Per il Vichingo Nero Gooden la NBA si sta dimostrando ideale terreno di scorribande!
Con l'inizio del campionato di pallacanestro più bello del mondo ecco che cominciano tutte le varie rubriche e "rubrichette" che cercano di trattare, analizzare, discutere e spulciare i più svariati aspetti del multiforme panorama NBA.
La nostra Rookie Report continua sul solco già tracciato durante la scorsa stagione proponendovi però una gustosa novità : una "chiacchierata" non più mensile, ma bisettimanale per essere più vicini all'attualità e maggiormente attenti agli avvenimenti che riguardano i giovani leoni che si affacciano al loro primo anno di professionismo.
Non vi preoccupate, per il resto cercherò (per quanto mi sarà possibile) di essere sempre pronto ad analisi più accurate sui singoli o alle piccole storielle che circondano i rookies (e che ci aiutano a conoscerli meglio) e la loro "avventura quotidiana".
Questa prima analisi parte un po' in "sordina", il campionato è iniziato da tre settimane scarse e proporre giudizi già "definitivi" mi è parso inopportuno, quindi vi prego di prendere il tutto "con le pinze", cercando di leggere la nostra conversazione più come uno scambio di "opinioni" che come giudizi veri e propri.
Per ora quindi mi limiterei a segnalare quelli che stanno rendendo al meglio e suscitando le migliori sensazioni in attesa che tutti abbiano spazio e modo di esprimersi.
Tra i più attesi grande impressione sta destando Drew Gooden ala di Memphis. Il vichingo nero sta offrendo prove convincenti malgrado l'inizio No dei suoi.
Per lui 17.6 punti e 7.3 carambole (rispettivamente primo e secondo tra i rookies) e la sensazione di essere già importantissimo nel gioco dei Grizzlies dove, grazie al grande atletismo, sta oscillando proficuamente tra i due spot di ala (meglio da 4 accanto a Gasol pivot) riuscendo a pungere con continuità in attacco senza però tralasciare la difesa.
Altro grande atteso era Jay Williams che sta fornendo leadership e sostanza ai Bulls che, unite all' ottima intraprendenza in fase offensiva, confermano le grosse credenziali dell'ex play di Duke. Già primo negli assist (a 5.9) ed autore di una fantastica tripla doppia nella gara contro i Nets.
Con loro fa buona mostra Caron Butler che a Miami è già opzione rilevante nell'attacco di Riley (12.2 punti e 5.8 rimbalzi) e cuore pulsante delle manovre degli Heat. Per Caron molte conferme in questo inizio di stagione e la sensazione che potrebbe divenire la pietra angolare della ricostruzione per Miami.
Decisamente inattese e per questo degnissime di nota sono le prove offerte da Gordan Giricek, guardia-ala croata giunta a Memphis passando dal CSKA Mosca e che ha portato in Tennesee la sua forza muscolare, il grande atletismo e tantissima voglia di fare bene, anche partendo dalla panca, e risultando spesso top scorer. Aspettiamo riconferme, ma il ragazzo è potenziale crack e a Dalas e San Antonio potrebbero pentirsi di averlo scartato.
Altro atleta che ha stupito è Amare Stoudamire. Non perché il ragazzo non fosse degnamente considerato, ma semplicemente non ci si attendeva da lui un rendimento subito a questi livelli: primo a rimbalzo tra i rookies con 8.3, presenza costante in area sia in attacco (8.6 punti di media spesso grazie a schiacciate o movimenti di forza pura a canestro) che in difesa e posto in quintetto prenotato per i prossimi anni ai Suns. Un animale da rimbalzo!!
Giocatore ritenuto ancora acerbo, ma già sulla rampa di lancio è il lungo brasiliano di Denver Nenè Hilario, tremendo atleta, verticalista puro che sta occupando con proficui risultati (8.3 punti, 5.9 rimbalzi ed 1.5 stoppate) l'area colorata approfittando dell'assenza di Camby; anche per lui attendiamo riscontri che vadano oltre la pura forza fisica ed i balzi.
A 28 anni di età di solito non si è più un rookie, ma per il pivot irlandese dei Magic Pat Burke il sogno si è finalmante realizzato. Uscito da Auburn nel '97 ha girovagato per mezza Europa prima di avere una chance concreta nella NBA.
I Magic gli hanno dato questa possibiltà e lui, grazie al fisico roccioso, alla grinta unita a tanta voglia di fare ed alla mano educata dalla media, sta lasciando il segno in questo inizio magico di T-Mac e soci. Vedremo fino a quando il sogno continuerà . Giocatore comunque molto funzionale.
Ultimo "underrateman" che segnaliamo è Dan Gadzuric pivot seconda scelta dei Bucks. Del ragazzo olandese si diceva (anche ad UCLA) fosse un portento in difesa, ma nullo in attacco e lui sta rispondendo dominando i tabelloni (6.9 carambole), fornendo tanta legna in difesa e lavorando di muscoli in attacco…tanto a Milwaukee i terminali sono altri.
Senz'altro positivi sono gli esordi di Manu Ginobili agli Spurs (ma forse erano troppo alte le pretese sul talento argentino), Juan Dixon ai Wizards, Nikoloz Tskitishvili ai Nuggets (occhio che già potrebbe evoluire da ala piccola) e Jiri Welsch ai Warriors.
Decisamente oltre ogni rosea aspettativa abbiamo gli esordi del turco Mehmet Okur ai Pistons, dell'esterno volante dei Rockets Juaquin Hawkins, dell'ala dei Bulls Lonny Baxter e del tiratore degli Heat Rasual Butler. Occhio inoltre a Casey Jacobsen dei Suns, Smush Parker dei Cavs e Jared Jeffries dei Wizards in crescita partita dopo partita.
Un po' in "ombra" per ora alcuni giocatori molto attesi come Yao Ming dei Rockets (ha avuto poco tempo per allenarsi e ambientarsi) e Michael Dunleavy dei Warriors (decisamente spaesato), ma per loro e gli altri c'è ancora tanto tempo per mostrare il proprio reale valore.
Nella stagione delle matricole basta poco per trovare il giusto equilibrio ed esplodere definitivamente, le occasioni non mancheranno, starà a loro sfruttarle.
Ci sentiamo tra quindici giorni per vedere dove saremo arrivati dopo un mese di stagione regolare… a presto sul vostro Play.it.