Un pensieroso Scott Layden: sa che non può più sbagliare…
Analizziamo il lavoro svolto negli ultimi anni dal GM più criticato dell'intero pianeta NBA, è Scott Layden, conosciuto anche come Bin Layden, Scott Laydown o più semplicemente Laydumb.
Alcune premesse sono d'obbligo.
Innanzi tutto, a New York è davvero dura lavorare, si attende un titolo da quasi 30 anni, la pressione di tifosi e media è altissima nei confronti di qualunque cosa che abbia a che far con il basket, una religione per la Grande Mela.
Layden ha dimostrato di essere un ottimo General Manager agli Utah Jazz (anche se doveva solo puntellare una squadra costruita intorno a 3 signori come Karl Malone, John Stockton e Jeff Hornacek), ma da quando è al timone dei Knickerbockers i risultati parlano chiaro: fuori da play off dopo 14 apparizioni consecutive, in lotteria dopo 17 anni e striscia di sold out interrotta dopo 433 gare.
Quando subentrò ad Ernie Grunfield, vittima della lotta con coach Van Gundy, i Knicks erano una squadra con Ewing, Camby, Larry Johnson, Allan Houston, Latrell Sprewell, Kurt Thomas, Charlie Ward e Chris Childs, una squadra abituata a vincere 50 gare a stagione come minimo, e reduce da una Finale NBA persa contro San Antonio. Questa squadra fu costruita dalla coppia Grunfield- Checketts, e arrivò in Finale di Conference, venedo sconfitta dopo 6 gare equilibratissime dai Pacers.
Il payroll era tra i più alti dell'intera Lega, ma tra il 2001 ed il 2002 si sarebbero liberati oltre 30 milioni di dollari, e nel 2004 sotto contratto c'erano i soli Spree, Camby e Thomas per un payroll sui 22 milioni di dollari.
Oggi New York annaspa nei bassifondi della non proibitiva Eastern Conference, ed ha una situazione salariale disperata sino al 2006-2007.
In campo vanno sempre i giocatori, ma dietro una grande squadra si nasconde sempre un'organizzazione di grande livello: Petrie a Sacramento ha costruito un team spettacolare e vincente, mentre solo qualche anno prima regnava la desolazione, Walsh scambiò Dale Davis per Jermanie O'Neal, Jerry West liberò tutto lo spazio possibile per firmare Shaq mentre i Nelson e Cuban a Dallas hanno portato in cima una squadra che veniva da annate miserabili.
Di profeti del giorno dopo il mondo è sin troppo pieno, non ci teniamo ad aumentarne le schiera sia chiaro, stiamo giudicando solamente il lavoro di un GM che in questi anni ha commesso parecchi errori, e come si sa una trade si può giudicare solo dopo qualche anno.
Non parleremo dello scambio McDyess, dovrà passare del tempo per giudicare se era meglio tenersi la 7 al Draft o prendersi un All Star di 28 anni reduce da un brutto infortunio, diciamo soltanto che Layden non è un tipo molto fortunato…
E' chiaro che Layden non è il solo responsabile di alcuni clamorosi errori, anche il boss James Dolan ha fatto la sua parte, ma è lui che decide le linee operative, se poi un Dolan mette la firma su un contratto da 100 milioni di dollari in 6 anni lo fa anche perché si fida del suo GM (visto che non capisce molto di basket, come ha candidamente ammesso").
Layden ha la totale fiducia della proprietà (almeno ufficialmente), per ora non ripagata: speriamo per lui e per i tifosi dei Knicks che in futuro scriveremo dei capolavori di Scott Layden, non delle sua malefatte.
King Kong Trade
Rivisto a distanza di qualche anno, possiamo dire tranquillamente che questo scambio è stato l'inizio della fine per i Knickerbockers.
