I Kings cominciano a dominare

Dura la vita contro la difesa dei Kings, anche per il “rookie of the year” in carica Pau Gasol

Iniziamo parlando dei veri dominatori di questa prima parte di stagione regolare, i Sacramento Kings di coach Rick Adelman. Molti di voi diranno ma come e Dallas? No ragazzi niente da fare, Dallas è bellissima da vedere, ma il suo sistema difensivo scricchiola già  ora che è gennaio, e soprattutto è totalmente dipendente da un giocatore enormemente sopravvalutato come Steve Nash.

Non fraintendetemi, Nash è un signor giocatore, finito però in una realtà  veramente adatta a lui, perchè Nash se lo mettiamo in una squadra che controlla un attmino il ritmo della gara non arriva a quindici punti di media, e quando lo sento paragonare a Stockton mi vengono i brividi, da tempo sostengo che il mio “protetto” Jason Williams a Dallas rischierebbe di diventare MVP, e non dimentichiamoci che Nash dopo il suo primo anno era già  pronto per l'Europa, non solo Nash ma anche il sistema difensivo nel suo complesso non va perchè a parte Finley e Griffin ottimi difensori, il resto non esiste, Nowitski in difesa non esiste (se esistesse dominerebbe alla grande) Bradley è un fenomeno da baraccone o poco più, LaFrentz è già  passato di moda, se poi andiamo a parlare di difesa a Van Exel caschiamo male davvero.

La conferma di tutto ciò è stata la partita del 15 gennaio tra i Mavs e Sacramento che ci riporta ad affrontare il tema iniziale ovvero i Kings dominatori di quest'inizio di stagione, la partita è finita 123 a 94 per i Kings ovvero -29 per Dallas, che sommati alla rimonta subita un mesetto fa a LA vi spiega esattamente che i Maveriks difficilmente supereranno il secondo turno dei playoff nella Western Conference.

La partita del 15 è stata una copia carbone delle gare della scorsa semifinale di conference, con Bibby che ha cancellato dal campo Nash (ma va !) ancora una volta bloccando di fatto tutto il sistema offensivo di Dallas, che poi in difesa a fatto vedere il peggio di se. L'eroe però non è stato Bibby ma un Chris Webber da tripla doppia.

Dicevamo che i Kings sono stati i veri padroni della prima metà  di stagione anche perchè hanno viaggiato con due assenti di media, prima Webber e Bibby, poi Stojakovic, Turkoglu e infine Bobby Jackson. Per tappare un po la falla è stato ingaggiato anche Jimmy Jackson che in una squadra dove serve soprattutto fare canestro, è andato letteralmente a nozze.

La battuta che sintetizza il tutto ce l'ha data come sempre il 34 in gialloviola al secolo Shaquille O'Neal dicendo che quelli che ai Kings fanno il garbage time come Turkoglu, Gerald Wallace, Damon Jones, Funderburke da loro sarebbero i primi due cambi, il che è verissimo solo che Shaq non più tardi di tre mesi fa li definì “The Queens” dicendo che a lui non facevano paura.

Allora direte voi è fatta i Kings vinceranno l'NBA? Hanno ottime possibilità , ma un paio di se mettiamoceli, innanzitutto i Lakers, ma anche gli Spurs non li sottovaluterei. Diciamo così se Shaq e company non fanno i playoff partono con l'80% di possibilità  di vincere, scusate se è poco!

Se ci fosse un premio per il giocatore delusione dalla stagione, questo andrebbe senza ombra di dubbio a Tim Thomas. Se stavamo a sentire i dirigenti dei Bucks immediatamente dopo che avevano regalato Glenn Robinson ad Atlanta, sembrava che Thomas fosse un fenomeno come Bryant o McGrady che però per cinque anni era stato misteriosamente tenuto in panchina.

Sono bastati invece tre mesi per rendersi conto che invece Thomas non è un giocatore di quel calibro. I Bucks hanno scommesso molto su di lui, ma le sue cifre a fronte di un impiego molto superiore a quello dello scorso anno sono di poco migliori, ma soprattutto i Bucks sono partiti malissimo, e adesso che giocano meglio si aggrappano sempre di più a Ray Allen ma soprattutto alla sfacciata personalità  di Sam Cassell.

