Nate Hybl ha dimostrato a tutti, nella partita decisiva, di che pasta è fatto…
Se si volesse cercare un titolo adatto per sintetizzare l’edizione 2002 del Playstation 2 Rose Bowl, disputato a Pasadena, sarebbe senza dubbio “Il massacro dei Cougars”.
Eh si! Perché Washington State ha dovuto subire una pesante lezione dai Sooners di Oklahoma, guidati da uno stratosferico Quentin Griffin, da un solidissimo Nate Hybl e da una difesa che ha distrutto qualsiasi velleità di gioco di una squadra che di media guadagnava più di 300 yards ad incontro.
Doveva essere la partita di Jason Gesser, il fenomenale quarterback dei Cougars, capace di lanciare ampiamente sopra le 3000 yards in stagione, ed invece è stata la partita che ha visto dominare l’altro quarterback, quello meno pubblicizzato e molto spesso criticato di Oklahoma, Nate Hybl (MVP del Bowl), capace di lanciare per 240 yards con 2 TD e nessun intercetto, mettendo a tacere molti critici che, pur avendo chiuso la sua carriera universitaria con un record di 20-3 come starter, lo avevano etichettato come un QB mediocre.
Hybl ha sempre avuto il controllo della partita fin dalle prime battute, con il primo drive che ha messo a referto i primi 3 punti della gara, e di lì in avanti con una precisione nei passaggi degna del suo avversario. In fin dei conti il compito del QB dei Sooners non deve essere stato poi così complicato, visto che quando c’era da correre la palla veniva data a Griffin e il guadagno era assicurato, poi con una difesa come quella vista a Pasadena e uno special team capace di regalare un touchdown e dare sempre ottime posizioni di partenza all’attacco, la sicurezza e la fiducia di Hybl crescevano di minuto in minuto.
Eloquente l’andamento del punteggio, che ha visto Washington State andare a referto quando mancavano solo 6 minuti alla fine della partita e con Oklahoma avanti 27 a 0! Pensandoci bene, quello che più sorprende del risultato finale è che l’attacco dei Cougars non è stato assolutamente un fattore, ha guadagnato solo 243 yards su passaggio (record negativo stagionale) e addirittura 4 su corsa e allora c’è da pensare che a far da paio alla serata negativa di Gesser e compagni, c’è stata la partita monstre della difesa di coach Stoops.
Una linea difensiva asfissiante che ha messo pressione sul QB avversario fin dai primi minuti, blizzando e vincendo quasi tutti gli scontri sulla linea di scrimmage. Ben 6 sacks e 2 intercetti ha dovuto subire Gesser, con una perdita complessiva di 47 yards che hanno tolto spazio alla possibilità di Washington di costruire una rimonta, soprattutto tra la metà del secondo periodo e il terzo, con la giocata decisiva dell’intercetto di Brandon Everage, in un drive che aveva portato Washington State nella metà campo dei Sooners sul punteggio di 17 a 0 per la squadra di coach Stoops, il successivo field goal per il 20 a 0 ha di fatto chiuso l’incontro.
La partita era iniziata subito con il field goal di Oklahoma dopo 3 minuti che aveva dato il vantaggio Sooners nel primo periodo. Poi nel secondo era arrivato il touchdown di Savage, egregiamente pescato in end zone da un passaggio di Hybl e sul susseguente gioco offensivo Washington State era ricorsa al punt che Antonio Perkins, altro eroe di giornata, aveva portato in meta con una fantastica serpentina da 45 yards.
Dopo il touchdown del 27 a 0 di Curtis Fagan che chiudeva un lungo drive di Oklahoma, spinto dalle corse di Quentin Griffin (10 partita consecutiva oltre le 100 yards), l’unico motivo d’orgoglio per Washington State e per il coach Mike Price, all’ultima partita come capo allenatore dei Cougars prima del passaggio sul pino di Alabama, era quello di evitare lo 0 nel tabellino punti (cosa che non accadeva dal 1984).
Almeno in questo Washington State ha avuto ragione, complice una difesa più rilassata dei Sooners, e un drive d’orgoglio di Gesser che finiva col pescare Riley per la meta della bandiera. Ad un minuto e mezzo dalla fine dopo un altro gran ritorno di punt di Perkins, arrivava finalmente l’ultimo touchdown della sua carriera universitaria per Quentin Griffin, con una portata da 19 yards, che lo faceva raggiungere le 1740 yards corse in stagione; il ringraziamento al proprio coach era quasi scontato.
Il kickoff di ripresa del gioco veniva riportato direttamente in endzone con una galoppata da 89 yards di Sammy Moore per il 34 a 14 finale che faceva esplodere di gioia tutto il roster di Oklahoma, alla prima partecipazione in un Rose Bowl e quindi alla prima vittoria assoluta.
Ricordiamo che dopo l’introduzione del BCS, l’incontro che spetterebbe da sempre alla vincente della PAC-10 e a quella della Big-Ten, può essere disputato da squadre non campioni divisionali, in caso una di esse debba disputare il Bowl Championsip designato (quest’anno per esempio Ohio State nel Fiesta Bowl contro Miami).
Alla fine tante feste per i 2 protagonisti della gara Hybl e Griffin alla loro ultima partita con i Sooners e grande orgoglio anche per il coach Stoops, che vedeva la sua squadra sfavorita nel Bowl nonostante aver disputato una stagione di assoluto livello, avendo mantenuto per una settimana il top del ranking BCS ai danni di Miami, prima di cadere con i cugini di Oklahoma State.
Per Washington State, invece, la consapevolezza di aver perso una grande occasione per aggiudicarsi uno dei Bowls più importanti, dovendo ora ripartire con un nuovo allenatore e con nuove convinzioni che permettano ai Cougars di mantenersi ai livelli di questa fantastica annata.