Piccolo infortunio al ginocchio per Yao Ming nella gara contro i Nuggets.
Minnesota @ Houston 86-94
Houston @ Orlando 91-81
Houston @ Atlanta 75-84
Denver @ Houston 85-87
Ancora gioie e dolori per i Rockets. Contro i Timberwolves la squadra offriva una grande prestazione nei primi tre quarti, poi però, nel finale rischiava di vanificare quanto di buono aveva fatto fino a quel momento con alcune leggerezze che davvero potevano costare caro; negli ultimi minuti infatti, venivano commessi falli stupidi contro i tiratori di Minnesota, i quali, dalla lunetta, riuscivano a ridurre lo svantaggio.
Come se non bastasse, nel quarto periodo Houston smetteva praticamente di giocare ed una pessima gestione degli schemi offensivi permetteva a Minnesota di riportarsi a ridosso di Yao & Co (87-81 a 68 secondi dalla fine).
Il risultato finale, 96-84, non cancella i dubbi sui giocatori i quali, ormai, dovrebbero sapere che nella NBA una perdita di concentrazione, un eccessivo rilassamento, possono costare davvero caro.
Gli Orlando Magic intanto, vera bestia nera di Houston, aspettavano in agguato, pronti a continuare la lunga serie di successi casalinghi contro i texani (10 anni di vittorie, dal dicembre 1991). Ma non avevano fatto i conti con la Grande Muraglia, il gigante venuto da lontano, pronto ad interrompere con sortilegi ipnotizzanti "la maledizione della Florida" che gravava sul team.
Con una grande prestazione, la migliore da quella offerta contro i Pacers lo scorso 18 dicembre, Yao riusciva a guadagnarsi la stima ed il rispetto degli avversari, incluso T-Mac.
"Diventerà un grande giocatore in questa Lega - le parole di The Big Sleepy al termine dell'incontro - quando avrà più esperienza e confidenza con il gioco, sarà un giocatore incredibile. E' così alto e anche difficile da raddoppiare perché può ovviare alla doppia marcatura passando la palla senza problemi" E' davvero un'impresa fermarlo".
Con 23 punti (17 punti nei primi due quarti) e 11 rimbalzi Yao firmava una gara da incorniciare. Per Steve Francis invece 16 punti e 7 rimbalzi, a dimostrazione di come il ragazzo, rispetto al passato, faccia girare maggiormente la palla coinvolgendo così i compagni con più continuità .
A rimbalzo la sfida veniva vinta nettamente da Houston (52-34) mentre la pessima serata al tiro di McGrady (10 su 26) seppelliva definitivamente i Magic.
Con il morale alle stelle per le due importanti vittorie, ottenute contro squadre di primissimo livello, i nostri planavano ad Atlanta, pronti a tarpare le ali alle aquile della Georgia.
Tutto all'apparenza troppo scontato ed infatti quella che sembrava una sicura vittoria si trasformava nell'ennesima occasione sprecata.
"Non diamo alle squadre il rispetto che meritano - tuonava Glenn Rice nel dopo partita - 'Oh, stanotte questa sarà una facile vittoria per noi', ecco il nostro approccio quando affrontiamo squadre di livello inferiore. Ed ecco perché alla fine veniamo sconfitti".
Parole pesanti ma che inquadrano alla perfezione i limiti attuali di questi Rockets.
Nello specifico, la prestazione contro Atlanta è stata pessima sotto tutti i punti di vista; anche dalla lunetta la squadra ha tirato in modo orrendo, chiudendo con un modesto 13 su 27 (48%).
Se consideriamo il fatto che gli Hawks erano privi di Glenn Robinson (ma Jason Terry ne inchiodava 33) si capisce come coach Tomjanovich abbia molto da rimproverare ai suoi giocatori, incapaci di imporre la legge del più forte.
Siamo arrivati così alla partita di sabato contro Denver. Già priva di Maurice Taylor, Houston era costretta a rinunciare a Yao Ming nel primo quarto (leggero infortunio al ginocchio) e a Glenn Rice nel terzo (spalla) ma, nonostante tutto, grazie ad un grande partita dell'ex James Posey, riusciva a prevalere di misura, 87-85..
Parlando di bilanci, quello dei Rockets è sicuramente positivo se si guarda al numero di vittorie, tre su quattro in una settimana, ma non è tutto oro quel che luccica e sarebbe imperdonabile chiudere gli occhi di fronte ai problemi che ancora attanagliano la squadra; tante, forse troppe, occasioni buttate al vento, vittorie sfumate per mancanza di concentrazione e superficialità stanno caratterizzando il cammino di Houston verso la postseason, macchiando le pur ottime prestazioni regalate ai tifosi nel corso di questi tre mesi.
Possibile che gli errori vengano ripetuti con sconcertante puntualità ? La prossima settimana si preannuncia molto delicata; si comincia con i Celtics e, passando per i Suns, si arriverà allo scontro con i Lakers di Shaq e Kobe. Se non altro non si tratta di squadre di secondo piano, quindi, in base alla "legge di Houston", l'impegno (e forse anche qualche vittoria) non dovrebbe mancare!
In conclusione, un po' di gossip dal mondo NBA: la scorsa estate Shaquille si era lasciato andare a commenti poco simpatici nei confronti della Grande Muraglia ("Dite a Yao Ming, Ching chong yang wah ah soh" aveva detto O'Neal in tono di scherno), provocando un aspro dibattito circa il significato offensivo e razzista della sua ironica dichiarazione.
Ebbene, Yao, dopo aver detto che dovrà essere il centro di L.A. a decidere se scusarsi o meno, ha cercato di buttarla sul ridere, affermando: "Il cinese è difficile da imparare e perfino io, quand'ero piccolo, ci ho messo molto tempo per farlo!".
Infine, alla domanda di un giornalista che gli chiedeva quale macchina potrebbe essere adatta ad un uomo della sua taglia (avete letto bene, vuole prendere la patente), ha così risposto: "Penso che lo chiederò a Shaq!".
Che la sfida cominci!
Stay tuned!