Che i Phoenix Suns abbiano finalmente trovato un lungo dominante ?
Iniziamo a parlare degli splendidi Sixers di quest'inizio stagione, imbattibili in casa, buoni in trasferta, con un Iverson che sembra tornato quello di due stagioni fa quando fu MVP stagionale.
Trovare un segreto aquesta rinascita non è facile soprattutto se si considera che Coleman che dovrebbe essere l'ala grande titolare è appena rientrato. I Sixers sembrano tornati quelli visti fino allo scambio con Atlanta che fece arrivare nella città dell'amore Mutombo.
I più maligni hanno messo subito il coltello nella piaga evidenziando che senza Mutombo si corre di più Iverson può mettere insieme la sua velocità , ma soprattutto si è tornati a difendere sul serio, non limitandosi a mandare l'uomo in mezzo come è successo nell'ultimo anno e mezzo.
Per conferma chiedere ai Nets, dove la percentuale di vittorie è leggermente in calo nonostante che Mutombo venga impiegato sempre meno. Il tanto criticato Van Horn si è inserito bene, sia come esterno che come ala grande risultando finalmente la seconda opzione offensiva ideale per Iverson.
Snow e McKie giocano come hanno sempre fatto, e allora verrebbe da pensare che quest'estate coach Brown le ha azzeccate tutte, ma non è così perchè è stato lasciato libero Harpring che ai Jazz sta giocando da All Star.
L'Eastern conference è ormai palesemente (e finalmente direi) dominata dagli Indiana Pacers, che dopo due anni deludenti stanno mettendo a frutto tutto il loro talento con una squadra che obbiettivamente comincia a mettere più di qualche pensiero agli squadroni dell'Ovest in vista della finale, e batterli nei playoff dell'est sarà un'impresa anche perchè hanno un sistema offensivo praticamente irreplicabile nella Eastern Conference, motivo per cui l'assenza di un'attaccante di razza come Matt Harpring potrebbe pesare non poco.
Nonostante un record appena sopra il 50%, una delle squadre più esaltanti della lega, sono senz'altro gli Orlando Magic, non solo per la presenza tra lo loro file dell'indiscusso MVP di quest'inizio di stagione Tracy McGrady, ma per un attacco frizzante che rende le loro gare molto divertenti da vedere, attacco che non è poi fine a se stesso come dimostra la recente vittoria contro i Lakers di Shaq e Kobe.
Il record potrebbe essere senz'altro migliore se Hill non avesse saltato alcune gare per una fastidiosa tendinite, ma nonostante la sua assenza in concomitanza di quella di McGrady, tutto il resto della ciurma ha elevato il prorpio livello di gioco riuscendo a vincere contro Miami trascinati da un Mike Miller sempre più importante.
Come noto da tempo il sogno di Doc Rivers è far giocare il trio Hill McGrady e Miller insieme ed un primo timido tentativo si è visto nella gara contro i Lakers peraltro con ottimi risultati. Magari non vinceranno l'est, ma questo ottimo inizio di stagione è una sirena a cui non sarà di certo facile rinunciare per un certo Tim Duncan. Se poi a questi aggiungiamo davvero il caraibico, ma sa tanto che la lega troverà un nuovo padrone.
Entrambe le squadre di Los Angeles stanno vivendo un momento non molto positivo. I Clippers erano attesi da molti al definitivo salto di qualità , ma per i molti infortuni e soprattutto essendo tutto lo spogliatoio in scadenza di contratto a fine anno, senza che Sterling faccia capire con quali giocatori vuole proseguire, l'ambiente è esploso con ognuno che pensa alle sue statistiche e ognuno che ha i suoi mille motivi per lamentarsi, il tutto potrebbe portare ad una vera e propria diaspora.
I giocatori interessati sono Olowokandi, Brand, Odom, Magette e Andre Miller in scadenza a fine stagione più Quentin Richardson che ha ancora un anno di contratto. Dal poco che è trapelato Sterling intenderebbe dare il massimo salariale a Miller e Brand, e se il primo è sostanzialmente già d'accordo, il secondo visto che è cercato da mezza lega ha fatto sapere che deciderà quando vuole (in pratica dopo aver saputo cosa farà Duncan).
Olowokandi è un mezzo separato in casa, perchè anche lui vuole il massimo però Sterling ha già fatto sapere che al momento non glielo concederà , ed è ormai cosa nota che potrebbe molto probabilmente approdare ai Nuggets dove le sue richieste economiche sarebbero esaudite, a Denver potrebbe finire anche Magette, mentre per ora nessuno parla del futuro di Lamar Odom perchè è infortunato, ma non è difficile immaginare che se tornerà in salute intorno a lui si scatenerà una vera e prorpia riffa.
Infine due parole su Quentin Richardson, che dal momento della partenza di D Miles ha veramente svalvolato, perdendo il posto in quintetto e riducendo di molto i suoi numeri, il ragazzo c'è ma secondo molti è immaturo e giocare in un simile ambiente non lo aiuta di certo, però qualche idea sicura sembra avercela, ovvero la sua futura destinazione, ovvero i Bulls, a cui lancia messaggi d'amore da ormai un paio di mesi, magari chissà tornando a casa esplode il suo talento. In tutto questo marasma per i Clippers però lìobbiettivo dei playoff si fa veramente duro.
