Ron Artest: un vero duro, che guida i Pacers verso le vette della Eastern Conference.
VOTO 10: Ron Artest
Che fosse uno dei migliori difensori della lega in assoluto lo si sapeva, ma sta contribuendo a confermarlo con una serie di prestazioni mostruose. Tanto per fare qualche esempio, McGrady (miglior marcatore della lega, per la cronaca) è stato tenuto a 13 punti col 31% dal campo, Szczerbiack 17 col 38%, Jones 17 col 41%, Houston 14 col 18%!
Più in generale nessun suo avversario diretto ha fatto più di 24 punti. A tutto questo si aggiunge il fatto che si stia trasformando in una serissima opzione offensiva: 16.6ppg grazie ad un eccellente 52% dal campo e 42% dalla lunga distanza. E' il cuore e l'anima, lo scudo e la spada di questi splendidi Pacers di inizio stagione.
VOTO 9: Ben Wallace
Ecco un altro che non molla veramente mai. Diciotto (!!!) rimbalzi di media nell'ultima settimana, con prestazioni semplicemente dominanti e impreziosite da una tripla doppia con 10 controllate d'invito e 19 rimbalzi. I Pistons sono la sua squadra ideale: durissimi, intensi, “cattivi”, non concedono niente a nessuno e danno tutto in tutte le partite, anche quando arrivano le serate da 30% al tiro, quelle in cui molti semplicemente getterebbero la spugna perchè “non è giornata”. Carlisle continua a predicare basket, e i suoi pretoriani guidati da Big Ben non lo deludono mai.
VOTO 8: Yao Ming
La Dinastia Ming sembra già in procinto di iniziare: prestazioni da incorniciare contro Lakers, Mavs e Wizards, 70% dal campo, ma soprattutto una impressione di onnipotenza offensiva che nessun rookie faceva intravedere da un bel po' di tempo. La misura del rispetto di cui gode è data dalle attenzioni che le difese altrui stanno iniziando a riservargli, contro i Clippers gara preparata minuziosamente da Gentry che ha fatto di tutto per metterlo in difficoltà prima della ricezione (alla fine il tabellino ha detto 4 punti e 4 tiri). Sta di fatto che se prosegue nella sua curva d'apprendimento potrebbe diventare a brevissimo termine una macchina da canestri inarrestabile, a patto che Francis, Mobley e Rudy T si decidano a sfruttarlo al meglio. Ma questa è un'altra storia…
VOTO 7: Brand e Olowokandi
16+13 l'uno, 16+10 l'altro, e soprattutto un contributo di fisicità , solidità , potenza e mani educate sottocanestro che mettono in crisi più di una frontline. Da incorniciare la prestazione contro Yao, che ha sofferto tremendamente la grande forza fisica di Kandi-Man e gli energici raddoppi di Brand, oltre al lavoro prezioso di Wang.
Il record (nonostante un Andre Miller sempre ad alto livello) rimane comunque insipido, nettamente al di sotto del potenziale, ma ciò si spiega facilmente con le continue, infantili, irritanti lamentele nei confronti di Donald “Braccino di legno” Sterling di quasi tutti i giocatori del roster. Se solo giocassero di più e si lamentassero di meno…
VOTO 6: Utah Jazz
Settimana molto positiva dopo i gravi affanni di inizio stagione: 4-0 di record, miglior attacco e quarta miglior difesa come percentuale di tiro (rispettivamente 49% a favore e 40.7% concessa agli avversari), oltre alla commozione per la maglia ritirata a Jeff Hornacek.
L'altra faccia della medaglia ci ricorda però che le squadre affrontate non erano certo di primissimo piano, e soprattutto che il calendario propone ora un vero tour de force con dieci gare delle prossime undici contro squadre di altissimo livello (ad esempio due volte i Lakers, poi Mavs, Kings, Spurs, Sonics, Pacers…).
VOTO 5: Corey Maggette
Miles a Cleveland, Odom lungodegente e Q-Rich pure lui tormentato da guai fisici; queste premesse (e un playmaker vero al suo fianco in grado di sfruttarlo al meglio) sembravano suggerire un inizio di stagione sfolgorante, con tanti minuti e tiri a sua disposizione. Invece finora ha fornito un rendimento grigio, incostante, nel complesso deludente.
In compenso è sempre in primissima fila nella classifica dei più lamentosi contro Sterling; la dirigenza sembra aver già deciso di lasciarlo andar via senza battere ciglio, Vandeweghe è convinto di riuscire a portarselo in Colorado, di sicuro non sta lasciando un'immagine bellissima di se'.
VOTO 4: Garnett e Szczerbiack
I Wolves si mantengono più o meno in linea di galleggiamento grazie soprattutto ad un Garnett da MVP, ma anche Wally World (che ha appena ottenuto un'estensione da 63M in 6 anni) sembra avere recuperato dai guai fisici e potrebbe dare presto un imprtante contributo.
Peccato che i due non perdano occasione per dimostrare, in campo e fuori, quanto poco si piacciano e si rispettino. Ormai sui giornali del Minnesota ci sono aggiornamenti quasi quotidiani dedicati alla diatriba fra i due, e alle inevitabili ripercussioni sull'umore in spogliatoio (e quindi sul rendimento complessivo della squadra).
VOTO 3: Ricky Davis
Un inizio sfolgorante, poi i 6 minuti totali contro i Pacers e la lite in spogliatoio con Lucas; da allora prestazioni nettamente insufficienti, in tono con le dieci sconfitte consecutive dei Cavs dopo il promettente 2-2 di inizio stagione. Sembra che all'improvviso sia crollato l'entusiasmo che c'era in squadra (e ne risente anche Darius Miles, 38% dal campo), e questo preoccupa i tifosi molto più del record.
VOTO 2: Pau Gasol
11 punti di media da quando è arrivato Hubie Brown, le solite pessime prestazioni difensive ma anche un gioco offensivo che sembra parecchio involuto. Ovviamente i problemi fisici contano molto, però si sa che la stagione della riconferma è nettamente più difficile di quella dell'esplosione (chiedete anche all'amicone Battier, che sta attraversando un momento ancora peggiore) e sembra francamente che il catalano abbia un po' esagerato con la fiducia nei propri mezzi. Deve ritrovare equilibrio, serenità ed umiltà per tornare quello dell'anno scorso.
VOTO 1: Damon Stoudamire
Litiga un po' con tutti, le sue cifre sono al limite del pietoso (7ppg, 4apg, 33% al tiro e 30% da 3), e da quando Cheeks ha relegato in panca lui, McInnis e Daniels e promosso play titolare Da Pip (come nell'ottimo finale della scorsa stagione) i Blazers sono 3-0 e sembrano un'altra squadra per pulizia d'esecuzione, controllo della partita e convinzione nei propri mezzi (e Wallace sta tenendo cifre Duncanesche). Non una situazione invidiabile, tanto più che i Blazers pur di liberarsene sembrano addirittura disposti a portarsi a casa un paio dei “pezzi pregiati” di Bin Layden…