durante lo svolgimento di un incontro, tutta la squadra ne risente subito e comincia a mostrare segni di difficoltà .
La situazione non sarà così per sempre, i nuovi dirigenti, come già detto in passato in questo report, sono propensi ad allargare i cordoni della borsa per migliorare la situazione e quello che si poteva fare quest'anno (prendere i migliori free agent rimasti sul mercato) è stato fatto. Cose migliori si potranno fare la prossima estate, dove un free agent di fascia media che si accontenti dell'eccezione di 4,5 milioni di dollari si può trovare.
Purtroppo fino a fine stagione non si può fare di meglio che andare avanti e cercare di ricavare il meglio possibile con questo gruppo, il che vuol dire battere la squadra attualmente migliore della Eastern Conference (Detroit) e pochi giorni dopo perdere di 30 punti contro una squadra in crisi da alcune settimane (Indiana).
Può essere anche di conforto avere la conferma che Rodney Rogers ai Nets sta facendo poco e quello che fa lo fa malissimo, quindi la sua mancata firma la scorsa estate si può configurare come uno "scampato pericolo", ma i fatti sono lì a dimostrarlo inequivocabilmente: la squadra è peggiore dell'anno scorso. Lo è non di molto, ma purtroppo invece di migliorare, si è peggiorati.
Ai play-off col dynamic-duo si può ottenere qualsiasi risultato, e questo può essere di sollievo mentre si commenta una settimana deludente come quella appena trascorsa.
Adesso il confronto diretto coi Nets è negativo, 3 a 1, e con Indiana ci si è portati sul 2 pari. È ininfluente sapere qual è il confronto diretto con Detroit, visto che solo la matematica mantiene qualche speranza di raggiungere i Pistons.
Il problema non sono solo le sconfitte, ma il fatto è che sono arrivate da due squadre in lotta diretta con i primi posti della Conference, quindi le sconfitte valgono doppio.
E per fortuna che Pierce non ha avuto conseguenze da un leggero infortunio all'anca subito durante la gara contro New Jersey. Non ha giocato granchè bene ad Indianapolis, ma poi si è ripreso del tutto in occasione dell'ultima trasferta ad ovest.
Proprio in occasione della prima partita di questa trasferta poteva arrivare subito la soddisfazione di battere i Lakers, ma purtroppo un maestoso, mastodontico, devastante Shaquille O'Neal ha negato questa soddisfazione: 48 punti e 20 rimbalzi con 19 su 24 al tiro per Shaq, che ha vanificato l'ottima prova di J.R. Bremer, 23 punti assieme ai soliti Pierce (21 punti) e Walker (25 punti).
Se per l'anno prossimo la prima priorità non è il play è proprio grazie a Bremer, che si sta meritando in pieno il prolungamento del contratto, cosa che non sta facendo Kedrick Brown. Ogni tanto O'Brien tenta di tenerlo in campo per qualche minuto in più del solito, ma il ragazzo non riesce a sbloccarsi.
Walker non cela la sua frustrazione in conferenza stampa, accompagnata da un po' d'indisponenza: "Perché, c'è qualcosa che non va? Possiamo perdere una gara ogni tanto? Abbiamo il permesso di perdere qualche volta. Non stiamo giocando bene".
In un'altra occasione, Walker ha detto delle cosa più sensate: "ci mancano le piccole cose che servono per farci diventare una squadra migliore. Appaiamo frustrati quando non entrano i primi canestri della partita che poi influenzano il resto della nostra gara. Ci allontaniamo dalle vittorie e poi fatichiamo a tornare al nostro livello".
Se poi ci mettiamo la slogatura all'anca di Tony Delk e i problemi cronici al ginocchio di Tony Battie, la situazione non è delle migliori per avvicinarsi alla parte più importante della stagione.
Questo non è il momento più opportuno per annunciare un nuovo ritocco al rialzo dei prezzi dei biglietti, ma tant'è, prima o poi Wyc Grousbeck doveva dirlo. C'è stato un rimescolamento di alcuni posti dell'impianto, ma sostanzialmente i prezzi sono aumentati: basti pensare che quelli più costosi sono passati da 95 a 140 dollari. Il prezzo minimo è rimasto invariato a 10 dollari e solo i posti dietro ai canestri sono scesi, per la precisione di 5 dollari (da 60 a 55).
Lo scorso anno quando Paul Gaston ha aumentato i prezzi dei biglietti si è gridato giustamente allo scandalo, visto che il proprietario non voleva tirare fuori i soldi per rinforzare per bene la squadra, adesso coi nuovi proprietari quasi nessuno ha avuto qualcosa da contestare: se arriveranno i miglioramenti promessi i prossimi anni, l'aumento dei biglietti sarà digerito meglio.
La settimana prossima terminerà il breve viaggio ad ovest e poi i Celtics ritorneranno a casa per le seguenti gare:
sabato a Denver;
lunedì a Salt Lake City contro Utah;
mercoledì in casa contro Golden State;
venerdì in casa contro Cleveland.
In teoria non ci dovrebbero essere troppi problemi a terminare la settimana in positivo, in pratica con questi Celtics non si può essere certi di nulla, ma un bilancio di 3 vittorie ed 1 sconfitta è tutt'altro che inarrivabile.
In classifica i Celtics sono sesti e la vetta della Conference si allontana. Purtroppo bisogna anche guardarsi alle spalle perché Orlando è a sole 3 lunghezze di distanza, un suo raggiungimento sarebbe molto deludente per i ragazzi di O'Brien.
A risentirci alla prossima ottava.