James Posey, il grande protagonista nella sfida con i Bulls
Los Angeles @ Houston 114-118 OT
Chicago @ Houston 91-121
Una vera e propria corsa ai playoffs. Entrambe con lo stesso numero di vittorie, 34, entrambe con la stesso obiettivo: acciuffare l'ultimo posto utile per disputare la postseason.
I texani, la cui marcia da ormai tre anni si interrompe ad aprile, sono una squadra giovane, senza alcuna esperienza di playoffs, se si esclude il "vecchio" Glen Rice, giocatore protagonista in passato di grandi battaglie il quale, proprio in queste ultime 18 partite, potrebbe, dal punto di vista mentale, aiutare i compagni, spiegando in quale modo si affronta il momento più delicato della stagione.
Domenica sera, al Compaq Center, i Rockets, inutile negarlo, si giocano gran parte delle loro "chances", anche in vista degli scontri successivi, che vedranno Ming e Co spesso e volentieri lontano dalle mura amiche, a lottare punto dopo punto, rimbalzo dopo rimbalzo, contro avversari di tutto rispetto, in un conto alla rovescia che soltanto alla fine darà un giudizio inappellabile circa l'annata disputata.
Le quattro W consecutive fanno sicuramente bene al morale e caricano ancora di più un team il quale, pur commettendo gravi errori, è riuscito a non perdere la testa, nonostante il sorpasso subito dai Lakers, dato per impossibile a Natale, nonostante la posizione in classifica si facesse, con il passare delle settimane, sempre più deficitaria. Houston è ancora lì, pronta a giocarsi il tutto per tutto.
Le vittorie contro i Los Angeles Clippers e i Chicago Bulls hanno permesso ai giocatori di ritrovare serenità , mentre un eventuale passo falso avrebbe avuto serie conseguenze sul morale dei ragazzi di coach Rudy T. Contro i californiani Houston non regalava una grande prestazione ma si sa che a questo punto della stagione è più importante vincere che convincere e i Rockets il loro dovere l'hanno fatto fino in fondo; è anche vero che senza l'intervento dell'official Jim Clark, a sorridere sarebbero stati gli avversari.
Andre Miller finiva in lunetta e segnava il tiro libero del sorpasso con 1 secondo sul cronometro ma l'arbitro annullava il canestro, rilevando uno "stepping over the line" da parte del giocatore. Il secondo tentativo non andava a buon fine e così si arrivava ai tempi supplementari, nei quali Houston riusciva a chiudere l'incontro 118-114, quasi incredula per il regalo ricevuto. Il regolamento però parla chiaro e, la regola numero 10, sezione I-D non lascia adito a dubbi: "Il tiratore non può sorpassare la linea prima che il pallone abbia toccato il ferro, il tabellone o che sia entrato".
"Dopo aver visto il replay in televisione posso dire che è stata una buona chiamata da parte dell'arbitro. Loro alla fine erano distrutti" gli dei del basket stanotte erano dalla nostra parte". Se Taylor trovava giustificazioni divine, Mobley era invece molto più diretto: "Non so come" ma abbiamo vinto!".
A referto spiccavano i 25 punti di Rice (season-high per lui) e i 10+10 di uno Yao Ming in grande forma, pronto al duello con Amare Stoudemire per il titolo di Rookie Of The Year.
Contro i Bulls invece non c'era storia; memori delle brutte figure rimediate nel recente passato contro squadre nettamente inferiori i Rockets infliggevano agli avversari una dura lezione di basket, chiudendo l'incontro con un 121-91 che parla da solo.
La quarta vittoria nelle ultime quattro gare eguaglia il record stagionale, a dimostrazione della scarsa continuità dei texani ma, allo stesso tempo, rappresenta un ottimo viatico in vista dello scontro con i Suns. Grande protagonista della serata James Posey, autore di un'ottima prestazione, condita da 26 punti, 8 assists e ben 5 palle rubate.
Per Glen Rice (16 punti con 4 su 7 da tre partendo dalla panchina) "E' stato il modo ideale per prepararsi alla sfida di domenica. Difensivamente abbiamo ricominciato a giocare in maniera aggressiva mentre anche la circolazione di palla è stata fluida. Possiamo imparare tanto da questa gara. In passato questa squadra ci aveva battuto perché noi forse non l'avevamo rispettata. Stasera invece l'abbiamo fatto e le cose sono andate diversamente".
Dello stesso parere Steve Francis, il quale chiudeva l'incontro con 23 punti, frutto di soltanto 5 tiri presi (e realizzati!) ma di un ottimo 11 su 12 dalla linea della carità : "Questa vittoria era ciò di cui avevamo bisogno". Quasi dimenticavo, per il ragazzo anche 10 assist e 9 rimbalzi" che prestazione!
Tutto pronto quindi per domenica: i tifosi accorreranno numerosi e la sfida si preannuncia delicatissima: Phoenix ha battuto Sacramento ma Houston non vuole più sbagliare! Si dia il via al countdown!
Stay tuned!