Ho visto la luce…

Un liceale con in testa una fascia con il logo dell'NBA, sarà  un segno del destino per LeBron ?

Cosa ha di particolare la foto di questo ragazzo a destra ? A prima vista nulla, ma se il ragazzo si chiama Lebron James e sulla testa ha una fascia con il logo NBA (per inciso quella verde dei Celtics) allora cambia tutto.

Mercoledì 2 gennaio come tutti gli appassionati di Basket USA, non ho potuto perdere il regalo che Tele+ e la ESPN ci hanno fatto, ovvero la partita più importante della regoular season dell High School Basket che aveva come protagonista LeBron James ovvero quello che ritengono in molti il futuro del basket a stelle e striscie.

Innanzitutto chi è LeBron James? Nato il 30 dicembre 1984 (!), alto al momento 2.03 (regalati probabilmente) per 215 libbre gioca per la High School St. Vincent-St. Mary ed è un senior del High School.

Lebron sarà  sicuramente al 100% la primissima scelta nel prossimo draft, e secondo la quasi totalità  degli scout sarà  a differenza di molti altri liceali quasi pronto da subito per le battaglie NBA. I

l suo ruolo futuro sarà  probabilmente da ala piccola, visto che se adesso è 2.03 ed a solo 18 anni, molto proabilmente aggiungerà  alla sua attuale altezza 3 o 4 centimetri. I paragoni con le stelle attuali e passate dell'NBA si sono sprecati, Jordan su tutti, ma c'è addirittura chi va oltre dicendo che è un Michael Jordan con le doti di passatore di Stockton.

Attualmente i paragoni più verosimili sono quelli con McGrady e Kobe Bryant entrambi guardie, entrambi arrivati direttamente della High School, ma soprattutto entrambi nel primo quintetto NBA dello scorso anno e ovviamente di quest'anno. Cerchiamo dunque di comparare l'attuale Lebron con i due sopracitati.

Ovviamente la partita vista non vale perchè dei ragazzi in campo difficilmente qualcuno sarà  protagonista nell'NCAA e questi sicuramente tutti l'NBA la vedranno in TV a sugli spalti. Lebron contro Oak Hill Accademy ha giocato una partita “televisiva”, senza strafare, senza forzare mai un tiro, con alcune giocate spettacolari, ma nonostante tuttto dominando in lungo e in largo una partita che la sua squadra negli anni passati non vinceva mai. I suoi numeri migliori si sono visti con alcuni passaggi illuminanti e con una reattività  al momento di saltare degna del miglior Rodman.

Al momento in cui Bryant e McGrady sono arrivati nell'NBA, non avevano sicuramente tutta la pressione addosso che avrà  James, Bryant ricordiamolo, fu scelto dagli Hornets a metà  primo giro, e scambiato ai Lakers per Vlade Divac, in una estate in cui Jerry West rivoluzionò la squadra, firmando anche Shaquille O'Neal dai Magic, ovvio che le attese erano soprattutto per il gigante buono, e Kobe ebbe tutto il tempo di maturare giocando l'intera stagione da sesto uomo, McGrady fu scelto da Toronto nei primi anni di vita della franchigia, quando le vittorie arrivavano con il contagocce e non furono pochi a criticare l'allora GM Isaih Thomas per aver preso un talento ancora troppo in erba.

Lebron a differenza dei due avrà  dal suo primo minuto di gioco una franchigia sulle spalle, che magari non dovrà  necessariamente vincere da subito, ma dovrà  per forza di cose stare al centro dell'attenzione ogni minuto della sua vita. Il problema della pressione su atleti giovanissimi però non sempre ha riscontri negativi, per esempio nel tennis per una Jennifer Capriati che si è praticamente distrutta con le sue mani (per poi rinascere in seguito) dopo i primi successi, c'è anche una Martina Hingis che a soli 17 anni ha fallito il Grande Slam solo per una sciocca caduta da cavallo che non la fece essere al meglio nell finale del Roland Garros persa che gli costò lo Slam.

Quindi la pressione non può essere definita un fattore determinante ma solo importante.

