Come paiono lontani i tempi in cui tutti erano pronti a giurare sul luminoso futuro di Dunleavy Jr.
Mese interessante, ma al contempo interlocutorio, per i Rookies questo di Febbraio.
Da un lato infatti c'era in agguato il tanto temuto "rookie wall", dall'altro la possibilità di giocare all'All Star Game in una gara pur sempre emozionante sotto gli occhi del mondo.
Però, se da una parte sono venuti pochi spunti avendo tutti, più o meno, risentito di qualche battuta a vuoto, ma nessuno (o quasi) di un vero tracollo, dall'altra la gara che ha visto di fronte primo e secondo anno ha offerto poco spettacolo e ancora meno indicazioni sul reale valore di questa nidiata di esordienti.
Così, a dar brio ad un mese "sonnacchioso" è giunta una trade (oramai un classico) che ha di fatto "stralciato" i piani di una società , i Memphis Grizzlies, che si sono rimangiati quanto detto e fatto lo scorso giugno spedendo la propria prima scelta (Drew Gooden, 12.5+6r) ed una grande sorpresa (Gordan Giricek, 11.5+3r) ad Orlando in cambio di Mike Miller (rookie dell'anno due stagioni fa).
Morale della favola? I due, che a Memphis non giocavano poi male, ma spesso si vedevano "pinizzati" dal loro coach, in una situazione più favorevole, con più minuti ed un McGrady vicino (un T-Mac formato MVP a dirla tutta), stanno rendendo al meglio con numeri e giocate di primissimo livello alla faccia di Hubie Brown (che preferiva Battier a Giricek e riteneva che Drew "pestasse"i piedi a Gasol) e della sua rotazione.
Lo scorso anno furono i Celtics a premere il grilletto spedendo il progetto Joe Johnson ai Suns in cambio di certezze (ovvero Delk e Rogers), ora, col senno di poi, i biancoverdi paiono aver toppato, Joe ci ha messo un po', ma il suo 2003 è per ora buonissimo. Morale della favola?? Attenti coi rookie (vale pure per me), basta una piccola variazione un anno in più di ambientamento e chi veramente vale viene fuori.
Abbandonata la "tirarata d'orecchie" (già , è facile parlare col senno di poi e comunque gli errori sono nell'ordine delle cose e magari tra qualche anno staremo a lodare l'acume dei Grizzlies che si sono accaparrati Miller) passiamo alla solita panoramica.
Solita perché al top ci sono sempre loro, i soliti noti che duellano al titolo di "Rookie of the Year" (fa un bell'effetto detto "all'americana"?!). Nel borsino sono in netta crescita le quotazioni di Caron Butler (14.6p+2a e 3.4r) che nel nulla di Miami (dobbiamo dirlo) sta stupendo tutti per costanza, dedizione e (inaspettate) doti difensive. Già in molti sussurrano allo "steal of the draft" visto che il ragazzo è andato via "solo" alla decima (come toccò a Paul Pierce).
Come lui, sulla scorta del week-end di Atlanta, in crescita ci sono Amare Studemire (13.3+9.3r) sempre più dominatore delle aree e Nenè Hilario (9.6+6.1r) in netta crescita sul piano offensivo.
On fire, come al solito, pure Yao Ming (12.1+8.2r) che a Houston oramai considerano il nuovo Olajuwon per la gamma di finte e movimenti di prima classe; stesso discorso sul lago Erie dove i tifosi dei Cavs (ma esistono???) sorridono poco e spesso il merito è di DaJuan Wagner (13.8+3.1a) e dei suoi numeri: eccezionale il funambolo di Camden, per lui un roseo futuro (si spera in maglia Cavs).
A scaldare il cuore alla Gund Arena invece ci pensa Carlos Boozer (8.7+6.6.4r) che si sbatte e lotta come pochi, la NBA se la conquista con le unghie ed i tifosi già lo adorano. Positivi sempre i vari Jaric, Ginobili (in crescita per i play-off), Okur, Yarbrough, Smush Parker, Rasual Butler e Lorinza Harrington.
Buone nuove invece per due giocatori finora poco utilizzati, ma decisamente positivi nell'ultimo mese: parliamo di Reggie Evans (4.2+5.7r) che a Seattle adorano per la forza, la rabbia e l'impegno con cui si sbatte ogni sera e J.R Bremer (6.4+2.3a) che finalmente ha fatto vedere quanto vale a Boston dopo un inizio così così. Teniamoli d'occhio, magari insieme ad un Dan Dickau che finalmente sta avendo spazio agli Hawks e potrebbe tornare utile.
In flessione invece Jay Williams (9.5+5.1a) che hai Bulls è in una "mezza crisetta", non gioca al meglio, la squadra non gli risponde e sente il fiato sul collo di Crawford; in lieve appannamento invece le quotazioni di alcuni "underrateman" che ad inizio anno erano al top come Gadzuric, Burke e Batiste.
Encefalogramma piatto per il solito Mike Dunleavy Jr che con i Warriors in lotta per la post season il parquet lo vede solo nel riscaldamento. Con lui altre prime scelte in disgrazia come Macus Haislip (ottimo talento fisico, ma troppo acerbo), Chris Wilcox (idem) e Melvin Ely.
Solito discorso: ci sono questioni tecniche, ambientali, di spazio, di caratteristiche ed emotive che bisogna contemplare, ma per quest'anno è andata così, felicissimi di essere smentiti prossimamente e ricordando che le previsioni le sbaglia solo chi le fa, ci sentiamo presto.
See you soon.