Andy Pettitte, una sicurezza sul monte di lancio per Houston
L'ultima delle quattro serie di Divisional Playoffs della MLB vede affrontarsi i campioni della NL East, gli Atlanta Braves, ed i vincitori della classifica Wild Card, gli Houston Astros.
Entrambe le squadre arrivano a questo appuntamento in ottima forma e con concrete possibilità di passare il turno: sono molti gli aspetti degni di nota in questa sfida, che probabilmente si estenderà per tutte e 5 le gare. D'altro canto, quello che ci si prospetta è il re-match della sfida dell'anno scorso, che vide proprio nelle NLDS del 2004 gli Astros prevalere appunto in cinque gare, per la prima vittoria in post-season nella loro storia.
Atlanta - com'è consuetudine da 14 anni a questa parte - ha trionfato sulla costa orientale, annichilendo la resistenza di compagini agguerrite come Philadelphia, Florida, New York (sponda Mets ovviamente) e la sorpresa Washington.
Nonostante infortuni e cali di forma abbiano colpito alcuni titolari (tra cui il grande 3B Chipper Jones, il C Estrada e gli SP Thomson e Hudson), i georgiani hanno portato a termine l'ennesima stagione vincente consecutiva grazie alla costanza dimostrata da un gruppo ben assortito, concludendo con un record di 90-72.
Tra i punti di forza meritano senz'altro una menzione d'onore il CF Andruw Jones ed il manager Bobby Cox, senza l'apporto dei quali non sarebbe bastata una pur solida rotation (con Smoltz sugli scudi - 14-7, 3.06 - al grande ritorno come partente dopo quattro anni da closer).
Jones si è finalmente e nettamente affermato come slugger principe del Senior Circuit, primeggiando nelle classifiche NL di homeruns (51) e RBI (128), il che gli vale la concreta candidatura al titolo di MVP; Cox dal canto suo ha gestito magistralmente il gruppo, inserendo alla perfezione un numero impressionante di rookies - alla fine ben 18 hanno preso parte alla regular season - i quali hanno sopperito in modo esemplare alle assenze dei titolari: tra gli altri, hanno brillato LaRoche, Langerhans, Johnson, Francoeur.
E' ovvio che per una franchigia che arriva costantemente ai playoffs da così tanti anni, giocare in Ottobre non può essere un risultato di per sé soddisfacente: l'obiettivo deve piuttosto essere rendere questo un lungo mese di Ottobre, e non uscire al primo turno come spesso accade. I tifosi del Turner Field sono stufi dei soliti Braves che si spengono dopo aver raggiunto il pennant divisionale, e desiderano tornare a giocarsi le WS dopo 6 anni di attesa.
Houston dal canto suo arriva alla post-season in modo notevolmente più travagliato, con una sola partita di vantaggio sui caldissimi Phillies di questo Settembre. Nonostante l'umiliazione di finire ben 11 partite dietro i Cardinals, gli Astros hanno mantenuto salda la concentrazione verso l'obiettivo sensibile della post-season: come già avvenuto l'anno scorso di questi tempi, i tifosi del Minute Maid Park hanno dovuto attendere l'ultima giornata per avere la certezza di poter vivere un ottobre da protagonisti, e non da semplici spettatori alla TV.
Dopo aver perso sul mercato due grandi mazze come Kent e Beltran, in questa stagione il lineup dei texani è stato travagliato dagli infortuni (Berkman e Bagwell su tutti), con l'inevitabile conseguenza di una partenza lenta: a fine Maggio, solo i derelitti Rockies avevano - nella NL - un record peggiore, e la rimonta che è seguita a tale partenza taglia-gambe (15-30) ha dei connotati storici, essendo Houston la prima squadra dal 1914 ad accedere ai playoffs risalendo da un record 15 partite sotto quota .500.
Se non si può dimenticare l'ottimo rendimento di giocatori come il 3B Ensberg (36 HR, 101 RBI) o Taveras (serissimo candidato al titolo di Rookie of the Year), i veri artefici della lenta risalita degli Astros sono certo i lanciatori: la rotation ha tre assi assoluti in Oswalt (20-12, 2.94), Pettitte (17-9, 2.39) e soprattutto il candidato al Cy Young Award "the rocket" Clemens (13-8, 1.87 per l'ERA più bassa delle Majors); mentre a chiudere c'è la sicurezza Lidge (42 S, 2.29 con 103 K).
Anche per Houston per ora niente più di quanto fatto l'anno scorso: perdere contro Atlanta sarebbe dunque un passo indietro rispetto alla stagione passata, in cui gli Astros sfiorarono quelle WS a cui oggi ambiscono con forza.
Indubbiamente una previsione per questa serie risulta assai complicata.
Semplicisticamente potrebbe dirsi "le mazze dei Braves contro i lanci degli Astros", ma l'incrocio dei match-ups appare invero molto più complesso ed avvincente.
Molto dipenderà dall'andamento delle prime due sfide, entrambe in casa Braves: come probabili partenti abbiamo in gara 1 Pettitte vs. Hudson, e in gara 2 Clemens vs. Smoltz. Se grazie ad un ottimo rendimento del monte gli Astros riuscissero a vincerne almeno una - contro i due migliori lanciatori avversari - è allora probabile che nello stadio di casa texani possano far propria la serie.
Entrambe le squadre hanno un record casalingo di stagione regolare ampiamente vincente, di 53-28: ciò rende Atlanta leggermente favorita, grazie al vantaggio campo nella serie. Dunque verosimilmente ci aspetta un'affascinante gara 5, in un Turner Field infuocato.
E' Ottobre ragazzi… ora viene il bello!
Stay tuned!