Jale Rose contro MJ, ma ai tifosi dei Bulls piacerebbe sicuramente che le maglie fossero invertite
24-2-2003 Phoenix at Chiago 87-90
26-2-2003 Toronto at Chicago 95-103
28-2-2003 Atlanta at Chicago 110-88
1-3-2003 Chicago at Washington 93-101
3-3-2003 Orlando at Chicago 89-104
6-3-2003 Golden State at Chicago 105-119
8-3-2003 L.A. Clippers at Chicago 103-97
11-3-2003 L.A. Lakers at Chicago 99-116
12-3-2003 Chicago at Memphis 95-124
14-3-2003 Chicago at Houston 91-121
16-3-2003 Chicago at San Antonio 97-108
Cambio di formato per il report sui Bulls, niente più commenti alle singole partite, ma un'analisi più generale su quello che succede nel mondo dei Bulls.
Ovviamente la stagione dei Bulls sarà priva di post season come succede ormai da cinque stagioni a questa parte, e dunque dopo l'All Star Game son cominciati i tanto richiesti esperimenti, anche perchè la prima metà della prossima stagione sarà forse la più delicata per quanto riguarda i Bulls del dopo Jordan, motivo il contratto di Jerry Krause in scadenza nell'estate 2004.
Krause ha legato il suo futuro molto probabilmente al trio Chandler Curry Williams, che fino ad ora hanno dato al GM dei Chicago Bulls, solo immensi pensieri. I Bulls per forza di cose andranno alla ricerca di un Free Agent importante che però allo stesso tempo non tolga spazio ai tre sopracitati ecco perchè il presunto arrivo di Juwan Howard non è più in cima ai desideri.
Ma prima di affrontare tutto ciò i Bulls dovranno affrontare due passaggi importanti, ovvero il draft, con un pensierino a LeBron James o Carmelo Anthony, ma soprattutto cercare di cedere Jalen Rose. Avete udito bene, è ormai opinione comune che il tanto talentuoso Jalen in una banda di giovanissimi che devono farsi le ossa è il giocatore meno adatto, perchè è troppo innamorato del pallone, e a farne le spese sono stati soprattutto Jamal Crawford e Jay Williams autori entrambi di una stagione semplicemente disastrosa.
Rose in fin dei conti interessa senza dubbio a squadre di alto livello che lo utilizzino però come seconda o terza opzione offensiva. In campo ovviamente le cose vanno male, perchè se il duo dei lunghi ha dato notizie confortanti di se come nella vittoria con i Lakers dove hanno perlomeno tenuto a livello fisico contro Shaq, gli esterni ormai sono alla frutta, senza che che ne sia nessuno che da una spinta giusta.
I due playmaker Williams e Vrawford si sono ritrovati sin dal primo giorno di training camp coinvolti in un duelismo senza senso che alla fine ha finito per distruggerli entrambi.
L'inizio di stagione di Williams per quanto stentato, e al di sotto delle attese dava a vedere comunque segnali confortanti come la tripla doppia sparata in faccia a Jason Kidd a novembre, poi Williams si è infortunato e da li in poi il buio, un rientro più difficoltoso del previsto, e alla fine il posto in quintetto perso da un mese a questa parte.
Il ragazzo ne esce sicuramente con le ossa rotte, al punto che in molti lo hanno definito il flop del decennio, considerando che secondo molti ha rischiato di rubare la prima scelta a Yao Ming, ma però almeno una dote Jay ce l'ha senza dubbio ovvero una leadership innata che fa si che se c'è qualcosa che non va non se lo tenga di certo dentro, e prima ha sparato a zero sul sistema di gioco offensivo dei Bulls, con il triangolo tanto caro a Tex Winter che però è impraticabile con una banda di ventenni (sacrosanta verità ), poi quando ha perso il posto in quintetto ha di fatto scoperchiato la pentola Jalen Rose, dicendo che fare il playmaker accanto ad una guardia ala che palleggia per 14-16 secondi ad azione è impossibile per chiunque (e anche qui ci ha dato in pieno).
Jamal Crawford ha fatto invece il percorso inverso partito dalla panchina ha passato tre mesi e mezzo in attesa di sapere in quale franchigia avrebbe finito la stagione, tre mesi è mezzo nei quali ha giocato malissimo e poco, poi una volta rimasto ai Bulls si è addirittura ritrovato in quintetto, per la “caduta” di Jay Williams, senza però sfruttare fino in fondo l'occasione. Alla fine Crawford ne esce più distrutto di Jay perchè essendo alla sua terza stagione ha meno scusanti di Williams e il presunto fenomeno che Krause vedeva in lui probabilmente non esiste.
Un'altro grande problema è stato sicuramente il rendimento di Hassell su cui i Bulls hanno insistito per quattro mesi per fare di lui una guardia titolare. Le statistiche parlano chiaro, Hassell non è di sicuro un giocatore da 30-35 minuti a sera, ma probabilmente uno specialista del tiro da fuori con discrete doti difensive che uscendo dalla panchina potrebbe dare un apporto sicuramente migliore.
Infine due parole su Eddy Curry e Tyson Chandler che da un mesetto a questa parte vedono sicuramente più campo e spesso lo vedono insieme, cosa successa abbastanza di rado nei primi tre mesi. Alla lunga però i loro centimentri si fanno sentire e spesso sono arrivante anche conforanti doppie doppie, con la ciliegina sulla torta della vittoria contro i Lakers in cui hanno tenuto sua maestà Shaquille a soli 13 punti dal campo con un misero 3-11 al tiro.
Due parole sull'estate che attende Krause, dal draft a parte il sogno LeBron piacerebbe molto mettere le mani su Carmelo Anthony sempre che lasci Syracuse, per il resto potrebbero anche cedere la loro scelta, mente per quanto riguarda i Free Agents di idee chiare ce ne sono poche in un periodo dell'anno in cui in definitiva si stanno sistemando molte cose, come la conferma di Duncan, quella di Jermaine O'Neal e la diaspora dei Clippers, alla fine il nome che più intrigherebbe sarebbe Lamar Odom.