Derek Fisher in difficoltà , la migliore immagine per fotografare l'inizio di stagione dei Lakers
Siamo ormai giunti quasi a metà della stagione regolare, e ormai non ci possiamo più esimere dall'analizzare l'imbarazzante inizio di stagione dei campioni del mondo in carica, i Los Angeles Lakers, titolari ad oggi 23 gennaio di un record ben al di sotto del 50% di vittorie che li escluderebbe di fatto dai playoff.
Come noto l'origine di tale record è stata l'operazione all'alluce di Shaquille O'Neal che gli ha fatto saltare tutta la preseason più una ventina di giorni di stagione regolare, ma obbiettivamente spiegare tutta la crisi attuale dei Lakers, con i 10 chili di troppo di O'Neal è una teoria che veramente non regge proprio, ma una spiegazione un record così imbarazzante, per una squadra che ha tra le sue file i due giocatori più forti al mondo, allenati per di più da uno dei pochi coach veri dell'NBA, ci deve per forza essere.
Innanzitutto va evidenziato che da quando Jerry West ha lasciato la dirigenza dei Lakers, immediatamente dopo la finale del 2001 vinta contro i Sixers, sul mercato i Lakers non ne hanno veramente azzeccata una, prima con il flop di Richmond, grande giocatore, ma che ai Lakers non ha mai trovato minuti per motivi ancora oscuri, poi con l'ingaggio di Samaki Walker che doveva essere la spalla ideale per Shaq, ma che alla fine ha dimostrato di essere il giocatore meno adatto a farlo, sia perchè non allontana mai il proprio marcatore dal canestro a causa delle pessime percentuali al tiro, sia perchè in difesa non è un fattore importante, alla fine delle tre ali grandi titolari del triennio vincente dei Lakers, Samaki Walker è nettamente il peggiore rispetto a Horace Grant e AC Green.
Per il resto non si è cercato mai veramente un sostituito di sostanza anche per rifiatare Shaq, alla fine l'unica mossa degna di nota dell'attuale GM è stata lo scambio con Toronto da cui sono arrivati Kareem Rush, buona speranza per ora però totalmente in bambola mentale, e Tracy Murray la cui dote più sostanziosa è quella di un contratto molto oneroso in scadenza la prossima estate.
Tutto ciò mentre le dirette concorrenti non si fanno certo problemi ad aggiungere giocatori di valore ai già profondissimi roster a disposizione. Ad esempio in estate gli Spurs si sono presi per pochi dollari un veterano come Kevin Willis ancora in ottima forma, che in difesa fa sempre la sua parte e che una ventina di minuti di sostanza quando serve li da senza problemi, il che in pratica si traduce una regoular season più tranquilla per il duo Duncan Robinson, i Kings, dal loro canto non sono stati da meno andandosi a prendere prima un pezzo da novanta per la panchina come Keon Clark, e poi quando sia Turkoglu che Stojakovic hanno avuto problemi di infortuni e di forma fisica, hanno messo sotto contratto un giocatore come Jimmy Jackson che con tutti i suoi difetti rimane sempre però un signore che con un minutaggio adeguato 15-18 punti a sera li farebbe senza grossi patemi.
I Lakers invece sono stati alla finestra e lo sono tutt'ora, in fin dei conti un paio di giocatori da prendere ci sono ancora, come Tyron Nesby, eclettica ala con doti fisiche eccezionali, l'ex Horace Grant oppure altra gente che sicuramente avrebbe più senso di Madsen o Medvedenko, tutto ciò nella speranza sempre più remota che il vero problema si risolva da solo, ovvero che il “supporting cast” del Kombo torni quello che è stato, perchè è questo il vero problema.
Derek Fisher non è nemmeno un lontano parente di quello splendido visto nelle finali di due anni fa, quando viaggiava oltre il 50%, Rick Fox è ormai da un annetto buono solo l'ombra di se stesso e probabilmente deve ringraziare non poco il triangolo di Phil Jackson di cui è uno dei migliori interpreti, che gli ha prolungato di fatto di qualche anno la carriera NBA, Horry si sa, non è notoriamente giocatore da inverno, adesso sta toccando i propri minimi, anche se in qualche occasione ha fatto vedere che quando servirà lui ci sarà ancora, Brian Shaw, in teoria dovrebbe essere li solo perchè è molto amico di Shaq, ma poi alla fine è tre anni che svolge il doppio ruolo di playmaker di riserva e tiratore da tre, sempre con risultati buoni, ma gli anni passano anche per lui e gli “anta” sono ormai dietro la porta, Samaki Walker come detto è un giocatore molto fisico, che però non allontanando mai l'avversario dal canestro, finisce per essere “battezzato” sistematicamente con il suo diretto difensore che finisce sempre più di frequente a raddoppiare Shaq, in più non si adatta nemmeno un pò a giocare da centro in quegli 8-10 minuti in cui O'Neal rifiata in panchina, Kareem Rush e Jannero Pargo sono due rookie.