Passiamo ai cugini Lakers, che nonostante il rientro di Shaq non convincono proprio, tanto che fino alla vittoria interna con Dallas del 6 dicembre, vittoria alla Lakers con una mega rimonta nel finale, erano in molti a darli per morti e sepolti.
I problemi ci sono e sono evidenti, e probabilmente l'assenza di Shaq iniziale ha fornito solo una scusa per non affrontarli. I problemi sono soprattutto quel gruppo di giocatori che da anni circondano il Combo, e che in questo primo mese di stagione regolare ha fatto vedere solo disastri, Fisher è fuori palla, tira male corre poco, Fox senza Shaq probabilmente non è nemmeno da NBA, ma comunque anche con il suo rientro non è che abbia fatto vedere chissà che, Horry ha problemi fisici e comunque si sta risparmiando come sempre, mentre Walker è sempre più una delusione.
L'unica mezza nota positiva è George, buon difensore che però in attacco ha limiti evidenti e quindi non può essere certo un fattore determinante. Il resto del roster è come se non ci fosse, e appare soprattutto inutile il cercare di inserivi due rookie peraltro nello stesso ruolo come Pargo e Rush, che dopo un mese hanno già la psiche distrutta dalle punzecchiature di Bryant, e dalle morali di Phil Jackson.
Visti così i Lakers sembrerebbero destinati alla lotteria, però hanno sempre i due migliori giocatori della lega, e ai playoff ci arriveranno di sicuro, poi affrontarli sarà un problema per tutti, a me ricordano da morire i Rockets che vinsero il titolo nel 95 che ribaltarono il fattore campo quattro volte in quattro serie.
Come ormai è consuetudine da qualche anno a questa parte, dopo un mese di stagione regolare cominciano ad arrivare le critiche sui rookies. Ormai da tre anni le parole sono sempre le solite, ovvero “beh anche tra i rookie di quest'anno molto probabilmente non ci sarà nessun All Star negli anni a seguire”, e se nel 2000 la cosa ci stava ampiamente uscendo da un draft povero e confuso da dove sostanzialmente gli unici giocatori di valore che rimangono sono Miles, Martin e Mike Miller, con i primi due però molto in ombra in quell'avvio di stagione, la cosa ci stava già meno lo scorso anno dove di questi tempi Tinsley andava a mille, Richardson e Jefferson volavano e poi Gasol e Battier avevano sorpreso tutti, e poi comunque c'era sempre da tenere in considerazione che nelle prime quattro scelte c'erano tre liceali ovvero progetti a lunghissimo termine.
Quest'anno i discorsi sono stati i soliti, ma poi a guardare bene probabilmente delle future stelle ci possono senz'altro essere. Partiamo da Ming arrivato tardi, a fine preseason e dopo una ventina di giorni a cominciato a far vedere il sup potenziale che nonostante gli scettici come il sottoscritto appare senza limiti (a parere mio uno solo Shaq), e scommettere che non andrà mai alla partita delle stelle è un azzardo enorme per ogni BookMakers.
Poi Jay Williams, obbiettivamente al di sotto delle statistiche cui era atteso, ma il problema principale e che i Bulls attuali non hanno ne capo ne coda, lui che li deve far girare ne subisce per primo le sue conseguenze, comunque i suoi tocchi di classe si sono visti eccome come la tripla doppia contro Kidd che è valsa ai Bulls la vittoria più esaltante della stagione.
Drew Gooden a questo momento è senz'altro il Rookie of the Year, primo nei punti segnati con poco più di 14 punti e secondo nei rimbalzi, nonostante si contenda posto e minuti con gente come Gasol Battier e Swift che di fatto giocano tutti nel suo ruolo.
Ottimo Amare Stoudmire perchè se paragoniamo le sue cifre a quelle degli ex liceali a primo anno vengono i brividi, molto meglio di Garnett, TMac Kobe e Miles, di un'altro pianeta rispetto al duo dei Bulls Chandler e Curry e Kwane Brown, se la sua crescita segue il suo percorso mi sa tanto che alla fine i Suns dopo Barkley ritrovano un fattore sotto canestro.
Ottimo anche Butler che nonostante l'avversità di Riley verso i rookie è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante nei penosi Heat di questi tempi. Ai Bulls mentre tutti aspettano ancora con ansia buone notizie dalla ditta C&C è esploso un ottimo Lonny Baxter ex Maryland che in poco più di un mese ha mangiato tutti i minuti di Fizer mettendo qualche dubbio in più sul futuro ruolo di ala grande di Chandler.
Passiamo ai giocatori provenienti dall'Europa, Giricek ha esordito con 29 punti, trovando molto spazio nei Grizzlies grazie all'infortunio di Dickerson e al disastroso avvio di Battier, difficilmente diventerà un fenomeno, ma il suo tiro da tre dovrebbe garantirgli diverse stagioni di NBA.