Patrick Ewing viene ceduto a Seattle in un giro a quattro che porta a New York dai Lakers Glen Rice (con un contratto quadriennale da oltre 35 milioni di dollari), Luc Longley via Phoenix (contratto in scadenza nel 2004 per 26 milioni di dollari totali) e Travis Knight sempre dai Lakers (15 milioni totali con scadenza 2004).
Pat, all'epoca 38 enne, aveva chiuso la stagione precedente con una media di 15 punti, 9.7 rimbalzi e 1.35 stoppate in 33 minuti, il suo contratto sarebbe scaduto l'estate successiva (chiamava 15 milioni di dollari) e voleva un rinnovo all'altezza della sua fama.
L'età ed I problemi sorti dopo la sconfitta nella Finale di Conference contro Indiana, quando Sprewell dopo gara 6 se ne uscì con la celeberrima frase "i numeri non mentono" riferendosi al bilancio di New York contro Indiana con e senza Ewing in campo, portarono il management alla decisione di cedere l'uomo simbolo della franchigia da oltre 15 anni.
Quando fu ufficializzata la King Kong Trade non ci furono sommosse popolari nella Big Apple, anzi, la partenza di Ewing fu vista come una liberazione, perché sanciva il definitivo passaggio da un gioco statico basato quasi esclusivamente sulla palla dentro al centrone, ad un gioco in transizione che negli ultimi due anni di play off aveva portato ottimi risultati con Sprewell, Camby e Houston liberi di viaggiare su e giù per il campo senza zavorre.
Layden sacrificò il giocatore simbolo degli ultimi 15 anni portando a casa due centri sovrapagati (con l'australiano afflitto da problemi fisici risaputi) ed un giocatore come Rice, all'epoca 33 enne, che si andava ad inserire in un settore dove erano presenti Sprewell e Houston.
Rice veniva da un'annata problematica ai Lakers, che gli valse comunque la conquista dell'anello, ma pur essendo diventato free agent, sino a settembre non aveva ancora una squadra. Solo i Bulls potevano offrirgli un contratto di buon livello (circa 20 milioni in 4 anni) ma il suo agente, il potentissimo David Falk, riuscì a sistemarlo ai Knicks con un quadriennale da oltre 35 milioni di verdoni.
L'arrivo di Rice doveva essere l'assicurazione alla partenza di Allan Houston, che sarebbe diventato free agent l'estate successiva ; Falk strappò quel contrattone, con una promessa non tanto velata che il suo assistito, Dikembe Mutombo, sarebbe arrivato ai Knicks nei mesi successivi tramite una forzatura con Atlanta che avrebbe avuto in cambio Houston e uno fra Camby e Thomas.
Mutombo finì a Philadelphia nel febbraio successivo, e così, New York si ritrovò con 3 contrattoni pesantissimi di una certa lunghezza, in luogo di 15 milioni di spazio salariale che si andava a liberare con la scadenza del contratto di Ewing, e senza il suo uomo simbolo che l'estate successiva firmava un biennale da soli 4 milioni di dollari con i Magic.
Questa mossa portò ad ingolfare il payroll con giocatori inutili e segnalò l'ingratitudine della franchigia nei confronti di un uomo che aveva dato sempre tutto per la maglia (e queste cose ai giocatori non piacciono").
Va ricordato che oggi New York si troverebbe in squadra anche Vin Baker ed il suo contrattone pazzesco, se Joe Dumars, GM dei Pistons, non si fosse tirato fuori all'ultimo minuto da un giro a 4 che portava Baker e Rice a New York, Horace Grant ai Lakers, Laettner a Dallas e vari pulitori di spazio salariale a Detroit.
Come detto, quando Ewing venne ceduto, furono parecchi i tifosi ed i giornalisti della città ad accogliere felicemente la trade, così come va detto che nel progetto di scaricare il numero 33, ruolo decisivo fu giocato dall'allora Presidente e mente operativa dei Knicks, Dave Checketts, per cui Scott Layden può essere accusato solo come esecutore materiale. Checketts verrà licenziato da lì a qualche settimana, e per Layden non ci saranno più alibi.
