La stagione dei Mets

Pedro Martinez, il migliore dei Mets.

Erano partiti con le migliori intenzioni. C'era tutta la buona volontà  di rifondare un gruppo che negli ultimi anni non era riuscito a dare molte soddisfazioni ai suoi tifosi, costretti a subire passivamente i successi degli Yankees.

Ma al termine della scorsa stagione la situazione pareva cambiata. Terminata la regular season in posizione non degna di nota, si era deciso di investire in modo importante andando a ritoccare e rinforzare un po' tutti i settori della squadra.

Era nata così l'idea di portare a New York, sponda Mets, un partente, oltre che di nome e richiamo, anche molto solido e capace di assicurare quelle vittorie nelle gare più difficili dettate dalla bravura e dall'esperienza: Pedro Martinez. Bel colpo! Tifosi in delirio e convinti che il 2005 poteva essere l'anno buono. Passano pochi giorni e arriva l'annuncio di Carlos Beltran da Houston, non uno qualunque ma la miglior media battuta degli ultimi play off e il fautore della clamorosa rimonta che aveva portato gli Astros ad un passo dalla finale mondiale.

Sempre da Boston, a rinforzare anche l'interno del campo, un prima base importante, che portava con se, insieme a Martinez, l'esperienza e l'entusiasmo dell'anno passato con i Red Sox: Doug Mientkiewicz.

Iniziava così la stagione che doveva essere della rinascita.

Ma le prime 5 partite davano quella che era l'esatta dimensione dell'annata dei New York Mets: 5 sconfitte e l'incapacità  di portare a casa un risultato positivo.

Anche i nuovi acquisti sembravano faticare a prendere le redini della situazione.

Superato il primo duro impatto iniziavano ad arrivare le prime vittorie ed una serie di risultati positivi che permettevano ai Mets di rimanere poco distanti dalla vetta della Division.

Sul monte la rotation guidata da Pedro prendeva sempre più confidenza con la vittoria. Dopo l'inizio stentato è proprio il dominicano che sprona a suon di strike out e vittorie i suoi compagni. Da incorniciare la prima parte di stagione di Chris Benson, partente maturato, che sotto il “guanto di Martinez, ha iniziato a prendere sempre più fiducia in se stesso, tanto da risultare un pilastro della rotazione insieme al sempre verde Tom Glavine.

La nota stonata arriva dal povero Kaz Ishii, il quale si è visto piombare addosso la possibilità  di essere inserito in rotation causa infortunio di Steve Trachsel. A dir poco pessimi i suoi risultati, tanto che, a stagione inoltrata, il manager Willie Randolph, si è visto costretto a richiamare dalle Minors Jae Seo, rivelatosi in seguito molto più solido del compagno sostituito.

Anche nel box di battuta la situazione sembrava volgere al bello. E' vero, Beltran non era ancora entrato in forma e Mike Piazza trovava ancora parecchie difficoltà , ma il tutto era nascosto brillantemente da Cliff Floyd e Josè Reyes i quali tenevano a galla la squadra con i loro homeruns e le loro valide.

A metà  stagione un sussulto che portava a coltivare la speranza di poter almeno lottare fino all'ultimo incontro per un posto in post season.

La rotazione dei lanciatori continuava a mantenere un ritmo serrato e ad intimidire sempre gli attacchi avversari. Con l'entrata di Jae Seo, il quale riusciva a collezionare 6 vittorie consecutive nelle prime sei gare dopo il suo ritorno, per un certo periodo si era pensato che l'elenco dei partenti fosse completo e assolutamente affidabile.

Tom Glavine conquistava la sua 270 vittoria in carriera con uno splendido complete game, Martinez continuava a lanciare come sa fare soltanto lui e Benson si confermava come uno dei migliori.

Si aspettavano le battute di Beltran e le battute iniziavano ad arrivare. Ottimo il mese di agosto dell'ex Astros. Piazza si risvegliava da un torpore durato troppo a lungo e decideva che il contributo di esperienza e continuità  doveva darlo lui, il veterano, non solo in termini di homeruns come nel 2004, ma anche come Rbi. E' infatti lui, nel periodo migliore dei Mets, a spingere a casa la maggior parte dei punti segnati dai compagni in questa parte di stagione.

Ed è qui che esce allo scoperto un giovane sconosciuto: Mike Jacobs.

A causa di piccoli acciacchi e di una stagione non all'altezza delle attese di Doug Mientkiewicz, Randolph provava a gettare nella mischia questo giovanotto di belle speranze, il quale rispondeva subito presente esordendo in Arizona con un homerun inaspettato! Piano piano, prendendo sempre più coscienza dei sui mezzi, si faceva largo nel line up a suon di valide e fuoricampo. Diventava difficile toglierlo.

Com'è prerogativa dei Mets, quando arrivava il momento clou, il momento in cui bisognava dare tutto per fare il salto di qualità  e centrare la post season, la squadra si sgonfiava in quelli che erano stati i trascinatori.

Pedro faceva fatica a tenere i ritmi della prima parte di stagione, ma soprattutto Benson non sembrava più lui non riuscendo più a vincere una partita, inanellando ben 7 sconfitte consecutive, culminate in una clamorosa sostituzione appena dopo il primo inning il 28 agosto contro i Washington Nationals.

E' anche vero che la rotation non poteva più fare troppo affidamento sui battitori, anche loro inspiegabilmente spenti una volta entrati nel box.

Importante sottolineare che il drammatico scontro che ha visto protagonisti Carlos Beltran e Mike Cameroon nella serie contro i San Diego Padres, nel quale ha avuto la peggio Cameroon che ha dovuto dire addio alla stagione 2005, non ha giovato al morale dei newyorkesi, apparsi subito vogliosi nel tentativo di non far rimpiangere il compagno, fino a quel momento uno dei migliori in battuta.

E alla fine siamo di nuovo qui a dover cercare i perché di una stagione iniziata sotto i migliori auspici e terminata in modo fallimentare con l'esclusione anticipata dalla lotta per un posto nei play off.

Certo i nuovi non hanno reso come ci si poteva immaginare; forse soltanto Pedro Martinez ha rispecchiato le attese che erano state riposte su di lui, chiudendo con 15 vittorie, 8 sconfitte, .282 di media ERA. e 208 strike out. Decisamente deludenti Carlos Beltran, .268 avg con soli 16 homeruns, e Doug Mientkiewicz, .240 avg con 11 homeruns.

Qualcosa di più sarebbe stato lecito aspettarselo da Mike Piazza il quale con una avg .254 e 19 homeruns dava l'idea di un certo rilassamento dovuto magari all'entrata nell Hall of Fame lo scorso anno come uno dei migliori catcher ad aver battuto più fuoricampo.

Il materiale umano su cui tentare nuovamente una ricostruzione sicuramente non manca. I primi 4 mesi di Chris Benson sono da incorniciare anche se poi con gli ultimi due ha rovinato le ottime statistiche che si era costruito.

Mike Jacobs in sole 28 gare mantiene una media battuta di tutto rispetto per un esordiente, .298, e 10 HR la dicono lunga sulle sue potenzialità . Impossibile non segnalare anche l'ottima stagione di Cliff Floyd, .273 con 33 HR, trascinatore in campo ma fondamentale anche per la compattezza del gruppo all'interno dello spogliatoio.

Ultima nota per Josè Reyes il quale, oltre alla lusinghiera media battuta di .273, è stato il migliore dei Mets per quel che riguarda le basi rubate: ben 59!

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