Un notte troppo corta per …

Gary Payton lascia Seattle dopo averne riscritto la storia, la sua lunga lingua mancherà  ai Sonics

Beh, mettete insieme tutti gli scambi dei due giorni precedenti alla trade line e non potete fare a meno di capire che alla quadratura del cerchio manca qualcosa, un ultimo scambio che avrebbe dato senso fino in fondo agli scambi avvenuti incastrandoli con le voci dei giorni prima.

Il pezzo che manca è Sprewell ai Bucks in cambio di Cassell, e secondo i più maligni la cosa non sarebbe andata in porto per una questione di minuti nei quali i due GM non sono riusciti a trovare un accordo con quello di Milwuakke che visto Layden con l'acqua alla gola ha sciacallato fino in fondo sulla sua pelle, arrivando secondo i ben nformati a voler inserire nello scambio anche Anthony Mason per Kurt Thomas.

Alla fine il leader spirituale dei Knicks è rimasto dov'è con i Bucks che si ritrovano per le mani due dei primi dieci playmaker della NBA.

Ma cerchiamo di rimettere insieme gli ultimi due convulsi giorni precedenti alla tradeline. Il 18 si sa che i Lakers con Shaq con qualche problema non se la sentono di cedere Horry, e quindi salta subito la possibilità  che Spreewell arrivi ai Lakers che in molti davano probabile.

Layden comincia a guardarsi intorno, ma non riesce a concretizzare nulla. Anche da Indianapolis arrivano notizie con i Pacers che di fatto si ritirano dalla corsa a Payton perchè cedere Tinsley le cui azioni stanno andando a picco anche se con lui sarebbe stato ceduto l'odiato contratto di Croshere è troppo, questa d fatto è la notizia che due giorni dopo sfociera nello scambio tra Milwuakee e Seattle.

Il 19 arriva la prima trade quella tra Magic e Grizzlies, con Orlando Magic che prende Drew Gooden, Giricek e soldi e Memphis che riceve in cambio Mike Miller, Ryan Humphrey, la prima scelta nel draft 2003 (ottenuta da Sacramento e quindi bassina) e la seconda scelta nel draft 2004.

I Magic prendono un lungo che ad est potrebbe anche fare la voce grossa in futuro, perchè il Drew Gooden visto a Memphis prima dell'arrivo di Hubie Brown era un signor attaccante, un pò leggero a rimbalzo, con un lato difensivo da costruire, che nei Magic non dovrebbe aver problemi a stare sopra i 15 a sera di media, Giricek non è un super ma sarà  un ottimo cambio ed è proprio il tipo di giocatore che ti può far pagare cari i raddoppi su TMac, la cessione di Miller a mio parere è stata più dolorosa del previsto sia perchè era il miglior amico di McGrady, e lui non sarà  stato contento di certo, sia perchè comunque era sempre un ex rookie of the year, che sembrava tutto sommato l'ideale per sostituire un Grant Hill che secondo le ultime voci sembra proprio destinato al ritiro.

Memphis da parte sua doveva per forza di cose sfoltire il reparto della ali dove i doppioni si sprecavano, ma soprattutto si pestavano i piedi danneggiandosi a vicenda, il predestinato a partire sembrava Stromile Swift, poi alla fine è toccato a Gooden, Miller non è un gran difensore si sa, ma accanto a gente come Gasol e Jason Williams è in buona compagnia e comque Memphis con questo scambio avrà  almeno un quintetto con idee chiare in almeno quattro ruoli con un centro tutto da inventarsi tra Swift e Wright.

Lo scambio a mio parere è tutto dalla parte dei Magic anche se va detto che le scelte che i Magic cedono spesso si rivelano molto fortunate, per chiarimenti ulteriori chiamare Phoenix e chiedere chi hanno scelto quast'anno con una scelta che i Magic avevano affiancato a Outlaws per disfarsi del suo contratto: Amare Stoudmire.

La giornata del 20 si apre con uno scambio di secondo piano tra Boston e Denver con i Celtics che mandano Shammond Willims e una seconda scelta ai Denver Nuggets per l'ex Mark Blount e Mark Bryant, sicuramente l'NBA non cambierà  faccia per questa trade che è solo un timido tentativo da parte di Boston per rimediare al disastro Baker.

Ma il bello deve ancora venire con Seattle che rispolvera uno scambio vociferato più volte negli anni scorsi scambiando Gary Payton, Desmond Mason ai Milwaukee Bucks per Ray Allen, Kevin Ollie, Ronald Murray, e un paio di scelte, poi Kenny Anderson viene rispedito agli Hornets in cambio di Elden Campell.

E mentre tutti in sono in attesa del clpo dei Knicks arriva l'ora X. Tutte le valutazioni dello scambio Payton Allen devono avere come premessa il fatto che Payton rifirmi per i Bucks perchè altrimenti è scontato che i Sonics abbiano fatto l'affare.

Vediamola dalla parte di Seattle, Payton era perso e ricavarci in cambio un All Star come Ray Allen è stato il massimo ottenibile anche se è costato la cessione di Desmon Mason, al momento manca un leader perchè Allen non lo è ma è evidente che questa squadra attende a braccia aperte Jason Kidd la prossima estate, anche se poi i soldi non ce ne sono tantissimi, più probabile che si scelga un play al draft e quei soldi vengano utilizzati per un lungo.