Erik Strickland per Othella Harrington
Operazione secondaria, tutta farina del sacco di Layden, che ci fa capire come dell'ottimo GM che conoscevamo per il lavoro svolto ai Jazz, si siano perse le tracce.
La notte del Draft del 2000, viene chiamato al numero 22 Donnel Harvey , girato immediatamente a Dallas per Erik Strickland. Strickland era nell'ultimo anno di un contratto quinquennale da 12 milioni di dollari totali. Dopo solo 15 gare viene ceduto agli allora Vancouver Grizzlies assieme alla prima scelta nel Draft del 2001 ottenuta dai Lakers via King Kong Trade , per Othella Harrington, ala forte di neanche 2 metri con un contratto garantito sino al 2005 da oltre 20 milioni di dollari totali. Fatalità vuole che con quella scelta, la numero 28, verrà chiamato Jamal Tinsley"
Per arrivare ad un bench player undersize (di gran sostanza, ma è pur sempre un panchinaro da 15 minuti a gara ) con contratto sino al 2005, Layden ha sacrificato 2 prime scelte.
Childs per Jackson e Bogues
Chris Childs viene ceduto ai Raptors per l'allora 36enne Mark Jackson e per il piccolo grande uomo Muggsy Bogues, coetaneo di Action Jackson. Il contratto di Chils è garantito sino al 2002, quello di Jackson sino al 2003 (12 milioni totali) e quello di Bogues scadrà nel 2004. In aggiunta, i Raptors ricevono la prima scelta dei Knicks nel Draft del 2001. Sarà la numero 22, arrivata ai Magic in vari giri.
E' sempre lo stesso Draft di Tinsley alla 28"
L'estate precedente, i Knicks trattano con Boston lo scambio Childs-Forston: New York si tira indietro quando il proprietario dei Celtics chiede anche 2 milioni di dollari: era meglio accollarsi qualche garantito sostanzioso"
Il contratto a Allan Houston
Nell'estate del 2001 Allan Houston esce dal contratto e diventa free agent utilizzando la player option. New York l'anno precedente cedeva Ewing per prendere Glen Rice come garanzia nel caso in cui Houston venisse ceduto o non rifirmato.
Layden cerca di prevenire l'uscita dal contratto della guardia l'estate precedente, sembra fatto lo scambio con Portland per Brian Grant, autore di grandi prove nei play off. Lo scambio salta perché Grant non da la certezza di valere il sacrificio di Houston; nei mesi successivi l'obbiettivo è Mutombo, ma alla fine Deke va a Philly e Houston resta a New York con le incognite sul suo rinnovo.
Ma solo Detroit sembra (e può..) offrire alla guardia una contratto di un certo livello, anche se Dumars non è molto convinto, sia per la presenza in quel ruolo di Stackhouse, sia per il tradimento del 1996, quando Houston dopo 3 anni nel Michigan, decide di firmare per New York lasciano ai Pistons un pungo di mosche: come prenderanno i tifosi il ritorno del traditore? Ma Layden spiazza tutti, facendo firmare a Houston un contratto di sei anni per oltre 100 milioni di dollari!!!! Houston pretende anche che venga inserita una clausola che vieti ai Knicks la sua cessione, ma alla fine davanti a 100 milioni di verdoni, rinuncia"
Uno dei peggiori contratti della storia dello sport professionistico, questo è ciò che Layden ha garantito ad Allan Houston (che non si presentò con la pistola dal suo GM"..), sia perché garantisce 100 milioni di verdoni ad un ottimo giocatore che però non è neanche tra i primi 5 nel suo ruolo, sia perché la firma avviene quando Houston ha 30 anni, quindi con pochi margini di miglioramento, ma soprattutto perché non esistevano altre offerte lontanamente comparabili, i Pistons non sarebbero andati oltre i 50-60 milioni di dollari! Layden strapaga un giocatore ( e difatto lo rende incedibile anche senza clausola") che se avesse optato per andare via da New York, doveva accontentarsi della metà di quello che lui gli ha garantito!!! Offrirgli un 70 milioni per 6 anni, cifra che nessuno nell'NBA poteva e voleva mettere sul tavolo di Houston e del suo agente, era offensivo?
