Tempo di Bowl – Parte II

Jason Gesser, il QB di WSU

Rose Bowl (1° gennaio): Oklahoma Sooners - Washington State Cougars

Per il secondo anno consecutivo la tradizionale sfida di Pasadena non presenterà  lo scontro Big Ten – Pac 10: non potendo invitare Iowa, già  selezionata dall'Orange Bowl, il comitato organizzatore si è dovuto "accontentare" di Oklahoma.

I Sooners di coach Bob Stoops hanno vinto la Big 12, battendo nella finale di conference i pericolosi Colorado Buffaloes 29-7: come al solito il grande protagonista è stato il RB Quentin Griffin con 188 yards corse; in tutta l'annata Griffin ne ha conquistate ben 1740, la seconda migliore prestazione stagionale per quanto riguardo l'Università  di Oklahoma. L'infortunio al ginocchio del QB titolare Jason White non è stato così grave, poiché il sostituto Nate Hybl si è dimostrato molto affidabile.

La difesa, da sempre il punto di forza dei Sooners, è stata come al solito molto temibile: il lineman Tommie Harris, il LB Teddy Lehman e i DB Brandon Average e Derrick Strait sono stati protagonisti per tutta la stagione.

Il bilancio finale di Oklahoma è di 11-2 (7-2 nella Big 12): le due sconfitte sono arrivate contro Texas A & M e i rivali di Oklahoma State; di grande soddisfazione, invece, la vittoria a Dallas a spese dei nemici di Texas. Nella settimana tra il 3 e il 9 novembre, i Sooners sono stati in testa nel ranking della AP scalzando momentaneamente Miami; inoltre per quindici giorni Oklahoma è stata la migliore nella classifica della BCS.

I Washington State Cougars hanno vinto il titolo della Pac 10, assicurandosi un posto al Rose Bowl: ottimo il lavoro del coach Mike Price che ha portato a livelli altissimi il programma di football di WSU. La vittoria decisiva è avvenuta nell'ultima partita stagionale contro UCLA, sconfitta nettamente 48-27; se i Bruins, invece, avessero battuto i Cougars, il titolo di conference sarebbe stato assegnato a USC.

Il bilancio finale di WSU è di 10-2: le due sconfitte contro Ohio State (25-7), ma soprattutto contro i rivali di Washington (29-26) nella sfida per la Apple Cup avrebbero potuto rovinare l'ottima stagione dei Cougars.

Il leader indiscusso di WSU è il QB Jason Gesser, il quale però ha subito un brutto infortunio al ginocchio sinistro nella partita contro Washington: la sua presenza nel Rose Bowl è ancora in dubbio; Gesser è dotato di un braccio molto potente, ma anche preciso e i suoi ricevitori Devard Darling, Mike Bush e Jerome Riley potrebbero creare dei problemi alla decantata difesa di Oklahoma.

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Sugar Bowl (2 gennaio): Florida State Seminoles - Georgia Bulldogs

La partita di New Orleans presenta un'affascinante sfida tra maestro e allievo: l'allenatore capo di Georgia, Mark Richt, ha lavorato per diversi anni nel coaching staff di Florida State, guidato dal mitico Bobby Bowden, una delle leggende del College Football.

Nonostante le grandi aspettative, la stagione dei Seminoles è stata tutt'altro che esaltante: dopo poco più di un mese Florida State era già  stata esclusa dalla lotta per il Fiesta Bowl; inoltre aver perso contro Miami 28-27, sbagliando un FG all'ultimo secondo, ha lasciato tantissimo amaro in bocca nei tifosi di Tallahassee (capitale dello stato della Florida e sede di Florida State).

I Seminoles hanno addirittura rischiato di uscire dalla Top 25 e la conquista del titolo della ACC è stata abbastanza complicata: una netta battuta d'arresto contro North Carolina State avrebbe potuto lasciare Florida State fuori dai Bowl importanti; per la prima volta una squadra con quattro sconfitte gioca un incontro della BCS.

La vittoria finale contro Florida è servita solamente ad addolcire una stagione assai deludente per gli standard dei Seminoles: negli anni '90, infatti, Florida State aveva vinto due titoli nazionali (1993 e 1999) e altre tre volte era stata invitata a giocare il bowl decisivo (1996, 1998, 2000).

Molto diverso, invece, il comportamento di Georgia: i Bulldogs hanno vinto la SEC East con il bilancio di 7-1, qualificandosi per la finale, dove ad attenderli c'era Arkansas; in verità  il primo posto nella West Division era stato guadagnato da Alabama che, essendo in probation, non ha potuto disputare la post-season.