Il primo in teoria dovrebbe essere un gran tiratore, o perlomeno lo era a Missouri lo scorso anno al college, ma per ora è frastornato tra le critiche di Jackson e le punzecchiature di Bryant, e il secondo è un talento più fisico che però alla fine a poco a che vedere con l'NBA almeno per ora, entrambi sono accumunati dal fatto che non si ritrovano minimamente a giocare nel triangolo, Madsen e Medvedenko sono quasi due da barzelletta e sicuramente sanno che da giugno giocheranno altrove, rimane Devean George, rifirmato questa estate con un cospicuo contratto, che però è un grande atleta, ottimo difensore ma che in attacco ha evidenti limiti.
Shaq e Kobe che per una volta sembra vadano d'accordo, non hanno lesinato critiche al resto della squadra arrivando a dire senza mezze misure che con altri sei giocatori di basket loro vincerebbero senza problemi l'NBA che poi alla fine è la vera e cruda realtà .
Ma allora dove sta la soluzione al problema? Difficile dirlo, un Phil Jackson a mio parere forse un po troppo demotivato, ha fatto capire chiaramente che i Lakers lotteranno fino all'ultima partita per arrivare ai playoff, perchè andare in lotteria con un record vicino al 50% non serve a nulla, soprattutto in un draft che a suo dire a parte LeBron James, a cinque mesi dalle scelte per ora sembra abbastanza povero di talento.
Ancora una volta allora ci si appoggerà sulle larghe spalle di Shaquille O'Neal e sugli “attributi” di Kobe Bryant cercando in un modo o in un altro di arrivare ai playoff, sperando che poi li la mentalità vincente di tutti che in fin dei conti a portato a tre anelli, si risvegli di scatto. In fin dei conti facendo due conti le squadre che impensieriscono davvero i Lakers in una serie di playoff sono i Kings e gli Spurs, perchè i Dallas Mavs nonostante il miglior record della lega difficilmente riusciranno a battere i Lakers in una serie, vuoi perchè il loro sistema difensivo che già comincia a fare acqua, è quanto di più inadatto si possa fare contro O'Neal, e soprattutto pensare che i Mavericks riescano a sconfiggere i Lakers in una serie, peggio ancora se di cinque sole gare come quella eventualmente del primo turno, per ora è una cosa un po lontana.
I Lakers poi saranno attesi da un'estate in cui per forza di cose si dovrà procedere ad un rimpasto, come successe ai Bulls immediatamente dopo il ritiro di Jordan del '93, perchè i contratti in scadenza di Murray, Walker, Shaw, Medvedenko e Madsen, lasceranno un bel buco nel salary cup, e considerando che i quattro in questione a parte Walker, sono tutti praticamente ai margini del DNP ogni partita non è difficile ipotizzare delle aggiunte più redditizie di questi giocatori; per inciso non è che i Lakers potranno permettersi di andare alla caccia di Duncan, Kidd e degli altri free agents di prima fascia, ma con quei soldi e la concreta speranza di vincere il titolo, un paio di buoni giocatori si possono arrivare sicuramente.
Non è un mistero che Phil Jackson abbia fatto più di un pensierino a Gary Payton, sicuramente partente da Seattle, sicuramente voglioso di anello che potrebbe accettare l'eccezione da 4,5 milioni di dollari per un anno, anche se la concorrenza sarà dura perchè ci sono squadre come gli Spurs e i Pacers che potrebbero offrirgli un pluriennale.
Dunque probabilmente dichiarare conclusa la dinastia dei Lakers dopo due mesi pessimi, è probabilmente eccessivo, perchè si sa che i grandi campioni riescono a trarre una carica enorme dalle sconfitte brucianti, e se a Shaq e Kobe oltre che un paio di buoni compagni, diamo anche un po di carica mi sa che per le altre 28 franchigie i dolori ricominceranno presto.
L'unico vero dubbio di chi scrive è quanto si farà sentire o meno l'assenza di Jerry West. Come detto in precedenza la sua assenza è forse stata troppo sottovalutata da un anno e mezzo a questa parte, perchè se le partite le seguiva in autoradio da qualche tangenziale di Los Angeles, per il resto era una presenza quasi ossessiva ad ogni allenamento e su ogni minima decisione, adesso chi è al suo posto non ha certamente il carisma e la presenza di Jerry, ma soprattutto non sembra avere la capacità di convincere i giocatori ad andare ai Lakers sottopagati, con la promessa di un anello perlomeno probabile.