Prosegue il cammino dei Celtic

Wyc e Steph hanno avuto un bello spavento nel vedere Double-P a terra, ma ora posso ancora sorridere

Orlando Magic @ Boston Celtics 109-114
Phoenix Suns @ Boston Celtics 103-94
Cleveland Cavaliers @ Boston Celtics 100-115

Ancora una volta i Boston Celtics ci offrono la possibilità  di festeggiare una settimana favorevole, e visto che siamo in pieno periodo di feste comandate di fine anno, questo positivo periodo dei Celtics sembra ancora più bello.

Regolati i Magic, non senza qualche preoccupazione per l'andamento equilibrato della gara, e sconfitti i Cavs senza alcun problema, la partita contro Phoenix ha avuto un normale inizio, con i Celtics in vantaggio di 8 punti all'intervallo, ma nel terzo quarto c'è stato quello che inizialmente poteva essere una tragedia per il prosieguo della stagione dei Celtics: l'infortunio di Paul Pierce.

Per alcuni spaventosi minuti nulla importava. Non il punteggio, non la neve che imperversava fuori dello Fleet Center, non l'espulsione di coach Jim O'Brien, non il fatto di passare in svantaggio ed eventualmente perdere la gara. Tutti gli occhi erano puntati su Paul Pierce, prono sul parquet, che si teneva il suo ginocchio destro.

Pierce giaceva sul campo di gioco dopo uno scontro con Amare Stoudamire, ed a pochi metri da lui i due uomini che hanno pagato 360 milioni di dollari per acquisire la squadra: Wyc Grousbeck e Stephen Pagliuca.

Trasportato in infermeria, subito ci si è resi conto che l'unica cosa rotta erano due denti, infatti è tornato in campo negli ultimi 14 minuti di gioco. Nonostante il suo ritorno, la partita ormai era persa, ma questa sconfitta è un piccolo prezzo da pagare per quello che poteva essere un grave danno per i Celtics, ed invece la cosa più difficoltosa per Pierce è stata sopportare il dentista dalle 9 della mattina alle 4 del pomeriggio del giorno dopo.

Pierce può comunque consolarsi con il premio di miglior giocatore della Eastern Conference della settimana scorsa. Anche Antoine Walker è andato vicino a quel premio, essendo stato considerato tra la ristretta rosa di giocatori da scegliere per il premio. Double-P ha avuto parole di apprezzamento per tutti: "Questi premi sono buoni per me, per la squadra e per l'organizzazione (dei Celtics). Fortunatamente ne arriveranno molti altri. Sto cercando di giocare al mio meglio, non sto cercando di diventare migliore di questa o quell'altra persona, solo di diventare il migliore giocatore del mondo". Parole da leader, sicuro di sé stesso, e soprattutto non è un obiettivo irraggiungibile.

Forse indispettito per essere stato battuto dal compagno, sembra che Antoine Walker voglia ricevere lui a tutti i costi il premio di miglior giocatore dell'est di questa settimana. Sentite un po' le sue cifre: 37 su 72 dal campo (51%, percentuale elevatissima per lui), 30,7 punti di media, 8,7 rimbalzi, 5,6 assist e 2 palle rubate. Come ciliegina sulla torta, può contare sulla sua seconda tripla doppia stagionale: solo Kobe Bryant ha fatto meglio di lui quest'anno. Difficile che non vinca il premio.

Anche i migliori ragazzi commettono degli errori, e difatti Tony Battie, nonostante sia un'ottima persona, ha perso la testa e si è fatto espellere nella partita contro Orlando, ed è stato anche sospeso di una partita, quella contro Phoenix. "non era stato intenzionale, questo è tutto quello che posso dire. Mi dispiace per quello che è successo, mi scuso coi miei compagni".

In sua assenza è partito in quintetto Vin Baker: era la sua grande occasione per dimostrare di essere ancora qualcuno. Ne ha approfittato? Dando uno sguardo al suo tabellino, 3 su 7 dal campo, 8 rimbalzi di cui 4 in attacco, 8 punti, 2 palle perse, direi che non ne ha approfittato.

Per farsi perdonare, ed anche per far vedere che cifre deve avere un centro nei Celtics, nella successiva partita Battie ha risposto con il suo massimo di carriera in punti con 24 e ben 10 su 14 dal campo. Anche O'Brien ha avuto parole d'elogio: "è stato un grande, grande fattore".

Per quanto riguarda il settore play, in crescita Tony Delk ed in calo Shammond Williams, ma capita sovente che le mancanze di uno siano compensate dai pregi dell'altro, e questo è importante per avere continuità  di rendimento per tutti i 48 minuti della partita nel ruolo di play.

Il ritorno di Joe Johnson a Boston dopo lo scambio che lo ha portato a Phoenix gli ha fatto bene: ben 19 punti e 7 rimbalzi, ma nella franchigia dell'Arizona JJ ha evidenziato ancor di più i difetti caratteriali apparsi a Boston fin dai primi mesi di campionato. Ritengo che questa considerazione chiuda definitivamente come positivo, o perlomeno non dannoso, lo scambio che ha portato Rogers e Delk nella costa est. Col senno di poi, forse si poteva scegliere di meglio al draft, ma, come si sa, il draft non è una scienza esatta, anzi.

Kedrick Brown, come previsto, non ha fatto mirabilie al suo ritorno. Ha collezionato solo 11 minuti e due punti, ma, come ho preannunciato, ci si potrà  aspettare qualcosa solo nella seconda parte della stagione.

Ci sono delle novità  sulla recente acquisizione dei Celtics: Wycliffe Grousbeck e Stephen Pagliuca hanno annunciato che il gruppo Abbey si è aggiunto agli investitori locali per partecipare al capitale della franchigia. Il gruppo Abbey, conosciuto anche in Europa per il suo ruolo di primo piano nel settore immobiliare, è il quarto grande investitore diventato membro del Boston Basketball Partner. La prossima settimana dovrebbe arrivare l'annuncio che altri due investitori parteciperanno al consorzio. Il termine ultimo per l'annuncio ufficiale dell'avvenuta acquisizione, fissato per il 20 febbraio 2003, sembra ampliamente alla portata.

In mancanza di notizie sul campo, Ruben Wolkowyski fa notizia fuori dal campo, o meglio fa notizia sua moglie, che gli ha regalato la piccola Florencia, nata martedì scorso. Congratulazioni.

La settimana prossima sono in programma quattro gare:
sabato a New York;
lunedì a Chicago;
mercoledì a Boston contro Miami;
venerdì a Boston contro Minnesota.

Anche questa settimana non ci sono particolari motivi per temere una settimana negativa: le prime tre gare, New York, Chicago e Miami, dovrebbero essere solo delle formalità  con il solo dubbio, per le prime due gare, della partita giocata in trasferta.

Qualche grattacapo in più può dare la gara contro Minnesota, ma le ultime sfide contro la squadra di Minneapolis danno ben più di una speranza di portare a casa il risultato utile.

Questa settimana sembra ancora più facile di quella non difficoltosa della settimana scorsa: gli avversari non hanno sulla carta la forza per contrastare i Celtics, per questo ritengo negativo anche un bilancio in pareggio, due vinte e due perse.

A risentirci fra sette giorni.

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