Phila tra alti e bassi…

Come al solito, parecchio da discutere fra Brown e Iverson…

Cinque come le vittorie in dieci partite. Cinque come le sconfitte nelle stesse dieci partite. Cinque come il posto che attualmente i Sixers occupano all'est. In definitiva nel segno della discontinuità , e di quelle catene che affliggono una squadra che non riesce a volare verso le quote dell'Indiana e del New Jersey; sicuramente per limiti strutturali, ma anche per una "sorte" non sempre favorevole.

Dopo aver perso una quantità  notevole di match di uno o due punti, o all' overtime, i 76ers sono riusciti ad incassare 114 punti in casa contro i Knicks e a perdere di due lunghezze, le stesse con cui, due giorni dopo, hanno ceduto agli Orlando Magic di un super McGrady. I punti incassati in quest'ultima occasione sono stati 107.Qualche giorno più tardi Philly ha perso 99/100 contro gli "odiati" Celtics.

Non fosse stato per la "goduria" provata nell'infliggere una bruciante sconfitta ( 108/107) agli acerrimi rivali dei New Jersey Nets, a quest'ora il bilancio degli ultimi 20 giorni dei "76" non sarebbe certo positivo. Anche perché nelle suddette occasioni, Phila ha quasi doppiato i rivali quanto a rimbalzi o punti in area; ma non mi suona nuovo questo discorso!

"Non so perché – dice Larry Brown – a volte smettiamo di difendere, ma è anche vero che per problemi vari mi trovo spesso con una panchina corta e con un quintetto non sempre il migliore possibile dal punto di vista difensivo."

Ed è vero perché Gregg Buckner non è al 100%, MacCulloch è afflitto dal solito dolore al piede, Kenny Thomas è anche lui out, per non parlare di Monty Williams che non si è quasi mai visto e che è un giocatore su cui Brown voleva puntare.

Con questi problemi non si può pensare di giocare ogni due giorni e di vincere quattro o cinque partite di seguito. Se poi aggiungi che gli ultimi tiri degli avversari sembrano calamitati verso la retina dei Sixers, possono benissimo arrivare le quattro o cinque "sconfitte" consecutive.! Brown spiega così anche i vistosi cali d'intensità  dei suoi.

Contro i Magic Phila è stata avanti anche di 14 lunghezze, nella sconfitta patita dai Celtics, Iverson &c. erano avanti di 23, prima della punizione di Paul Pierce.

"A Boston – commenta Iverson – abbiamo giocato in maniera fantastica nel primo tempo, e so che il coach si è sentito molto frustrato per come abbiamo sprecato il nostro vantaggio. Quando succedono queste cose non è mai colpa dell'allenatore, sempre dei giocatori. E' normale che lui si carichi sulle spalle la responsabilità  della sconfitta, ma la colpa è nostra".

La sconfitta interna contro i "Celtici" ha fatto molto male in casa Sixers; e non c'è da stupirsi se si pensa che Phila è riuscita a farsi rimontare da una squadra che ha visto mettere in cascina il 73% dei propri punti da due giocatori; formidabili, ma due.

Una nota positiva, come ho già  ricordato, è stata la sofferta vittoria contro i Nets, che ha un po' scacciato i fantasmi. Vittoria arrivata contro una grande squadra, in una delle poche partite, forse l'unica, dove i Sixers hanno veramente subito sotto canestro.

Kenyon Martin portava a spasso tutti quanti, Philly per una volta ha risposto con il tiro da fuori, mettendo a referto un insolito 58% nelle conclusione dall'arco. Nelle occasioni importanti, d'altra parte, è diffcile che Iverson non tiri fuori gli artigli "speciali": 34 punti con 4/7 da "tre", 7 rimbalzi e 7 assist non sono male come "Risposta" a Jason Kidd e soci.

Phila è riuscita anche a sbancare l'MCI Center di sua Maestà  Jordan, e per la seconda volta. Quattro in doppia cifra ed un Van Horn da 17 punti e 11 rimbalzi, senza contare la palla recuperata da Derek McKie, che ha regalato la vittoria ai suoi.

“Contro Wasghington ho visto il miglior Van Horn della stagione, un grande Snow e McKie decisivo nel finale" ricorda Brown.

Non solo Iverson, una volta tanto, a togliere Phila dai guai.
E con 5 uomini in doppia cifra Philadelphia ha rapinato persino il "Palace of Auburn Hills" di Detroit, prima di andare, il giorno dopo (!!!) a ricevere i Dallas Mavericks al First Union Center.

Sconfitta netta, ma con onore, per una squadra che non poteva certo pensare di battere la migliore squadra della regular season all'indomani di una trasferta difficile come quella contro i Pistons.

Anche contro i Mavs, Philly vince la sfida a rimbalzo e segna più punti in area ( 48/40), ma il dato statistico riguardanti le "triple" spiega qualcosina: 1/7 per i 76ers, 12/22 per Dallas.

Fortunatamente i ragazzi di Larry Brown si rifanno strapazzando i Bucks al Bradley Center di Milwaukee. Per l'occasione forse il miglior Brian Skinner di "sempre"; per lui 20p e 14 rimbalzi, un dominio sotto le plance che vedrà  Philly più che doppiare gli avversari in questo settore.

"Anche contro Milwaukee – dice Brian – sono sceso in campo con la mentalità  di sempre. Pensavo a difendere e a catturare i rimbalzi, a lottare in poche parole. La difesa ha funzionato, abbiamo costretto i Bucks a molti tiri difficili".

Ed anche Allen Iverson ha elogiato il compagno: "Contro Milwaukee Skinner ha fatto di tutto. Ha messo anche dei punti importanti, che ci hanno aiutato molto, al Bradley abbiamo disputato davvero una buona gara, forse non si poteva fare meglio”.

Contro Ray Allen e soci, Philadelphia ha messo tre uomini sul "ventello" e complessivamente 6 uomini in doppia cifra, senza dimenticare, in assenza di Thomas, MacCulloch e Buckner, la buona prova di John Salmons con i suoi 7 punti, 4 rimbalzi e due assist in 30'.

E tanto per confermare la buona vena in trasferta dei Sixers in questo periodo, i "nostri eroi" sono andati a rapinare pure il parquet di Miami con un Van Horn da 26 punti.

Tutto questo prima della brutta battuta d'arresto contro gli Atlanta Hawks, ed al First Union Center, la cui inviolabilità  di inizio stagione è un lontano ricordo.

Atlanta è una compagine che mette in campo del talento, ma non è certo un team irresistibile; Philly per altro aveva già  ceduto in trasferta contro gli Hawks e per quell'occasione non scese in campo Glenn Robinson.

Questa volta "The Big Dog" non era in borghese, ha scritto "33" sul suo tabellino e ha spedito i Sixers (ancora con molti assenti) mesti sotto la doccia.

E così Phila va avanti, come si è detto, tra alti e bassi"..

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