Tyson Chandler, protagonista di un avvio deludente, è l'emblema dei Bulls attuali, giovani e perdenti
13-11-2002
Chicago at Milwaukee 101-108
I Bulls cedono a Milwuakee dopo una pessima partita, soprattutto nel secndo quarto che si chiude con un parziale disastroso di 42 a 14 per i Bucks, da li in poi non c'è gara e i non certo esaltanti Bucks di quest'inizio di stagione non pnano più di tanto per tenere a distanza di sicurezza la leggera rimonta dei ragazzi di coach Cartwright.
Solito quintetto dei Bulls, con Williams, Hassell, Rose, Chandler e Curry, solito scarso minutaggio del duo Chandler e Curry, questa volta solo per scelta tecnica visto che non ci sono problemi di falli, Solito Jalen Rose da 24 punti, solito grande impatto di Marshall dalla panchina con 19 punti e 13 rimbalzi. Insomma i soliti Bulls di quest'inizio di stagione.
Jay Williams reduce dalla stellare tripla doppia contro i Nets mette insieme un'altra ottima partita riuscendo pure a limitare Cassell a 12 punti, ma è sotto canestro che le cose non vanno, con i due giovanissimi poco impiegati, un Fizer che addirittura non entra nemmeno e un sempre più positivo Lonny Baxter ancora in doppia cifra. Sconfitta che ci poteva stare, ma che sembra la fotocopia di altre gare con una pause da paura che compromette il macth e poi un lungo e non compiuto inseguimento.
15-11-2002
Chicago at New Orleans 87-105
Questa volta i Bulls si autodistruggono nel terzo quarto, invece che nel secondo come a Milwuakee dove un parziale di 34-14 sega le gambe ai Bulls, per il resto è un film già abbondantemente visto.
Quintetto d'ordinanza Williams, Hassell, Rose, Chandler e Curry, Chandler questa volta trova i minuti ma non trova proprio il canestro, con un 1/6 al tiro che parla da solo, per Curry i soliti 20 minuti positivi e il resto a guardare sempre più ispiegabilmente, per il resto detto della solita prestazione di Rose da 23 punti e dell'ennesima gara in doppia cifra di Baxter con una gara perfetta al tiro, non rimane molto da commentare. Due parole però vanno dette su Hassell che partito forte con un tiro decisivo ad inizio stagione si è letteralmente perso per strada, e il suo problema non è tanto in attacco quanto in difesa dove sempre più spesso il suo diretto avversario sfora sopra il ventello.
16-11-2002
Memphis at Chicago 93-111
I Bulls ritrovano la vittoria grazie ad una buona prestazione contro i derilitti Memphis Grizzlies ancora a secco di vittorie. Quintetto solito con Williams, Hassell, Rose, Chandler e Curry.
Partiamo dall'unica nota negativa dell serata ovvero i sei falli di Chandler in soli 17 minuti, che fanno arrabbiare ancora di più se si considera che in questi 17 minuti Chandler ha giocato benissimo con 11 punti e 5 rimbalzi, il problema sta ormai diventando cronico e il problema non è da sottovalutare. Problema simile anche per Curry che gioca anche lui solo 17 minuti solo che di falli ne fa due di meno, e anche lui è autore di un'ottima gara con 14 punti , quasi uno al minuto.
La prtita la vincono in tre, Jay Williams con 12 assist e dodici punti, ma soprattutto Rose e Marshall autori entrambi di 31 punti a cui il sempre più forte candidato al sesto uomo dell'anno Donyell Marshall aggiunge anche 17 rimbalzi, il resto dei Bulls come sempre non lascia tracce di se, ma questa volta tutto ciò è sufficiente per battere la squadra più debole della lega.
19-11-2002
Chicago at Sacramento 98-111
I Bulls scendono alla Arco Arena con il quintetto classico Williams, Hassell, Rose, Chandler e Curry, e come ormai di consuetudine il due Chandler e Curry vede gran parte della partita dalla panchina, per Curry solo 10 minuti, per Chandler i doppio, ma nessuno dei due lascia tracce sulla partita.
Anche Williams non è nella sua serata migliore, e per la prima volta Crawford gioca nettamente megliod di lui risultando alla fine il miglior marcatore dei Bulls, complice anche la serata storta sia di Jalen Rose che di Donyell Marshall. Continuano invece le ottime prestazioni da parte di Lonny Baxter alla sua terza partita consecutiva in doppia cifra.
Di fatto Baxter si è già mangiato tutto lo spazio e il minutaggio di Fizer, e a questo punto non sono in pochi quelli che lo vedrebbero bene in quintetto. Per la prima volta in stagione mette insieme una buona prestazione anche Eddie Robinson con 15 punti, facendo vedere ancora una volta che se avesse una tecnica almeno decente sarebbe uno dei primissimi giocatori della lega, ma purtroppo per lui nell'NBA non basta più saltare verso il cielo e basta e la tecnica se a ventisei anni non ce l'hai difficilmente arriverà in seguito. Sconfiggere i Kings non è facile per nessuno, figuriamoci se poi sono nella serata in cui il gioco gira a meraviglia e tutti sono disposti a rinunciare ad un tiro per un compagno smarcato.
Note: settimana di duro lavoro per Krause, che sembra impegnatissimo a muoversi sul mercato, ma che allo stesso tempo è impegnatissimo ogni giorno a smentire ipotetiche trade.
Si è parlato di uno scambio Rose Sprewell, abbastanza senza senso, poi Fizer ormai surclassato dal rookie Baxter è offerto a chiunque, addirittura si parla di una sua cessione ai Knicks per soldi o una seconda scelta futura, ma Krause però si sta muovendo per affiancare un giocatore di qualità al duo Chandler Curry sotto le plance, ed è tornato a galla l'affare Brian Grant che sarebbe il giocatore ideale per fare da chioccia al duo, magari partendo dalla panchina, ma a Krause non piace molto il suo contrattone che di fatto gli legherebbe le mani la prossima estate se non riesce a cedere anche Eddie Robinson.
La decisione è probabilmente vicina, e Krause sta valutando se poi la prossima estate si potrà arrivare a giocatori migliori di lui. Detto di Fizer già praticamente fuori dalla rotazione, va analizzata anche la situazione di Jamal Crawford le cui certezze sono state spazzate via da Jay Williams in poco più di due settimane, e che dunque ostinarsi a tenerlo potrebbe far perdere vaolre di mercato.
Poi ancora Jalen Rose che dopo New York, è stato dato partente per Denver in cambio di Juwon Howard, proprietario di un contratto da fantascienza, ma anche in scadenza la prossima estate.
In campo i Bulls sono la classica squadra dell'est che però ha ottimi momenti offensivi alternati a buchi spaventosi che poi alla fine costano cari e non poco come successo nelle gare contro gli Hornets e i Bucks dove magari i Bulls hanno giocato bene per tre quarti, ma in quello che hanno giocato male sono sprofondati. In attacco spesso le cose non vanno malissimo, ma è in difesa che la coperta è veramente corta soprattutto sulle rotazioni degli esterni.