Allan Houston continua ad essere, sera dopo sera, la solita macchina da canestri…
Tutto come prima. Né il famoso viaggio ad ovest né la trading deadline del 20 febbraio hanno fugato i dubbi su cosa i Knicks possano fare di qua alla fine della stagione.
Infatti, New York non esce ridimensionata dalle sei partite giocate sulla costa occidentale e il GM Scott Layden non è riuscito a liberarsi del suo nemico Latrell Sprewell, così come non ha ulteriormente peggiorato la situazione (e c’ha provato, eccome se c’ha provato!). Ma andiamo con ordine.
Avevamo lasciato i Knicks alla vigilia dell’All Star Game, precisamente prima della doppia sfida con le due cugine di Los Angeles. Con i Clippers, Sprewell realizza il record NBA per tiri da tre realizzati senza errori: 9/9.
Alvin Gentry, allenatore degli ospiti, può solo dire: “Si è semplicemente visto che giocatore solido sia Spree: le ultime due bombe le ha effettuate in faccia a Quentin Richardson e le ha realizzate tranquillamente”.
Il 105-92 per i padroni di casa è la logica conseguenza della prestazione del treccinato (38 punti alla fine, di cui 17 nel decisivo terzo quarto), con i Clips mai realmente in partita anche per l’assenza di Michael Olowokandi.
La gioia dura però solo 48 ore, ovvero fino a quando Spree si vede recapitare a domicilio 46 punti da Kobe Bryant nella successiva gara. I Knicks stanno a contatto per 10-12 minuti, poi i Lakers dilagano fino al +30 con cui si apre l’ultimo quarto.
Qui, con un impresentabile Allan Houston accomodato in panchina, inizia il festival della tiro da tre dei bluarancio che porta ad un parzialone finale di 42-17. NY torna sotto a –5, poi sul –6 Sprewell tenta la bomba del –3 subendo un fallo da Bryant che i grigi non sanzionano ponendo di fatto fine alla gara.
Al di là di recriminazioni varie, sono davvero troppe le palle perse dai locali (28, di cui 5 a testa da Othella Harrington e Charlie Ward).
Subito dopo la partita delle stelle è la volta della sconfitta casalinga contro Golden State (107-113).
Male Spree (5 su 13 al tiro) in quella che da più parti è definita l’ultima sua gara al Garden.
Il viaggio ad ovest inizia alla grande con due vittorie, rispettivamente a Phoenix e a Los Angeles nella rivincita contro i Lakers. In Arizona sono sette i Knickerbockers ad andare in doppia cifra, guidati da uno Houston finalmente decisivo nel momenti cruciali che mette a segno gli ultimi quattro tiri, incluso il canestro del 116-115 a 9.5 dalla sirena (Stephon Marbury sbaglia poi il tiro della vittoria).
Ancora il numero 20 protagonista allo Staples Center: 53 punti contro i Lacustri privi di Shaquille O’Neal. I Knicks si sono forse appellati ad un vecchio assunto di Jeff Van Gundy, il loro vecchio allenatore: senza Shaq, lasciare sfogare Bryant e difendere duro sugli altri.
Don Chaney dev'essersi ricordato del suo predecessore ed infatti Fox, Horry e Walker raggranellano solamente 14 punti in tre. Houston diventa così il quinto giocatore della franchigia a superare quota cinquanta in una singola gara.
Gli altri quattro match esterni portano a quattro sconfitte (Portland, Seattle, Golden State e Sacramento), ma il bilancio 2-4 è accettabile.
Intanto passa il 20 febbraio senza scambi che vedono coinvolti giocatori dei Knicks. Layden prova a fare il solito patatrack cercando di svendere Kurth Thomas e Charlie Ward ai Sonics per Gary Payton, cioè cedere l’unico lungo decente.
Fortunatamente, Seattle “killa” la trade e non se ne fa nulla, così come non se ne fa nulla di uno Spree svenduto un po’ a tutti (molto vicino è stato lo scambio con Keith Van Horn). Per l’ex-Golden State finiscono così le voci di mercato che, ne siamo certi, puntualmente rifioriranno a giugno.
Molte le successive leggende metropolitane attribuite all’ormai tristemente famoso General Manager a ridosso del 20 febbraio, tra le quali una richiesta di deroga all’NBA per orchestrare uno scambio con Milwaukee (Cassel per Spree?), voce definita priva di fondamento dai responsabili della Lega.
Fatto sta che si torna nella Grande Mela per affrontare Hoston. Yao Ming e compagni partono bene andando avanti a +10, ma poi i Knicks recuperano piano piano, inesorabilmente, fino al 102-95 finale.
Tocca ad un’altra trasferta, questa volta proprio fuori porta, in New Jersey.
Umiliante sconfitta per 105-76 con grossa soddisfazione per il coach delle Retine Byron Scott che aveva pochi giorni prima perso l’ennesima occasione per starsene zitto, andandosi ad impicciare in casa altrui.
Si era infatti dichiarato non sorpreso dalla mancata cessione di Sprewell, dal momento che lui non vorrebbe mai un giocatore che si presenta tardi ad allenamenti e partite, altro che Van Horn, suo ex-giocatore (la risposta di Spree, molto pacata, è stata che Scott non lo ha mai allenato e che quindi non lo può conoscere così bene come pretende di far capire dalle sue dichiarazioni).
Il 28 febbraio è invece il St. Patrick Day, il giorno di Ewing e del ritiro della sua casacca numero 33. Al Garden ci sono un po’ tutti, dai compagni, agli allenatori , agli avversari del passato: Charles Okaley, John Starks, Jeff Van Gundy, Pat Riley… ma anche Michael Jordan e Charles Barkley, passando per ex giocatori precedenti all’era-Ewing che hanno la propria maglia già appesa al tetto del Garden come Walt Frazier e Willis Reed.
La gara è spettacolare come si addice ad un giorno speciale. New York la spunta dopo 2 supplementari in una gara che vede Weatherspoon (titolare per l’assenza di Thomas) tirare giù 24 rimbalzi.
Sprewell (forse il più acerrimo nemico che Big Pat possa aver avuto nel proprio spogliatoio durante la sua carriera, anche se i due hanno smorzato i toni delle polemiche messe su ad hoc dai giornalisti prima della cerimonia) centra la tripla-doppia (28 punti, 11 rimbalzi, 11 assist a cui aggiunge 5 palle rubate) ma quel che più stupisce è che il numero 8 ha segnato i primi 16 punti dei suoi nei due overtime. Insomma, un 118-110 ed una W che passa ancora dalle sue mani.
Segue una sconfitta a Minneapolis. Spree fa 2/14 dal campo, Houston ne mette 34 ma non bastano.
Così la situazione attuale dei Knicks è 25-34, il che vuol dire ancora limbo a 3 vittorie dall’ultimo posto utile per i playoffs e a 4 dal penultimo. Nothing is changed.
Pare ormai certo che, salvo sorprese, la squadra di Chaney proverà ad entrare in post season, con i soliti pro e contro che già troppe volte abbiamo elencato tra queste pagine.
Per chiudere, un po’ di gossip… e su chi se non su Sprewell, arrestato il 27 febbraio dopo che ad un posto di blocco la polizia ha lo trovato alla guida di un auto nonostante la patente sospesa per una passata infrazione? Spree comunque è stato rilasciato due ore dopo a seguito del pagamento di una multa.
Nessun provvedimento disciplinare è stato irrogato dal team (e ci mancherebbe! ndr).