La firma di Wheaterspoon
A 31 anni, Clarance Weatherspoon, reduce da una buona stagione a Cleveland riceve un quinquennale garantito da oltre 27 milioni di dollaroni.
Spoon è un ottimo role player, ma è l'ennesima power forward nel corpo di una small firmata da Layden, con l'aggravante di un contratto pesante che nessuno GM sano di mente avrebbe offerto al giocatore, visto il ruolo indefinito e la carta d'identità .
La cessione di Glen Rice
Una volta rifirmato Houston, i giorni di Rice a New York erano contati, così venne orchestrato un giro a tre che portò Rice ai Rockets, Bogues ai Mavs e Shandon Anderson e Howard Eisley ai Knicks, due giocatori che Layden conosceva benissimo dai tempi dei Jazz e che dovevano rinforzare la panchina.
Veniva ceduto un giocatore con un contratto pesante ma in scadenza nel 2004 , per due role player con contratti davvero paurosi: Anderson ha un garantito sino al 2007 per un totale di 42 milioni di dollari (nell'ultimo anno ne guadagnerà 8.5 milioni, con la carta d'identità che indica 34 primavere") mentre Eisley è proprietario di un garantito sino al 2006 (anche per lui saranno 34 candeline) per un totale di 30 milioni.
Anderson ha molte carenze in attacco ma è buon difensore (buono, non eccezionale".) solo che guadagna quanto un ottimo giocatore (un Aaron McKie guadagna quasi 2 milioni in meno!), e con il duo Spree-Houston gioca poco (20 minuti in media sia lo scorso anno che in questa stagione da quando è rientrato Latrell), mentre Eisley, dopo un campionato orrendo sta producendo una buona pallacanestro da quando è diventato titolare a causa dell'infortunio di Ward (9 punti con ben 8.4 assist e solo 2 perse in 7 gare, anche se tira con un rivedibile 38% dal campo) ma rimane il fatto che il suo contrattone da back up del play titolare è superiore ad esempio, a quello di un signore che sia chiama Steve Nash!!!
Detto che sono molti i contratti discutibili che circolano nella Lega, soprattutto per quanto riguarda il settore lunghi, è davvero un'impresa trovare role player con contratti peggiori di Eisley e Anderson, e se riempirli di dollari fu il peccato originale di Dallas e Houston, Layden ha la responsabilità gravissima di averli voluti, ben sapendo che razza di contratti si portavano dietro!
Oltre alla promessa non mantenuta da Falk (chissà che in futuro questo pegno non venga pagato".), la cessione di Rice e del suo contratto in scadenza nel 2004 che liberava un bel po' di spazio salariale, ha portato a New York 2 dei contratti più mostruosi degli ultimi anni, due contratti che sarà davvero difficile scaricare, guardando le prestazioni dei due giocatori e la loro ridotta possibilità di crescita, vista l'età .
Fa ancora più inorridere pensare che alla fine la cessione di Ewing e del suo contrattone in scadenza nel 2001, ha portato 4 giocatori come Knight, Longley, Esiley ed Anderson che quest'anno costano ai Knicks l'astronomica cifra di oltre 22 milioni di dollari (e qualcuna si lamenta del contratto di Garnett).
Senza questo scambio folle, o quantomeno con contratti dalla lunghezza simile come contropartita, nel 2004 il payroll di New York sarebbe sui 45 milioni $ nonostante il contrattone di Houston e il contratto di Spoon, basterebbe, cedere Sprewell per contratti in scadenza, magari assieme a Spoon, per avere un payroll sotto i 40 milioni con in roster Houston, Thomas, Harrington, Frank Williams e McDyess, a patto che quest'ultimo sia tornato in condizioni fisiche perfette, altrimenti il payroll scenderebbe a 28 milioni $. Oggi per pensare a qualche free agent di un certo peso, bisogna aspettare il 2007, e non è che a New York si lotto per l'anello…
Gestione del caso Sprewell
E' indubbio che Spree sia il miglior giocatore dei Knicks, così come è indubbio che sia un uomo, prima che un giocatore, molto discusso dal giorno in cui tentò di strangolare P.J. Carlesimo.