Al momento però sono senza un playmaker, cosa a cui sopperirà  Brent Barry fino alla fine della stagione. I Bucks alla fine della serata si ritrovano con un quintetto Payton Cassell Thomas Anthony Mason più qualcuno in mezzo e una super panchina con Redd Kukoc e Desmon Mason.

Se Payton riesce nell'impresa di accendere lo spento Tim Thomas ad est possono essere da finale anche se a mio parere sotto fanno veramente pena, ma ad est del Mississipi questa non è una colpa.

Bisogna anche vedere come entreranno in sintonia Cassell e Payton due caratterini non da nulla con Cassell che sa già  che in estate se Payton rimane sarà  sicuramente ceduto. Per Karl è l'ultima spiaggia davvero perchè se fallisce anche questa occasione rimarrà  solo il primo allenatore che ha perso con il Team USA e basta.

Il passaggio di Payton ai Bucks se ci guardiamo indietro non è una novità , in più di un'occasione se ne era parlato, prima nella trade line 2000, poi nell'estate del 2001 la cosa sembrava fatta con Sam Cassell e Tim Thomas come contropartita, ma alla fine Milwuakee si tirò indietro perchè credevano troppo in Thomas, alla fine però il vecchio pallino di George Karl è tornato da lui.

Come ogni trade line che si rispetti sono più i delusi dei soddisfatti e le franchigie deluse sono sostanzialmente tre: i New York Knicks, i Chicago Bulls e i Miami Heat.

New York come detto molto probabilmente ha padellato per pochi minuti lo scambio Cassell Sprewell, ma nei giorni precedenti praticamente tutti i Knicks ad eccezione di Houston e McDyess erano sul mercato, perfino l'All Star mancato Kurt Thomas per cui gli Orlando Magic avrebbero fatto carte false.

Alla fine i Knicks si ritrovano con lo stesso roster e si presenteranno alla prossima estate decisiva impiccati con contratto capestro praticamente incedibili, dunque con pochissime possibilità  di assicurarsi nomi di rilievo.

Va però detto anche che gli attuali Knicks senza la tegola McDyess nella Eastern Conference rischierebbero di fare la voce grossa e sicuramente varrebbero uno dei primi quattro posti, e considerando che in estate difficilmente avremo una migrazione da ovest ad est di talento il prossimo anno potrebbe essere ben diverso.

I Bulls sono stati almeno due mesi in attesa del 20 febbraio, da quando alla fine di novembre ci si è resi conto che tutto il talento a disposizione è ancora acerbo per arrivare ai playoff anche nel deserto dell'est, e quindi si è pensato a come rinforzare la squadra senza danneggiare i giovani in crescita, Marcus Fizer e Jamal Crawford sono stati offerti senza mezze misure ad almeno dieci franchigie insieme o singolarmente, a fine dicembre il duo era già  stato di fatto scambiato a Miami per Brian Grant, poi Riley ci ha ripensato, non tanto per il valore dei due Bulls, quanto perchè da uno come Grant probabilmente pensava di ricavarci di più. Poi a fine gennaio Fizer si è rotto e li si sono chiusi tutti gli ipotetici giochi.

Ma sul piede di partenza non ci sono stati solo Crawford e Fizer, ma anche Jalen Rose di cui si era parlato di un possibile scambio alla pari con il solito Sprewell, e poi tutti gli altri ad eccezione del trio Chandler Curry e Jay Williams tutti altamente deludenti, tutti altamente insoddisfatti ma tutti incedibili perchè sono quei giocatori che secondo Krause dovrebbero rappresentare il futuro dei Bulls, e a cui lui ha sicuramente legato il proprio futuro professionale quando nell'estate del 2001 ha firmato una accordo triennalle con i Bulls.

Nei giorni della trade line i Bulls sono stati completamente fuori dai giochi come tutti sapevano, e alla fine si presenteranno in estate con possibilità  illimitate, ma probabilmente finirà  come nel 2000 quando TMac Duncan e Eddie Jones risposero picche e i Bulls si accontentarono di firmare Ron Mercer, perchè la verità  e che attualmente ai Bulls non ci vuole andare nessuno, perchè Jordan non c'è più e perchè Krause c'è sempre.

Miami è diventata in questi anni l'emblema delle franchigie NBA condizionate dal Salary Cup e dalla Luxury Tax, tre anni fa hanno concesso due contratti al massimo salariale a Brian Grant e Eddie Jones due buoni giocatori, ma che non sono superstar che fanno la differenza, hanno cercato in tutti i modi di cederne almeno uno, ma nessuno è abboccato e alla fine paradossalmente tutti quelli che telefonavano a Riley volevano rilevare il contratto in scadenza di Alonzo Mourning, per liberare spazio salariale per l'estate prossima, in cui Miami tutto sommato potrà  dire la sua, soprattutto se la sorte la aiutasse nel draft.

Quello che si può sicuramente dire è che il vero MVP dell'NBA attuale è il Salary Cap, che condiziona ogni scambio più del valore dei giocatori coinvolti, al punto che in molti in vista di un draft che si prospetta non eccelso (LeBron James a parte) stanno offrendo le prime scelte spesso protette per il pick n°1, che pesano non poco e che soprattutto hanno contratti quadriennali in cambio a volte di poco o nulla, l'esempio più lampante è lo scambio tra Magic e Grizzlies dove i Magic hanno ceduto senza pensarci un attimo Humpries la prima scelta dello scorso anno senza vedere se vale o meno e una nel prossimo draft alla fine del primo giro, per avere pochi dollari in più per sognare la prossima estate.

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