La male-dizione della NBA

Shaq se la ride. Con la sua potenza squassante ha ridotto le Finali NBA a una pura formalità .

Con i Lakers nel Garden State abbiamo toccato il fondo. Le rose dello scontro fino all'ultimo tiro di un Rockets-Knicks '94 o le più moderate margherite di un Bulls-Jazz '98 si sono appassite. Il verde del New Jersey era circondato solo da crisantemi.

Stiamo parlando, al di là  delle metafore, della morte d'interesse delle Finali NBA, l'ultimo atto di una stagione esaltante che però non trova adeguato riscontro di audience nel suo epilogo. Quello che in teoria dovrebbe essere invece il più emozionante di tutti.

Quando al commisioner Stern è toccato consegnare il Larry O' Brien Trophy ai tre volte campioni Lakers abbiamo tutti capito che si stava per concludere la più insignificante delle finali NBA di tutta la storia. I Nets infatti non hanno mai seriamente messo in difficoltà  Shaq e compagni e non servono le statistiche del Pollard di turno per confermare la schiacciante vittoria dei gialloviola. E' sotto l'occhio di tutti.

Ciò che mi brucia di più però, volendo bene a questo sport (sì, I love this game !), non è tanto la passeggiata dei Lakers sui Nets ma il calo disastroso del rating televisivo e più in generale dell'attenzione dei media e dei tifosi per le finali NBA.

Se poi le finali del baseball vanno in gara 7 e un Super Bowl si conclude con un field goal che nel basket si direbbe "a fil di sirena" è una coincidenza di eventi storici che purtroppo hanno contribuito ad accelerare la caduta libera delle non più amatissime finali. No, non è questo il problema.

Il problema vero è che nello scorso giugno, in contemporanea con le finali NHL, lo sport inventato dal canadese era addirittura meno seguito della corsa per la Stanley Cup. E se l'hockey ha superato il basket, sia solo per un breve periodo, è ora per la NBA di fare un pò di autocritica e di correre ai ripari per riaffezionare la gente. La situazione non è grave per ora ma se ce ne fosse bisogno, Stern si dovrà  aggregare a Verdone in una rilassante auto-terapia di gruppo…

Non è possibile che dopo aver ammirato Sacramento – Lakers fino a una bellissima gara 7 ci possiamo addormentare con i Nets. Il problema, fin troppo evidente, è che l'Ovest a livello di squadre è molto più forte dell'Est e quindi fin quando Tmac non arriverà  a sfidate in uno contro uno Kobe a giugno qui abbiamo il serio rischio di cambiare canale all' hockey perché ci sono gare più combattute. Sperando che Tele+ non le trasmetta in diretta altrimenti anche da noi ce ne sarebbe il serio rischio.

East vs. Wets
E' uno scontro ideologico innanzitutto, che può stare in piedi a livello di singoli perché è sicuramente vero che il Mississippi divide un battaglione di grandi guardie-ali piccole contro lunghi.

E' una bella sfida, Allen Iverson, Tmac, MJ, Grant Hill, Paul Pierce, Antoine Walker, Vince Carter contro i vari Tim Duncan, Kevin Garnett, Cris Webber, Rasheed Wallace, Shaq e via discorrendo. Ma, come già  detto, questo confronto crolla miseramente a livello di compagni perché è chiaro che la migliore ad Est (facciamo i Nets) rischiano (anzi, perdono proprio) contro l'ultima dell'Ovest (facciamo Minnesota, ma anche Clippers, Sonics e ovviamente i folli Lakers di quest'anno).

Sono consapevole che finché ci saranno così tanti lunghi in grado di trattare palla ad Ovest non ci sarà  niente da fare e il sogno di Stern di rivivere una gara 7, magari a New York, magari col cinesone, magari con Tmac e Kobe, resterà  un una pura e semplice utopia, come quella che aveva Platone con la comunanza delle donne. A meno che….

CONFERENCE ALLA NFL
…la NBA sia organizzata come le conference nella NFL. Non so perché nessuno si sia interessato concretamente alla questione ma potrebbe essere una buona soluzione per rimescolare un pò le carte e rendere il tutto più equilibrato. Se la NBA intuisce di voler superare losche questioni logistiche ed economiche nonché del peso della tradizione noi appassionati riavremo finalmente la nostra bella finale punto a punto.

Allora, la NFL come sapete, è divisa in due conference distinte, la AFC e la NFC, ognuna delle quali è ulteriormente suddivisa in 4 division.Il tutto per circoscrivere il più possibile un gruppo di squadre entro un delimitato territorio.

Proprio in questi giorni si è spenta l'opportunità  di un Super Bowl tutto nella Baia tra i Niners e i Raiders ma vi immaginate che effetto avrebbe avuto per la NFL un evento del genere ? E nel baseball ? Ricordate tutti le World Series tra i New York Yankees e i New York Mets e la rilevanza scenica che ne risultò nell'assistere a quelle favolose "Subway Series".

Nella NBA invece qui siamo piuttosto conservatori e io penso che sia onestamente arrivato il momento di cambiare, perchè, al di là  della folle mente di Sterling, un'eventuale finale tra Clippers e Lakers non sarebbe certo da buttare…

FINALI NBA. WHAT? LE FINALI NBA…
Questo è un altro discorso, apparente più banale ma che forse è il più importante di tutti. Perchè mai le finali NBA non hanno un nome specifico, subito riconoscibile ? Perchè non hanno un nome che vada oltre le semplice e stupida formula "NBA Finals"?

Ma perchè, dico, l'ultimo atto del football è in tutto il mondo noto come il Super Bowl e le finali NBA restano sempre, apaticamente, come tali?

E' un caso anomalo nello sport americano, che come nessuna altro aspetto della società  riflette la mania di grandezza e di auto-celebrazione del popolo statunitense. Perché ne è esclusa proprio l'NBA? Il football ha il Super Bowl, le MLB le World Series, la NHL le Stanley Cup Finals, il college basket le mitiche Final Four poi importate anche qui da noi per l'Eurolega e il college football il vecchio e affascinate sistema dei Bowl.

Manca la NBA, una lega che ha sempre sofferto la competizione di MLB e NFL soprattutto, uscendo fuori soltanto nel periodo di Air Jordan e poche altre volte. E sì, perchè il baseball è sempre stato "The National Pastime" e il football era in voga per lo più quando vedere una partita di energumeni con dei caschetti in testa sembrava osservare i propri militi che difendevano la bandiera americana nel Vietnam.

Ma ripeto, sembra una banalità , ma per risollevare la NBA e il suo "showdown" è importante si cominci da qui. Sono in attesa di proposte interessanti, con nomi che ricordano chi ha fondato questa lega o qualche altro personaggio importante per il basket professionistico. Magari, non lo so, potrebbero chiamarsi le "Hoops Series", giocando sul nome "hoop"che vuol dire canestro e che è allargato naturalmente a tutta la pallacanestro americana.

Insomma, ci siamo capiti, l'importante non è come, ma che si cambi realmente e se non è un Hoop Series ben venga come dicono loro "something like that"….

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