Inizia il vero campionato

Paul Pierce si è ripreso, ma i Celtics hanno ancora qualche difficoltà 

Washongton Wizards @ Boston Celtics 100-95
New Orleans Hornets @ Boston Celtics 83-93
Boston Celtics @ Dallas Mavericks 78-103

A Paul Pierce non fa più male la caviglia, a Tony Battie idem, ma per la terza volta di seguito bisogna conteggiare una settimana negativa.

Sulla scia delle esaltanti prove di Michael Jordan, i Wizards, trascinati stavolta da Jerry Stackhouse, hanno avuto la meglio sui Celtics: non vedo altre valide motivazioni per giustificare una sconfitta che, altrimenti, poteva essere benissimo appannaggio dei Celtics, praticamente sempre in vantaggio per tutta la gara.

Una valida reazione si è avuta a New Orleans, poi ovviamente nulla hanno potuto contro la corrazzata-Dallas. Mi sembra evidente che per una squadra che ha ambizioni di fare strada nei play-off risulta perlomeno strano parlare di "sconfitta scontata", ma purtroppo in questo momento della stagione la realtà  della franchigia del Massachusetts è questa.

Pierce sembra apparentemente ristabilito sia fisicamente che mentalmente ed il suo periodo negativo sembra passato, conferma ne è la sua volontà  a prendersi molti tiri liberi, segno che non ha paura a penetrare e ad attirare su di sé le difese avversarie (ben 18 tiri liberi tentati a New Orleans), ma se la squadra perde vuol dire che Paul Pierce non ha fatto appieno il suo lavoro, che è sostanzialmente quello di portare la squadra alla vittoria.

Brutto lavoro quello di Pierce: prendersi i meriti delle vittorie e le colpe delle sconfitte, ma poi in spogliatoio quello che viene ascoltato più di tutti è Antoine Walker, ma tant'è, non sempre si può essere leader sia in campo che in spogliatoio, e finora la situazione attuale sta bene apparentemente a tutti.

Walker appunto, non è che le sue ultime apparizioni sul rettangolo di gioco si possano definire le migliori della sua carriera. Ovvio che un giocatore non può giocare al massimo per tutta la stagione, e di questo calo non gliene dò una colpa, c'è però da segnalare che è da un bel po' di partite che non riesce ad ottenere una doppia doppia, cosa che questa settimana è riuscita solo a Battie una volta.

Mentre il settore play sembra risollevarsi, vediamo che utilizzo ha avuto Kedrick Brown: 4, 13 e 15 sono i suoi minuti in campo, e solo nell'ultima partita a Dallas ha fatto vedere qualcosa di buono. Il suo giudizio deve necessariamente proseguire con un n.g. (non giudicabile).

Vin Baker ha avuto un piccolo strappo e ha collezionato il suo primo DNP (do not play, non ha giocato), il giocatore è dispiaciuto, infatti ha avuto modo di dire che "avrei voluto essere in campo per dare una mano alla squadra, sono dispiaciuto di non aver potuto avere la possibilità  di aiutare la squadra a vincere la gara", ma risulta abbastanza chiaro che la presenza di Baker non avrebbe fatto alcuna differenza circa l'esito della sfida a Dallas.

Adesso delle curiosità : Pierce ha raggiunto i 1000 assist in carriera, tre gliene mancavano e tre ne ha serviti a Dallas; Ruben Wolkowyski è stato operato di appendicectomia e ne avrà  per circa un mese; il tredicesimo giocatore è stato finalmente firmato ed è Mikki Moore, ala-centro proveniente dalla NBDL. Doveva essere firmato Grant Long, ma si è infortunato, quindi si è preferito firmare Moore per un contratto di 10 giorni. La settimana prossima si vedrà  se confermarlo per altri 10 giorni.