Torniamo a Bryant e McGrady, Bryant è un giocatore costruito quasi programmato per giocare nell'NBA, da un padre grande giocatore di basket, che ha influenzato non poco tutte le decisioni tecniche prese prima del suo arrivo nell'NBA, McGrady è un talento più naturale, con un fisico più esile, e una velocità  sicuramente superiore, alla High School entambi dominavano le scene, anche se va detto che fisicamente rispetto all'attuale Lebron James erano lontani anni luce, Bryant era dieci chili meno di ora, McGrady forse di più, invece Lebron James è un giocatore fisicamente già  pronto per giocare nell'NBA, e questo è un punto a suo favore non da poco.

Passiamo al lato tecnico. Ovvio che tutti e tre non avevano il minimo contrasto dagli avversari, va però riconosciuto che LeBron usa in maniera praticamente identica sia la mano destra che la sinistra, riuscendo a partire in palleggio in maniera praticamente perfetta su entrambi i lati dell'avvversario cosa che sia Bryant che McGrady, hanno affinato con non poche difficoltà  nei primi due tre anni di professionismo, e fattore che molti alti protagonisti nell'NBA tutt'oggi è un problema, come per Jerry Stackhouse, Vince Carter o Jalen Rose per citarne alcuni, perchè il loro gioco diventa poi molto più prevedibile.

Il modo di tirare non è ancora perfetto, non ha certo il rilascio di palla di gente come Ray Allen o Allan Houston, ci mancherebbe, ma non è nemmeno indietro come tanti giovani che arrivano nell'NBA oggigiorno anche dal college, probabilmente deve alzare un po di più sopra la testa la posizione di rilascio e tirare un po meno di polso, ma la velocità  di esecuzione c'è tutta, e dunque il lavoro da svolgere sarà  sicuramente non lungo e probabilmente proficuo.

Passiamo alla cosa che a me ha stupito di più, ovvero la reattività  a rimbalzo, è chiaro che contro i suoi avversari la fa da padrone, visto che lui che giocava da guardia era più alto del centro avversario, ma quello che mi ha impressionato di più è la capacità  di saltare due volte consecutivamente e poi fare uno scatto in una direzione opposta, roba per capirsi vista fare al miglior Dennis Rodman, è chiaro che due piani di sopra, quando ti trovi giganti come Shaq o Duncan, o atleti stellari come Garnett o Webber cambia tutto, ma il rimbalzo è noto che non si prende solo con l'atlismo e con il salto, ma ci vuole anche quello che viene comunemente detto “senso della posizione”, dote che probabilmente nella NBA attuale ce l'hanno solo Ben Wallace, Scottie Pippen e ovviamente Michael Jordan, dunque anche questo è un punto di partenza non da poco.

Infine non ci possiamo proprio esimere dal parlare delle doti di passaggio di LeBron, qualcuno forse eccessivamente le ha paragonate a quelle di sua eccellenza John Stockton, e forse al momento è eccessivo, è però allo stesso momento evidente che LeBron non è un individualista e che tendenzialmente cerca di coinvolgere i compagni, il che sostanziolmente rende un problema enorme raddoppiarlo o addirittura triplicarlo come visto contro Oak Hill perchè la palla la sa dare via con una precisione millimetrica e se nelle squadre di High School c'è gente che non la mette nemmeno con tre metri di spazio, nell'NBA questo non succede quasi mai.

Infine non possiamo che fare due parole sulla mamma, perchè la signora in questione che a vederla in TV sembra più una sorella che una madre, in uno stadio Italiano sarebbe sicuramente quello che viene chiamato il “Ras della curva”, vista la grinta e l'entusiasmo che libera sugli spalti, e qui il paragone con Kobe e TMac non esiste perchè il signor Joe Bryant ce lo ricordiamo in Italia per quando giocava, perchè difficilmente viene inquadrato sugli spalti, mentre il parente più prossimo a Tracy che conosciamo è il cugino (alla lontanissima) Vince Carter. Non è poi detto che una mamma così piena di energie sia un punto a favore di LeBron ….