Tutto ciò non basta nemmeno ad est, perchè gli anni di Anthony Mason cominciano a sentirsi e per il resto di giocatori sopra i 2.05 di valore non ce n'è l'ombra.

Tim Thomas è un giocatore atipico che potenzialmente potrebbe giocare in tre ruoli, guardia e nei due ruoli di ala, ma in nessuno dei tre è dominante, troppo lento per giocare guardia soprattutto in difesa, poco esplosivo per giocare ala piccola, troppo esile per giocare ala grande e sfruttare i suoi 208 centimetri.

Alla fine sono bastate poche gare perchè la realtà  venisse a galla e non più tardi della fine di novembre i Bucks si erano quasi accordati con Chicago per avere in camio di lui i soliti Fizer e Crawford, trade saltata puntualemente per i ripensamenti di Krause e non dei Bucks.

Tra le tante stanezze viste a Cleveland ci mancava l'esonero di coach Lucas, esonerato. Ma come direte voi l'obiettivo di Cleveland nemmeno tanto pacato, non era quello di perdere il più possibile in vista di LeBron James. Appunto, evidentemente Lucas stava perdendo “male”, comunque non c'è logica che ci spieghi come mai poi al posto di Lucas è stato messo tale Keith Smart assistente di Lucas, noto in America per aver regalato universitario ad Indiana nel 87, perchè Smart ha solo 38 anni e esperienza zero.

L'obiettivo di Paxons è uno tra Van Gundy e Dunleavy, ma questi sono due pezzi da novanta e li convinceranno male, anche perchè i problemi a Cleveland sono uno dietro l'altro, come le ginocchia di Miles, ormai di cristallo, e il sempre più ridotto utilizzo di Wagner.

Il bello è venuto la settimana seguente quando LeBron James avrebbe detto che avrebbe giocato volentieri per Lucas, e che non essendoci più non vorrebbe andare a Cleveland, mettendo Jim Paxon nell'ordine di idee di dover affrontare un draft per poi vedersi forsare la mano come fese a suo tempo Francis ai Grizzlies. OK Cleveland è chiamata in America “The mistake on the lake”, l'errore in riva al lago, ma questi degli errori ne hanno fatto una ragione di vita.

In attesa della prossima scoppiettante estate, in molti cominciano a guardarsi intorno per fare qualcosa con la trade line di febbraio cercando magari di anticipare le cose per avere un giocatore o per evitare di perdere un dei propri futuri Free Agents in cambio di nulla.

Lasciando un attimo da parte il trio Duncan Kidd e Jermaine O'Neal i cui destini si intrecciano ma che alla fine potrebbero tutti e tre rimanere dove sono, per analizzare la scottante situazione dei Los Angeles Clippers. E' abbastanza chiaro che il mix di talento in scadenza di contratto in blocco per ora non ha funzionato, e quindi i signori Andre Miller, Corey Magette, Lamar Odom, Elton Brand e Michael Olowokandi che sono in scadenza il 30 giugno, più Quentin Richardson che chiede di andare via ormai dall'estate perchè seccato dalla cessione di Miles.

Il padrone Sterling dopo tanti tentennamenti ha detto senza mezzi termini che il massimo salariale non lo darà  a nessuno e se tutti tranne Olowokandi accetteranno contratti di alto livello cercheranno l'assalto al titolo altrimenti (cosa molto molto probabile) ripartirà  da zero con i vari Wilkox, Jaric, Ely e Dooling più quelli che arrivaranno dagli scambi.

Io sinceramente almeno per una volta do ragione a Sterling perchè gli esempi dei contratti di Eddie Jones e Brian Grant sono davanti agli occhi di tutti, ovvero due buoni giocatori pagati al massimo che però non essendo stelle non ti consentono un salto di qualità  per diventare vincente, ovvero il massimo salariale va dato a uno tra i primi 15 giocatori della lega, e nei Clippers solo Odom alla fine potrebbe potenzialmente valerlo, ma la testa per ora è stata quella che conosciamo quindi nisba; Olowokandi al momento non sembra di certo un centro dominante e non lo sarà  mai e probabilmente il massimo non lo prenderà  nemmeno dai derilitti Nuggets che probabilmente hanno aperto gli occhi.

