Sarà sempre J.R. Bremer il play titolare anche nella seconda parte della stagione regolare? Vedremo.
Orlando Magic @ Boston Celtics 83-91
Boston Celtics @ Detroit Pistons 83-86
Detroit Pistons @ Boston Celtics 118-66
Settimana iniziata bene, con un Paul Pierce eccezionale che trascina praticamente da solo la squadra alla vittoria di una Orlando orfana di McGrady. La prestazione di Double-P risulta anche dal suo cartellino, che dice 27 punti, 13 rimbalzi e 13 assist, prima tripla doppia in carriera.
Che poi Boston fatichi più del lecito per battere una squadra che presentava come migliori giocatori Mike Miller e Jeryl Sasser è un dato da annotare, ma poi alla fine contano solo le vittorie. E Boston ha vinto.
Settimana proseguita discretamente, con una sconfitta di misura in casa di Detroit, forte nella regular season, che poi dovrà far vedere di poter tenere il campo anche nei play-off.
Che Boston abbia mancato la vittoria per poco in casa di una squadra molto difficile da affrontare è segno che i Celtics possono far paura proprio a tutti, ma alla fine contano solo le vittorie. E Boston ha perso.
Settimana finita in modo ignobile, con la sconfitta in casa sempre con Detroit di ben 52 punti, nuovo record negativo.
Che ci siano vittorie di misura, vittorie con margini ampi, sconfitte di misura e sconfitte con margini ampi, lo sanno tutti. Il problema è che 52 punti di differenza, quasi doppiati come punteggio totale, non è una sconfitta con ampi margini, è una debacle vera e propria.
Perché le vittorie sono spesso di misura, nonostante la differenza di talento in campo sia elevata? Perché capita che ci siano sconfitte così disastrose? Forse potrà sembrare strano, ma le due cose sono correlate e la spiegazione è molto semplice: due stelle e poi il nulla, o quasi.
Se il roster dei Celtics è composto da due stelle che devono sobbarcarsi tutta la fatica di vincere, è normale che, in una lunga stagione come è il calendario NBA, ci siano delle pause. Inoltre è comprensibile che non si cerchi di spremere più di tanto il proprio fisico se la vittoria è moderatamente sicura, perché dopo due giorni c'è un'altra partita, ed un po' di forze bisogna pur riservarle per quando ce n'è bisogno.
Il problema vero, però, è che già due volte quest'anno è stata ritoccata la peggior sconfitta della storia della franchigia. Va bene una sconfitta, ma ci sono sconfitte e sconfitte.
Per la classica "goccia che fa traboccare il vaso", Pierce è stato espulso ad 1 minuto e 33 secondi dalla fine del terzo quarto, e conoscendolo, il suo carattere lo ha portato a farsi espellere dal nervoso per vedere la sua squadra perdere la partita incrementando progressivamente il divario. Non un bell'atteggiamento per il miglior giocatore della franchigia, anche se Walker ha cercato di difenderlo.
Se vogliamo girare il coltello nella piaga, possiamo notare come Antoine Walker, tornato proprio in occasione della partita contro i Pistons al Fleet Center, visto che viene da un infortunio non ha pensato di preservarsi sapendo che ha perso il ritmo di gioco ed è difficile riprenderlo, ma ha deciso di sparacchiare a caso, come dimostra il suo 1 su 15 dal campo.
Dato che abbiamo iniziato con le brutte notizie, si possono anche terminare facendo notare come nessuno del resto della squadra è in grado di elevarsi nel momento del bisogno se non il solito Eric Williams, ma è poco. Molto poco.
Una delle cose che danno più fastidio è un ragionamento uscito dopo la prima delle due sconfitte contro Detroit: se senza Walker perdiamo solo di 3 punti, figurarsi cosa possiamo fare al momento del ritorno di 'Toine. Beh, forse era meglio che si curi di più e ritorni alla partita successiva. Dopo la partita Walker ha solo detto: "è stata una di quelle notti " una brutta notte al tiro che non ne andava dentro uno".
Visto come si stanno mettendo le cose, viene proprio a puntino la pausa dell'All-Star Weekend, occasione per le due stelle di mettersi in mostra, mentre per gli altri componenti della squadra di guardarsi dentro e capire quello che possono o non possono dare.
Non ci sono solo brutte notizie, ora si può passare anche a quelle belle, anzi, dopo la tripla doppia di Pierce ce n'è solo un'altra: sempre Pierce è stato nominato giocatore della settimana della Eastern Conference per la seconda volta in questa stagione, il che non è poco, anche la Lega riconosce che il Dynamic-Duo ha delle qualità , ma ci vuole di più per avere ambizioni di titolo.
Per i maniaci delle statistiche, la tripla doppia di Pierce non è nulla in confronto alle 68 di Larry Bird, superstella incontrastata degli anni '80 e '90, mentre Walker è fermo ad 11.
All'All-Star Weekend parteciperanno sia Pierce che Walker come riserve alla partita delle stelle e sempre Walker alla gara del tiro da tre punti. Auguri e fatevi valere.
È uscito un articolo sulla rivista Forbes dove vengono valutate le franchigie NBA: la prima sono i Lakers con 426 milioni di dollari, i Celtics sono settimi con 274 milioni. Se Wyc Grousbeck ha pagato 380 milioni di dollari, come mai questa differenza? Risponde proprio Wyc: "posiziono i Celtics al top di qualsiasi lista, con le sue tradizioni, i suoi tifosi sparsi in tutto il mondo (n.d.r., anche in Italia, of corse) e le nostre due stelle".
Ora una notizia che con Boston c'entra poco, ma che è di una certa rilevanza per la regione del New England: le Orlando Miracle della WNBA si spostano dalla città della Florida al Mohegan Sun Casinò ad Uncasville, nel Connecticut, non molto distante da Boston, ed ora si chiameranno Mohegan Suns. La nuova politica della WNBA è di non limitare la sede delle proprie franchigie nelle città dove già risiede una squadra NBA, ecco il motivo di questa sede un po' insolita. Chi simpatizza per il New England e ha sempre guardato la WNBA con scarso interesse, adesso ha una squadra a cui fare riferimento.
La settimana prossima ci saranno le seguenti gare:
sabato ad Indianapolis contro i Pacers;
lunedì a New Orleans;
mercoledì in casa contro Seattle.
Ancora tre gare prima della pausa per l'All-Star Weekend. Per gli Hornets e soprattutto per i Sonics non è un gran momento, quindi teoricamente solo la gara contro Indiana dovrebbe essere di qualche preoccupazione per Boston. Teoricamente perché con questi Celtics è difficile avere delle certezze.
La classifica decreta che il quarto posto di Boston è ancora saldamente nelle loro mani, il problema è che la distanza dalla terza piazza è aumentata con un distacco che a questo punto è difficilmente colmabile.
Appuntamento alla settimana prossima, l'ultima prima dell'All-Star Weekend; inoltre durante la manifestazione analizzeremo per bene la stagione dei Celtics fino a questo momento, quello che è stato fatto e quello che potranno fare fino a fine stagione.