Come lo vedete Mike Piazza catcher della nazionale azzurra? Non male, vero?!!
La stella dei New York Mets Mike Piazza ha trascorso due giorni di relax nella capitale; la sua visita, di tutt’altro genere rispetto a quelle di sua abitudine, e’ rientrata nella serie di tour promozionali organizzati nella off season della Major League Baseball.
Il giocatore, reduce da Berlino, ha iniziato la sua prima giornata romana – martedi’ 19 settembre – incontrando un po’ di figure istituzionali dello sport italiano (facendo cortesi apprezzamenti a Diana Bianchedi, ex schermitrice ed ora vicepresidente del Coni) e successivamente ha fatto una mini esibizione al campo dell’Acquacetosa davanti a molti ragazzini ed altrettanti appassionati.
Per la cronaca, piu’ della meta’ delle palline lanciategli da Dan Bonanno (rappresentante delle Major in Europa e in Italia), sono finite oltre la recinzione, minacciando le vicine auto in transito!!! Dopo una breve scappata da vero turista al Colosseo, il buon Mike ha incontrato i giornalisti, parlando della terribile annata appena trascorsa e delle possibilita’ di giocare un giorno nella nazionale italiana.
Sul fiasco della stagione 2002: “Io penso che dopo aver raggiunto le World Series nel 2000 ci siamo un po’ seduti sugli allori, e non siamo riusciti a giocare bene insieme, come squadra. Abbiamo fatto molti cambiamenti a livello di personale, sostituito molti giocatori, ma a volte è dura far giocare insieme atleti anche di ottimo livello. Il concetto di giocare insieme come squadra per me è importantissimo e quello che dobbiamo trovare è proprio l’armonia di squadra; penso che abbiamo il talento per arrivare lontani.”
“Quest’anno abbiamo un nuovo manager, Art Howe, e il nostro general manager sta cercando con determinazione di migliorare la nostra squadra. Ciò è incoraggiante, e sono convinto che l’anno prossimo potremo fare molto meglio, e magari arrivare lontano, nei playoffs.”
Dopo aver ricordato con gioia i bellissimi momenti allo Shea Stadium in occasione del suo record di fuoricampo, Piazza ha risposto sul tema “maglia azzurra”. Nell’estate dello scorso anno, Piazza aveva dichiarato: “Mi piacerebbe molto giocare un giorno nella nazionale italiana; secondo me sarebbe un bene per tutto il baseball se gli oriundi delle majors potessero giocare per le varie nazionali a Olimpiadi e Mondiali. I calendari per ora lo impediscono, ma in futuro magari le cose cambieranno”.
E gli amanti del baseball italiano avevano cominciato a stilare un roster, all’apparenza niente male: Jason Giambi, Craig Biggio, Dave Dellucci, Paul Lo Duca, Jeff Cirillo, Frank Catalanotto e molti altri; sul monte di lancio Mike Mussina, Giovanni Carrara e l’amico di Piazza, il closer dei NY Mets John Franco.
I giornalisti hanno rifatto la domanda al 34enne catcher: “Mah…non si sa mai, nella vita. A volte, parlando con altri giocatori di Major League che hanno origini italiane, nomi molto conosciuti come Craig Biggio o John Franco, ci siamo detti: perché non contattiamo le nostre famiglie, cerchiamo di prendere il passaporto italiano e di giocare qualche partita per la nazionale azzurra in una delle maggiori competizioni internazionali? Ci sono molti giocatori americani che conosco e a cui non dispiacerebbe vestire la casacca dell’Italia. Ovviamente, la cosa non è facilmente realizzabile, a livello pratico, e i problemi sarebbero moltissimi. Ma non si sa mai…” “Non posso dare una percentuale…potenzialmente la possibilità c’è. Continueremo a parlarne e vedremo. Considerate anche che sto invecchiando, e non sono sicuro di riuscire a rimanere in forma…l’importante per ora è aiutare coloro che stanno già indossando la maglia azzurra, o coloro i quali la potranno indossare in futuro, a migliorare, ed è quello che abbiamo fatto oggi insegnando i fondamentali a questi ragazzi.”
Sull’argomento i federali hanno glissato, speriamo in futuro di avere buone nuove. Intanto, pero’, la casacca dell’Italia con il suo nome gia’ gliel’hanno data… La conclusione della conferenza stampa e’ stata all’insegna del piu’ ovvio dei “volemose bene”: “Vorrei anche ringraziare l’Italia, per avermi dato…mio nonno e mio padre”. Il nonno e’ originario di Sciacca, in provincia di Agrigento e il giocatore ha sempre dato un valido contributo alla comunita’ italo-americana.
Mike Piazza, il giorno dopo, si e’ recato in Vaticano per partecipare all’udienza settimanale di Papa Giovanni Paolo II. Il giocatore appartiene ad una famiglia di cattolici praticanti e lui stesso “ci teneva molto” alla vigilia. “Per me che sono cattolico sarà sicuramente una delle più grandi gioie della vita”.