Il confronto decisivo contro i Razorbacks non ha avuto storia: i Bulldogs hanno dominato fin dall'inizio, vincendo 30-3; per la prima volta in vent'anni, Georgia si è aggiudicata il titolo della SEC.

Il bilancio complessivo dei Bulldogs presenta un'unica sconfitta contro i rivali di Florida; quella serata è stata davvero pessima per i Dawgs che hanno totalizzato un disastroso 0 su 13 nelle conversioni di terzo down.

Avesse vinto quella partita, Georgia avrebbe potuto contendere ad Ohio State il posto nel Fiesta Bowl: ci sarebbero state tre squadre imbattute e quindi possiamo immaginare le controversie e i dibattiti per la composizione dei Bowl.

I giocatori che si sono distinti maggiormente in tutta la stagione sono stati il QB David Greene, il RB Musa Smith e il defensive end David Pollack.

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Orange Bowl (2 gennaio): Iowa Hawkeyes - USC Trojans

Escludendo il Fiesta Bowl, l'incontro più interessante è quello che si giocherà  al Pro Player Stadium di Miami che presenta un'intrigante sfida tra Big Ten e Pac 10, degna del Rose Bowl.

Iowa è stata la grande sorpresa stagionale, sconfitta soltanto dai rivali di Iowa State; ciononostante gli Hawkeyes hanno completato una perfect season all'interno della Big Ten (8-0), meritandosi a pari merito con Ohio State il titolo della conference.

Gran parte del merito va al coach Kirk Ferentz che, in quattro anni, ha trasformato una squadra pessima (1-10) in una potenza (11-1): Iowa ha un attacco stratosferico, ma anche una difesa molto opportunista, anche se il calendario abbastanza agevole ha facilitato il compito degli Hawkeyes; ciononostante il terzo posto nei ranking della AP e di ESPN / USA Today è ampiamente meritato.

Il miglior giocatore di Iowa è stato il QB Brad Banks, arrivato secondo nella classifica dell'Heisman Trophy dopo un'annata spettacolare (25 TD e 4 INT): questi risultati gli sono valsi il Davey O'Brien National Quarterback Award; uno dei suoi bersagli preferiti è il TE Dallas Clark.

La presenza di USC (10-2 in stagione) all'Orange Bowl è stata abbastanza complessa, infatti, il comitato organizzatore avrebbe voluto invitare Notre Dame, squadra che da sempre attira tifosi sia allo stadio sia davanti ai televisori. Tuttavia, i Trojans hanno finito la stagione alla grande con due vittorie sonanti contro le rivali storiche: UCLA e la stessa Notre Dame; la partita tra Trojans e Fighting Irish (44-13) è stata talmente dominata dai Californiani che una loro eventuale esclusione dai Bowl importanti sarebbe stata una vera e propria rapina.

Il bilancio finale di USC all'interno della Pac 10 è stato di 7-1, lo stesso di Washington State che però si è aggiudicata il titolo di conference grazie allo scontro diretto favorevole (30-27): USC ancora adesso rimpiange un extra point sbagliato che ha allungato la partita all'OT, in cui WSU ha prevalso; in effetti, un eventuale successo di UCLA su WSU nell'ultima gara della regular season avrebbe permesso ai Trojans di scalzare i Cougars dalla prima posizione.

Il lavoro di coach Pete Carroll è stato davvero ottimo, poiché è riuscito a creare il migliore attacco e la migliore difesa della Pac 10, nonostante il più difficile calendario della nazione.

L'eroe dei Trojans è stato il QB Carson Palmer, vincitore dell'Heisman Trophy, dopo una stagione da 3.639 yards, 32 TD e soli 10 intercetti; le 11.515 yards lanciate in carriera sono il miglior risultato per un passatore nella Pac 10. Nelle ultime settimane lo stato di forma di Palmer è stato eccezionale e il compito per i DB di Iowa sarà  davvero difficilissimo.

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Altri Bowl interessanti:

Holiday Bowl (San Diego, 27 dicembre): Kansas State - Arizona State

Continental Tire Bowl (Charlotte, 28 dicembre): Virginia - West Virginia

Outback Bowl (Tampa, 1° gennaio): Michigan - Florida

Gator Bowl (Jacksonville, 1° gennaio): Notre Dame - North Carolina State

Cotton Bowl (Dallas, 1° gennaio): Texas - LSU

Capital One Bowl (Orlando, 1° gennaio): Penn State - Auburn.

Penn State presenta Larry Johnson, arrivato terzo nella classifica dell'Heisman Trophy dopo aver corso 2015 yards in stagione: Johnson è il nono giocatore che ha superato il fatidico muro delle 2000 nella storia della Division I-A.

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