Da Mosca a Memphis per Giricek la musica non sembra essere cambiata …
Fine gennaio ed ecco arrivare, puntuale come mio fratello sull'ultimo pezzo di torta, il tanto temuto rookie wall.
Qualcuno aveva malignato che quest'anno più che un muro sarebbe stata una vera e propria "muraglia cinese" (battuta a doppio senso vista anche la presenza di tanti giovanissimi), ma possiamo dire che, tra alti e bassi, quasi tutti gli esordienti hanno avuto qualche gara storta o qualche giornata di appannamento che ha portato ad una flessione generalizzata, ma non decisiva o preoccupante.
Per il resto non cambia la musica, in cima al tetto del mondo ci sono sempre i soliti.
Il cinesone, pur tra qualche polemica (leggi All Star Game) ed un po' di stanchezza, è sempre sulla cresta dell'onda: 13.8+8.9 rimbalzi per lui conditi da giocate fantastiche (tipo passaggi no-look a quote siderali) e presenza costante (diminuiscono i frangenti in cui si estranea dalla manovra).
Forse i suoi critici stanno comprendendo di aver preso una cantonata, questo è uno vero! Gli fa buona compagnia un'altro imberbe che il "muro" sembra averlo scavalcato: DaJuan Wagner continua nella sua marcia, regolare come pochi alla faccia dell'inesperienza, 14.5 ad allacciata e la sensazione che con lui in campo il numero sia sempre nell'aria.
Chi invece a gennaio sembra trovarsi benissimo è Caron Butler. Il metronomo degli Heat è un giocatore regolare da spavento, ma ad anno nuovo ha innestato il turbo e, grazie anche agli acciacchi di Jones, è diventato il perno del gioco dei suoi: 14.2, 5.5 rimbalzi e 3 assist per il figlio del Wisconsin.
Per Amare Stoudamire ottimo gennaio però con un lieve calo fisico che, per uno come lui, che gioca costantemente sopra il ferro, può essere letale per il proseguio. Sicuramente un po' di riposo gli gioverebbe, comunque è primo a rimbalzo (9 a sera) e terzo nei punti (12.7) ed ha infilato tre gemme nell'ultimo periodo: 20+11 contro Phila, 16+21(!) contro memphis e 24+15 a San Antonio contro Duncan. Eccellente!
In Europa non si gioca tanto come nella NBA, ma a 25 anni Goran Giricek ha imparato a gestire le energie e nelle ultime settimane ha messo la freccia e scavalcato nella rotazione di coach Brown Battier: 11.1+3 rimbalzi e tanti saluti al rookie wall.
Nenè Hilario che, notiziona, sembra stia imparando un po' di inglese (era ora) in questo primo mese di 2003 sta giocando la sua migliore pallacanestro: 9.6 punti con 6 rimbalzi ed ottime prove come i 24 punti contro Utah ed i 14 rimbalzi a Seattle. Se unirà al tutto un po' di buona tecnica saranno dolori per gli avversari (in attesa che Skita faccia lo stesso).
Stazionarie invece le condizioni di due ex-Duke: Jay Williams (9.6, 5.8 assist e 3.2 carambole) che nel marasma targato Bulls ha già pagato dazio e veleggia a costa in attesa del refolo di vento per riprendere il mare aperto;
discorso simile per Carlos Boozer che, dopo la conquista della partita delle stelle, sta mantenendo quanto di buona ha fatto finora: 8.7+6.2 rimbalzi che in 23 minuti di impiego scarso ne fanno uno dei primi tra i rookie per minuti giocati.
In lieve calo, ma sempre tra i migliori, Drew Gooden che, complice qualche acciacco, la ripresa di Gasol e la rinascita del "lazzaro" Swift, il campo lo vede meno che all'inizio e con minori responsabilità : siamo a 12.6+6 rimbalzi, non male.
Per il resto siamo di fronte ai soliti noti: Jaric, Yarbrough, Lorinza Harrington (bella la vita a Denver per i rookies), Smush Parker, Casey Jacobsen e Rasual Butler continuano nella stagione positiva, certo, molto incidono le basse pretese iniziali o di squadra, ma loro ci sono comunque.
Decisamente in ripresa Manu Ginobili che, ripresosi dai guai al ginocchio destro, sta iniziando a far vedere quanto vale realmente; i numeri sono ancora poca roba, ma ben tornato al vero Manu, da adesso in poi sarà un'altra musica. Interessanti le prove del turco Mehmet Okur, a volte pare imbarazzante in campo, ma emana bagliori incoraggianti, da tenere d'occhio.
Per chi sale c'è chi scende. Non stiamo parlando di tracolli, ma dopo un ottimo inizio hanno rallentato i vari Burke (problemi generali ad Orlando), Gadzuric (idem a Milwaukee), Baxter (che si è per giunta infortunato) e Batiste. Ancora nulla invece dall'atteso Mike Dunleavy Jr, ma non approfondiamo, sarà infatti oggetto di una analisi accurata qui su Playit tra un po'.
Ovvio come sempre, la stagione può cambiare da un momento all'altro, ma oramai lo zoccolo duro dei migliori sembra essersi consolidato; vedremo dopo la pausa dell'All Star Game, da sempre crocevia di speranze ed ambizioni per tutti e spesso di miracoli e ribaltoni.
P.S. Freschi freschi ecco i rookie del mese di gennaio: ad Est la spunta Caon Butler di Miami; ad Ovest Amare Stoudemire di Phoenix.