Magette per ora è solo un contropiedista da favola, con un tiro da fuori che definire discontinuo è un complimento e anche lui potrebbe doversi accontentare di meno del previsto, le azioni di Elton Brand sono in netto ribasso, perchè comunque il metro e 98 in ala grande è un forte deterrente, lui alla fine potrebbe essere l'unico a strappare il contrattone a Sterling, ma le sirene che arrivano da Orlando non sono facili da resistere, Quentin Richardson come detto è nel penultimo anno di contratto, ma della cessione di Miles ancora non se nè fatto una ragione e il suo rendimento è andato a picco rispetto a quello della stagione precedente, in più chiede di essere trasferito (possibilmente ai Bulls) il prima possibile.

Andre Miller è tentato molto dal fare il successore di Stockton a Utah dove troverebbe meno talento ma idee più chiare. Rimane Lamar Odom che potenzialmente quel contratto lo varrebbe eccome, e i suoi dubbi sono tutti extracestistici, ma lo cercheranno in molti quasi tutti offrendogli ciò che desidera quindi la sua permanenza a Los Angeles è questione di pochi mesi. Non solo Clippers però, ultimamente si fa un gran parlare del futuro di Gary Payton che ha già  fatto sapere di voler lasciare Seattle per approdare in una realtà  che da subito gli permetta di vincere il che in pratica si traduce in tre opzioni, i Lakers con un anno di contratto con l'eccezione da 4,5M$, Gli Spurs con un triennale un po più corpulento o i Pacers di cui si parla in questi giorni che però devono convincere Seattle a prendersi Croshere e soprattutto devono convincere Thomas a rinunciara a Tinsley.

Probabilmente se Payton non andrà  a Indiana a febbraio la soluzione dell'anno ai Lakers sembra la più naturale, Lakers che secondo molti dopo la pausa dell'All Star Game offriranno un contratto a Tim Hardaway per il resto della stagione, e Lakers che secondo molti srebbero in procinto di privarsi di Robert Horry, lui vorrebbe tornare ad Houston per stare vicino alla figlia che ha dei problemi, ma la contropartita naturale Mo Taylor non convince soprattutto per il suo stipendio, Horry potrebbe finire a Miami in camio di Brian Grant o ad Indiana in cambio di Croshere.

Per i Lakers l'alternativa a Payton sarebbe Juwon Howard a cui verrebbe offerto il medesimo contratto, Howard che fino a ieri veniva visto solo un problema a causa del suo contratto spropositato, adesso viene visto in un ottica un po diversa visto la ottima stagione, lui poi ha eccitato gli animi di tutti i GM dicendo che dall'NBA ormai i soldi li ha avuti e che adesso vorrebbe vincere. Anche gli Spurs hanno aperto gli occhi e sperano di convincere sia lui che Payton a firmare contratti un po sotto prezzo pur di affiancare Duncan nella caccia al titolo, la terza opzione per Howard e la conferma a Denver che economicamente sarebbe la più gratificante, ma che di anelli ne porterebbe ben pochi.

In conclusione quali affari potrebbero andare in porto alla metà  di febbraio ? Payton potrebbe andare ad Indiana, se ne parla da tempo, più difficile che si muova Howard, mentre qualcosa potrebbe cambiare ai Bulls dove l'enorme quantità  di talento giovane sembra non trovare sbocchi e quindi si potrebbe procedere a qualche dolorosa cessione, in teoria anche Darius Miles è sul mercato ma difficilmente qualcuno cascherà  nel tranello in cui sono cascati i Cavs ovvero quello di prendersi un giocatore con le ginocchia a pezzi, e in questo va riconosciuto che i Clippers per una volta hanno fatto il colpo gobbo.

Altra potenziale star sul mercato potrebbe essere Carter (qui siamo alla fantascienza) perchè i Raptors doveno capire da che parte ricostruire, e i dubbi sulle caviglie e sui ginocchi di Carter sono veramente molti, se poi a tutto ciò ci aggiungiamo il fatto che nessuno vuole andare a giocare in Canada per le tasse altissime (compreso LeBron James) non sarà  facile per i Raptors convincere qualcuno ad aiutarli a risalire in alto.

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