Eddie Jones e i suoi Miami Heat hanno ritrovato la vittoria contro i Bulls
12-2-2003
Chicago at Philadelphia 111-119
L'impresa negativa della serata dei Bulls è stata quella di dare una botta di vita all'attacco dei Sixers notoriamente non uno dei primi della lega. Ancora una volta la gara si decide al supplementare e ancora una volta i Bulls nel supplementare crollano, lascaindo ancora intatto lo “0” nella gare vinte in stagione ai supplementari.
Torna in quintetto Eddy Curry nella posizione di centro, con Williams play, Rose guardia, Robinson ala piccola e Marshall ala grande, ma a parte il solito concreto Jalen Rose autore alla fine di 38 punti 13 assist e 6 rimbalzi si salva solo Tyson Chandler autore di uno splendido 21+17. Il resto è da dimenticare con un atteggiamento difensivo di squadra semplicemente irritante. E' evidente che in molti sperano nelle prossime ore di cambiare aria.
14-2-2003
Chicago at New Jersey 72-90
Che i Bulls non abbiano veramente un verso ne è come riprova la gara contro New Jersey dove i Bulls passano dai 111 punti di Philadelphia della sera prima ai 70 di stasera.
I Nets chiudono la gara in pochi minuti e alla fine del primo quarto i giochi sono già fatti, tanto che Bill Cartwright si permette di ruotare tutti gli uomini a disposizione, riuscendo nella non facile impresa che nessuno giochi una partita decente. Per la cronaca stretta il quintetto era composto da Williams, Rose, Robinson, Marshall e Curry e solo Jay Williams, Jalen Rose e Tyson Chandler sono riusciti ad andare in doppia cifra.
15-2-2003
Denver at Chicago 69-88
Allo United Center arrivano i Nuggets e la possibilità più che concreta di interrompere la striscia perdente si realizza. Quintetto con Williams, Rose, Robinson, Marshall e Chandler, e obbiettivamente i Nuggets sono talmente deboli perchè i Bulls possano esimersi dalla vittoria.
Oltre a Jalen Rose e Tyson Chandler si rivede a buoni livelli Lonny Baxter che dopo uno splendido mese di novembre era stato nascosto al mondo per dare spazio a Fizer in ottica mercato. Continuano a deludere abbondantemente entrambi i playmaker ormai al centro del fuoco incrociato tra stampa e dirigenza.
18-2-2003
Chicago at Cleveland 107-101
Dopo Denver il bizzarro calendario dell'NBA oppone ai Bulls l'altra cenerentola della lega, i Cleveland Cavaliers che riescono nella non facile impresa di far vincere i Bulls in trasferta, è la terza volta che succede in questa stagione.
Quintetto con Williams, Rose, Robinson, Marshall e Chandler, la notizia del giorno sono sicuramente i 20 punti di Jay Williams che finalmente gioca una partita ai livelli a cui era atteso ad inizio stagione, per il resto il solito grande Jalen Rose e bene Tyson Chandler almeno nelle cifre perchè il suo atteggiamento difensivo come sempre è al limite dell'indisponenza.
19-2-2003
Philadelphia at Chicago 110-82
Vigilia movimentata della trade line, anche se ormai i Bulls appaiono esclusi da ogni gioco, ma la pressione in campo si fa sentire eccome come ben dimostra il quasi trentello subito dai Sixers. I Bulls scendono in campo con il solito quintetto con Williams, Rose, Robinson, Marshall e Chandler, Williams ritorna sulla terra, Rose non è certo nella serata migliore mentre Chandler continua a mettere insieme buoni numeri, ma alla fine a parte i 15 punti in soli 17 minuti di Lonny Baxter questa gara lascia ai tifosi solo l'enneimo boccone amaro di una stagione iniziata male e proseguita peggio.
21-2-2003
Chicago at Orlando 96-110
La trade line come previsto non porta novità ai Bulls, ma li porta ai loro avversari di serata. La novita per i Magic si chiama Drew Gooden, che fa un sol boccone dei lunghi di Chicago, mettendo insieme un 22-12, al resto pensa TMac con 52 punti in soli tre quarti, visto che nel quarto periodo il grande sonno si rilassa in panchina, senza nemmeno attentare al record di franchigia per punti segnati di Shaq che è 53.
Per i Bulls scesi in campo con il solito quintetto Williams, Rose, Robinson, Marshall e Chandler, c'è veramente poco da dire, se non che McGrady sono riusciti a vederlo solo nel quarto periodo quando sbadigliava in panchina.