Mettiamo insieme tutti i pezzi del puzzle dunque per arrivare alle conclusioni: LeBron è sicuramente molto più avanti di quanto lo erano Bryant e McGrady nell'ultimo anno di liceo, sia tecnicamente che fisicamente, sicuramente non dovrà  passare due o tre anni ad alzare pesi per migliorare la parte superiore del corpo come ha fatto Kobe, e tutto questo tempo sarà  occupato senz'altro in maniera diversa per migliorare il suo approccio al basket professionistico. Dubbi io sinceramente ne ho pochi, e credo che sostanzialmente non dipendono direttamente da lui, ovvero cosa succede se finisce in una realtà  perdende ? Riuscirà  come Jordan a cambiare l'andamento della storia di una franchigia oppure le difficoltà  gli condizioneranno il rendimento?

Michael in questo fatto è stato aiutato tantissimo dal fatto di trovarsi in una realtà  perdente come i Bulls degli anni 80, però in una città  che vive come poche di basket come Chicago. Altro dubbio avrà  le “palle” di Kobe ? Kobe a mio parere è un grandissimo giocatore, al momento nell'NBA lo ritengo secondo solo a Shaq lontano da lui anni luce, perchè per ora a differenza di Jordan ha vinto si tre titoli ma come secondo protagonista, e di titoli di MVP, che poi quando lascerà  il basket conteranno eccome, ne ha vinto solo uno nello scorso All Star Game, va però riconosciuto che il signorino nonostante abbia poco più di venti anni ha un carattere niente male, visto che distrugge tutti i suoi compagni tranne Shaq, si è fatto odiare da tutta la lega senza problemi (Jordan a lui le scarpe non gliele avrebbe regalate di certo) e nonostante tutto gioca a testa alta più di prima e ultima cosa ma non la meno importante lui ha ottenuto il rispetto di coach Zen, che lo ha escluso da un paio di anni a questa parte da ogni punzecchiatura, privilegio in passato toccato solo a Michael e nemmeno a Shaq. Beh se LeBron avrà  le “palle” di Kobe allora ecco a voi sicuramente un dominatore.

In molti si chiedono se a lui almeno un paio di anni di college potrebbero servire o no? Io notoriamente sono un fanatico del college, o meglio del fatto che il college permette una maturazione migliore e meno dolorosa per un liceale che il passaggio diretto all'NBA, e questo ultimamente è stato confermato da tutti i liceali che nel draft 2001 sono entrati nell'NBA, con l'eccezione di Amare Stoudmire che arrivato quest'anno a Phoenix sta facendo meraviglie, credo però che questo serva soprattutto per i giocatori d'area, forse un po meno per gli esterni, infatti il trio Chandler Curry e Brown, hanno come principale difetto il non saper minimamente giocare nell'ultimo metro vicino al canestro, cosa che alla fine gli fa preferire dei mestieranti di scarso talento come Etan Thomas o Corie Blount, ma obbiettivamente LeBron al college non è che potrebbe fare dei progressi enormi, visto il suo attuale livello, quindi per una volta mi sento di dire che il passaggio diretto oltre che obbligato dalle circostanze è anche giusto.

Tutti si sono sprecati in paragoni, e anche io non posso esimermi dal farlo, a me ricorda molto Lamar Odom (quando gioca a basket) con l'atletismo del Jordan di metà  carriera. Sarà  lui il futuro protagonista dell'NBA ? Io credo di si, ma non da subito, innanzitutto bisognerà  vedere dove finirà  e chi gli metteranno intorno, ma comunque credo che sarà  il primo rookie dopo anni a stare traquillamente sopra i 20 punti a sera e sopra i 5 assist e cinque rimbalzi, poi per il dominio dobbiamo aspettare per forza di cose almeno un lustro o forse più.

Supererà  il mito di Jordan? E' molto dura perchè la carriera di Jordan sembra una sceneggiatura di un film, e quindi molto difficilmente replicabile, ma io che sono uno che difficilmente impazzisce per i ragazzi mi sento di scommetere che per il secondo posto di sempre se la può giocare …..

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