Un suo ritardo è sempre più grave di quello di un altro, un incidente fuori dal parquet in cui viene coinvolto, fa sempre notizia. E' chiaro che risulta difficile gestire un giocatore perennemente sotto osservazione come Spree, ma quando si tratta del tuo miglior asset, devi gestirlo nella maniera migliore possibile, soprattutto se hai deciso di cederlo, devi cercare di diramare le nubi che lo avvolgono e concentrare l'interesse altrui sui lati positivi.
Ma la gestione di Layden dell'affare Sprewell ha lasciato molto a desiderare, da quando gli rifilò una multa di 125 mila dollari per aver saltato una seduta di tiro lo scorso anno (multa poi sconfessata dal proprietario dei Knicks che la tagliò a 2500 dollari) a quando gli ha rifilato altri 250 mila dollari di multa per non aver comunicato alla società la frattura alla mano e conseguente allontanamento dal training camp perché la sua presenza sarebbe risultata negativa.
E dopo le dichiarazioni pubbliche in cui il giocatore protestava per il trattamento ricevuto, con toni duri ma non certo offensivi ("ho sempre dato tutto per questa maglia, sempre, non vedo perché sarei una presenza negativa. Vorrei restare a New York, ma se hanno deciso di cedermi che lo facciano") per calmare le acque Layden gli affibbiava una gara di pre season di sospensione che Spree non avrebbe mai giocato perché infortunato, che costava al numero 8 altri 250 mila biglietti verdi da 1 $!!
Giusto multarlo per l'infortunio non comunicato, ma perché dargli altre due multe, di cui l'ultima molto provocatoria? Perché allontanarlo nonostante sia Houston che Thomas dicano a chiare lettere che lui è il leader del gruppo, altro che presenza negativa?
Ma soprattutto, perché al posto di soprassedere sui problemi caratteriali del giocatore ne evidenzi le problematiche con conseguente declino delle quotazioni, facendo saltare all'orecchio più di una pulce a qualche possibile acquirente?
Probabilmente Layden provava a mettere Sprewell con le spalle al muro per far si che fosse il giocatore a chiedere la cessione, e costruirsi l'alibi davanti ai tifosi ed ai giornalisti in caso di contropartita non adeguata, perché non dimentichiamoci che la sua canotta è una delle più vendute della Lega, che parliamo pur sempre di un giocatore ancora di alto livello su entrambi i lati del campo idolo incontrastato del Madison, che a 32 anni nell'NBA non si è certo decrepiti ( basti vedere cosa stanno facendo un Payton a 34 anni o un Christie che ha l'età di Latrell) e che comunque è impossibile ricevere in cambio un giocatore dello stesso livello con qualche anno in meno (poteva arrivare Big Dog, ma Layden ha rifiutato la trade dopo i problemi con la legge dell'ex Bucks).
Ma la strategia della tensione ha abbassato ancora di più il valore di mercato dell'ex Golden State, un valore ai minimi storici da più di un anno a causa delle continue voci di mercato che danno Spree in partenza, con conseguenti giochi al ribasso degli altri GM che per la patata bollente offrono poco, troppo poco, e un Layden al centro del mirino, non può certo pensare di svendere il miglior asset che ha in mano, ancor di più dopo il suo rientro con i Knicks che hanno vinto 2 gare su 5 incontri ( e 2 di quelle sconfitte sono maturate all'ultimo secondo e nei supplementari ) dopo una partenza di 7 sconfitte e 1 sola vittoria con Sprewell in borghese.