22-2-2003
Chicago at Miami 90-100
Continua il momento disgraziato dei Bulls che cambiano quintetto per l'assenza di Eddie Robinson, in campo da subito ci vanno Williams, Rose, Hassell, Marshall e Chandler, Jalen Rose sfodera la solità prestazione, l'eroe in seconda di turno è Eddy Curry autore di 26 punti e 9 rimbalzi in soli 30 minuti di impiego, ma la solita pessima difesa fa si che Miami arrivi addirittura a 100 punti cosa che ai ragazzi di Riley succede veramente di rado, il tutto senza il loro miglior giocatore Caron Butler.
Note: i Bulls come abbondantemente preventivato nella notte dei grandi scambi sono stati a guardare dopo che per tutta la stagione si erano ipotizzati scambi di ogni tipo, alla fine i molti ragazzi che speravano di cambiare aria ne escono con ossa rotte soprattutto Jamal Crawford che veramente non capisce più se è una speranza o un peso, perchè è evidente che lui non ha lasciato Chicago solo perchè non è arrivata una contropartita valida.
In campo ormai ci si va solo per attendere la fine della stagione regolare, in molti vorrebbero vedere a questo punti il maggior impiego possibile di tutti i tanti giovani, visto che ad esempio gente come Marshall il prossimo anno non sarà quasi certamente qua.
Va detto però che a turno uno per volta i giovani mettono insiema buone o ottime prestazioni, ma mai sono riusciti a farlo contemporaneamente. E' evidente che per una serie infinita di motivi Bill Carwright non si fida a far giocare contemporaneamente Eddy Curry e Tyson Chandler, ma è altresì evidente che i due insieme a Williams sono il futuro dei Bulls, quindi è meglio che comincino a farsi male sotto canestro che a stare in panchina a guardare.
I due come detto più volte sono molto indietro nei fondamentali difensivi, a Curry non manca la tecnica ma la cattiveria, cosa che ha reso Amare Stoudmire un pericoloso punto di riferimento per i due.
Chandler in difesa è semplicemente irritante e i media non si vergognano a mettere in evidenza questo suo lato, però ha un fisico e un atletismo che non possono essere trascurati.
Il dualismo Williams Crawford a mio parere ha finito per far male ad entrambi, ma secondo me è stata la cosa più stupida che potesse succedere perchè era ovvio sin dall'inizio che il posto era ed è di Williams, ma almeno si poteva tentare di adattare Crawford al ruolo di guardia, visto che in quintetto spesso è partito Hassell, che viaggia a media realizzative semplicemente vergognose ed in difesa è inesistente, quindi un quindicina di minuti come cambio di Jay e una ventina insieme a giocare da guardia molto probabilmente avrebbero risolto un problema abbondantemente da risparmiarsi, invece Krause prima di iniziare ha deciso che Crawford era roba da mercato ed ha finito per distruggerlo peraltro senza cederlo.
Discorso finale per Williams, io ho sempre sostenuto che lui fosse un predestinato e ad inizio stagione mi ero lascaito andare a dire che sarebbe stato quasi sicuramente rookie of the year senza problemi e che avrebbe viaggiato sui 16 punti e 8 assist di media, la realtà come tutti sappiamo è ben diversa, ma dalla testardaggine di Cartwright di voler applicare il triangolo ad ogni costo lui è quello che ne ha fatto le spese maggiori, perchè ai Bulls non c'è iù Pippen che prendeva palla e smarcava un compagno o penetrava in meno di tre secondi, ma bensi un grande giocatore come Jalen Rose troppo innamorato del pallone che se fosse per lui palleggerebbe per 23 secondi e poi tirerebbe, in questo contesto sia Williams che Crawford si sono praticamente sempre ritrovati a portar palla fino a metà campo dove poi una volta passata a Rose si dovevano solo mettere fuori dall'arco in attesa di essere forse di rado serviti.
In molti non si rendono conto di questi problemi e invece in America i suoi detrattori cominciano a raccontare storie sulla sopravvalutazione dei giocatori di Duke, cosa peraltro vera visti i tanti talenti mai esplosi nell'NBA (Langdon, Avery, Dunleavy) oppure che giocano al di sotto delle attese (Leattner, Magette), è vero che un ex Duke non vince l'anello da 25 anni, ma è anche vero che il basket è uno sport di squadra e i Bulls non sono stati di certo la squadra miglior per un play giovane.