Manu Ginobili, ancora convalescente dall'infortunio alla caviglia patito ai mondiali di Indianapolis si è trovato catapultato in quintetto da subito per l'infortunio di Smith, quando non era pronto ne mentalmente ne fisicamente, ma ha fatto vedere un potenza super, anche se ovviamente deve trovare la continuità , ma tutto l'ambiente degli Spurs è già innamorato di lui e non è poco per chi deve convincere Duncan a rimanere.
Infine due parole su Pat Burke che ha trovato spazio e minuti importanti nel vuoto sottocanestro dei Magic dimostrandosi un ottimo difensore con qualche movimento in post basso che non fa mai male.
Passiamo alle delusioni, su tutti senza dubbio Mike Dunleavy Jr, scelto con il pick n°3 dai Warriors per ora non esiste, si sperava che il ragazzo fosse più pronto, ma nel tira e scappa di Golden State lui proprio non ci si ritrova, se poi ci mettete un Antwan Jamison che in ala piccola sta tirando fuori una stagione da primo quintetto ecco spiegate le cifre da seconda scelta di Dunleavy Jr.
Passiamo al duo di Denver Hilario-Skita, per ora veramente un buco nell'acqua, anche se va detto che inserire due giovanissimi in una squadra senza gioco risulta a volte più dannoso per i giocatori stessi che per la squadra. Chris Wilcox arrivato ai Clippers con grandi speranze non è riuscito a trovare minuti per mettersi in luce e le sue cifre ne stanno risentendo non poco.
Delusione totale anche per l'ex Treviso Nachbar, quasi mai utilizzato, come molto scarso è stato l'utilizzo di Rush ai Lakers anche se il suo minutaggio ultimamente sta crescendo. Definire una delusione anche Frank Williams sarebbe ingiusto nei confronti del ragazzo, perchè nonostante fosse ritenuto il miglior play dopo Jay Williams del draft, non gli è stato sufficiente a trovare spazio nei derilitti Knicks che di questi tempi devono fare a meno anche dell'infortunato Ward.
In conclusione definire l'attuale classe di esordienti un flop mi pare eccessiva perchè comunque è la migliore degli ultimi tre anni di sicuro, ma la stampa americana che è storicamente avversa ai giovani anche quest'anno ha voluto sentenziare la sua idea.
A che punto siamo per le trattative in vista della prossima estate? I nomi di spicco sostanzialmente sono quattro, Duncan, Kidd, Brand e Jermaine O'Neal, con trattative che però sono strettamente collegate tra loro, soprattutto alle decisioni di Tim Duncan.
Duncan è sostanzialmente conteso tra la permanenza a San Antonio e il sole della Florida ad Orlando, con qualche remota possibilità di Miami, e qualche rumors abbastanza assurdo su un suo possibile approdo ai Nets. Secondo molti per la sua permanenza agli Spurs mancherebbe solo l'ufficialità , ma le recenti prestastazioni del duo McGrady-Hill ai Magic hanno messo più di un grillo per la testa di Duncan, che ricordiamolo per rimanere agli Spurs ha posto sostanzialmente due condizioni, ovvero il poter giocare da centro, cosa che fa già quando è in campo con Malik Rose, e l'arrivo di un'altra superstar possibilmente che assomigli molto a Jason Kidd.
Molto semplice, dunque se arriva Kidd è San Antonio sicuramente rimane anche lui, altrimenti per approdare ai Magic, dovrà far si che venga trovata anche una contropartita perlomeno decente per arrivare ad un sign&trade per ottenere comunque il massimo economicamente. Jason Kidd come detto si è già incastrato nel puzzle con la possibilità di andare a San Antonio.
Kidd sarà conteso oltre che dagli Spurs, dai suoi Nets, e qualche remota possibilità per gli Wizard di MJ. Molto, forse tutto dipenderà da dove arriveranno i Nets in questa stagione, se bisseranno la finale dello scorso giugno allora la sua permanenza sarà quasi sicura, altrimenti la tentazione di andare a vincere in Texas sarà troppo forte per resistergli.
I Nets a tale proposito sembra che abbiano pare abbiano già pronto un piano di emergenza, per non perdere Jason in cambio di un pugno di mosche, e tale piano di emergenza si chiama ovviamente Tony Parker. Avevamo accennato a Elton Brand, che molto probabilmente sarà riconfermato dai Clippers, a meno che i Magic non arrivino a Duncan, stesso discorso anche per Jermaine O'Neal che però sembra proprio che non vada daccordo con i metodi di Isaih Thomas, e che quindi potrebbe vagliare altre proposte oltre alla riconferma a Indianapolis e i Magic.
Da tutto ciò credo che sia abbastanza chiara una cosa, ovvero che se ancora non sappiamo chi vincerà quest'anno sappiamo chi vincerà molto probabilmente il prossimo anno ovvero Tim Duncan, perchè se aggiungete Kidd agli attuali Spurs, non ce n'è per nessuno, mentre se aggiungete Duncan al duo TMac-Hill allora siamo pronti addirittura per la dinastia.