Novità  dalla nuova dirigenza: sembra che Wyc e Steph siano orientati a confermare sia coach Jim O'Brian che il g.m. Chris Wallace così pure Leo Papile. Interessante la giustificazione del rinnovo del contratto di O'Brian: avere un allenatore con il contratto in scadenza a fine stagione può essere una sua delegittimazione nei confronti dei giocatori (traduzione: col coach in scadenza di contratto, noi giocatori non sappiamo se sarà  lui od un altro il prossimo anno ad allenarci, quindi facciamo quello che ci pare).

Wyc ha anche aggiunto che vorrebbe vedere i due co-capitani terminare le loro carriere a Boston, apprezzando la loro "devozione per la squadra" e definendoli "la pietra miliare per la prossima corsa al titolo". Wycliffe Grousbeck è ottimista.

Wyc e Steph sono anche andati a Washington a cenare con il grande mentore Red Auerbach, ufficialmente per discutere tutti gli aspetti dell'organizzazione. Il fatto è che Wyc non è uno stupido, sa che per lavorare con tranquillità  deve avere l'approvazione del grande Red, e sembra esserci riuscito.

I due hanno inoltre rilasciato un'intervista dove ha partecipato anche il padre di Wyc Grousbeck, Irv, e Bob Epstein. Intervista molto gioviale ma netta negli obiettivi.

Tra le altre, a domanda secca dell'intervistatore: "dove vorrebbe che la franchigia sia fra un anno, cinque anni e dieci anni da adesso?" la risposta di Bob è stata lapidaria: "NBA champion, NBA champion, NBA champion". Non credo serva la traduzione.

Piuttosto sono state interessanti alcune dichiarazioni sulla prospettiva degli investimenti, dichiarando che si aggirano approssimativamente sui 20 anni, e questo rincuora non poco i tifosi, e sull'intenzione di pagare/non pagare la luxury tax: sono consci del fatto che almeno per i prossimi due anni si vedranno costretti a pagarla per avere una squadra competitiva.

Interessante quel "almeno per i prossimi due anni", quindi andiamo a farci un giro a vedere la lista dei giocatori sotto contratto per ponderare le sue parole e valutare se già  qualcosa è in pentola. L'anno prossimo scade il contratto ad Eric Williams, e penso che buona parte dei suoi 5,5 milioni all'anno se li prenda con un nuovo contratto. L'anno dopo scade il contratto di Walker, ed anche qui il rinnovo è scontato, questa volta al massimo salariale, ma per allora mancherà  anche un solo anno al contratto di Vin Baker, e qui mi sembra più verosimile eseguire un lavoro stile-Anderson, ma spero che questa volta il risultato finale sia migliore.

La prossima settimana prosegue e termina la prima trasferta ad ovest ed i Celtics fanno anche in tempo a ritrovare il pubblico amico; ci saranno le seguenti gare:
domenica a San Antonio;
lunedì a Houston;
mercoledì in casa contro Atlanta;
venerdì in casa contro Indiana.

Due trasferte molto difficili, dove vincerne una sarebbe un ottimo risultato, non permettono di essere troppo ottimisti nel vedere un bilancio favorevole per la prossima ottava, anche perché tra le successive due partite in casa, una è contro Indiana, squadra che lotta contro New Jersey per la leadership dell'Eastern Conference.

Ritengo che un bilancio in pareggio sia il meglio che ci si possa aspettare, la speranza di qualche miracolo rimane comunque accesa.

Se la prima settimana del nuovo anno ha dato una prima scossa alla classifica dell'Eastern Conference, la seconda lo ha ulteriormente accentuato. New Jersey ed Indiana rimangono ben salde in testa alle rispettive division, mentre la sola Detroit sta tenendo bene il passo, tutte le altre sono inesorabilmente scese ben oltre il 60% di vittorie.

Boston è al quarto posto con una lunghezza e mezza di vantaggio da Phila, è da verificare se la classifica sarà  ancora in quest'ordine la prossima settimana.

Per saperlo, non si può far altro che attendere il prossimo report fra sette giorni.

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