Albert Pujols, uno dei più seri candidati per il titolo di MVP
St. Louis è probabilmente l'unica squadra nelle Majors a potersi permettere di perdere campioni del calibro di Scott Rolen, Larry Walker, Reggie Sanders e Yadier Molina - metà del lineup titolare - e comunque continuare a navigare a velocità di crociera verso il miglior record della NL (e forse dell'intera MLB), con la squadra leader della classifica Wild Card a 10 partite di distanza.
Due motivazioni principali per tale primato? L'ennesima stagione da MVP per Albert Pujols (leader del team in tutte le categorie: 39 HR, 110 RBI, avg .329, e anche 16 SB!) e un pitching staff convincente e in salute, da 80 W in stagione, con un Carpenter (21-5, ERA 2.83) da Cy Young Award.
Prima squadra a raggiungere la sicurezza di un posto nei playoffs, i Cardinals come l'anno scorso si presentano in Ottobre come una delle favorite per le World Series, ma sperando in un finale diverso.
"Non giochiamo per la Division, ma per l'Anello!" dice il prima base Pujols, quest'anno più che mai stella assoluta del club.
A St. Louis sanno bene quanto poco conti l'aver vinto un pennant una volta iniziati i playoffs.
Un anno fa i Cardinals vinsero la NL Central di 13 partite, con un record di 103-57 (migliore della intera MLB), solo per venir poi spazzati via dai Red Sox, contribuendo così alla fine della "maledizione del bambino".
Questa stagione inizia con i Cards tra le favorite d'obbligo. Al Busch Stadium la squadra si presenta ambiziosa come sempre, nonostante alcune modifiche rispetto alla scorsa stagione. In campo interno, l'asse centrale è rivoluzionato, con Grudzielanek ed Eckstein a formare una brillante coppia da doppio gioco, mentre dietro al piatto il lento ma affidabile Molina viene scelto per non far rimpiangere Matheny; la rotation, che era mancata contro Boston, viene arricchita con un Mulder in più (ottimo partente: uno dei "big three" di Oakland).
In testa alla Division sin da metà Aprile, grazie anche alla scarsa forma delle avversarie dirette - tutte sconfitte nelle serie annuali - a St. Louis l'attenzione si è presto concentrata sul raggiungimento della post-season, con una consistency invidiabile. I parziali sono lì a testimoniarlo: Aprile 15-7, Maggio 18-11, Giugno 16-11, Luglio 17-9, Agosto 19-11. Solo a Settembre, a giochi ormai conclusi, la rilassatezza dei titolari ed il largo utilizzo di rookies ha portato ad un record mensile non positivo (per ora 12-13).
A dare ulteriore peso a tali fenomenali parziali, non vanno dimenticati i già citati infortuni, fortunatamente oggi tutti rientrati dalla Disabled List, a parte Rolen (il cui l'infortunio alla spalla ha richiesto un'operazione chirurgica della categoria season-ending).
A conti fatti dunque i Cardinals hanno mantenuto le aspettative altissime che avevano generato in pre-season.
Quella che aspetta i Cards ora è una sfida diversa. Nelle parole di Tony La Russa, lo storico manager, "la sfida più dura è rappresentata dalla regular season, una competizione lunga sei mesi. Ma vincere in stagione serve solo ad una cosa: giocare ad Ottobre e vincere l'anello… E' questa la sfida di livello superiore, l'unica davvero importante".
Proviamo a dare una panoramica delle prospettive per i playoffs dei Cardinals.
Molti sono i punti di forza: certo dobbiamo citare la continuità in battuta dell'intero lineup, in particolare con la presenza di mazze esperte come Walker, Pujols, Edmonds e Sanders, assolutamente temibili in quanto abituate alla pressione di Ottobre; inoltre la rotation è finalmente da WS, grazie al quartetto Carpenter - Marquis - Mulder - Suppan, senza dimenticare il valore del closet Isringhausen. Infine nel dugout c'è un capitano di lungo corso come Tony La Russa, che un anello al dito lo ha già (vinto ad Oakland) e ne vorrebbe aggiungere un secondo con i Cards.
Punti deboli è difficile trovarne, in un gruppo unito e determinato come questo. Forse il maggior nemico di St. Louis potrà essere… St. Louis stessa, con i fantasmi del 4-0 beccato dai BoSox un anno fa.
Facile prevedere una vittoria netta nella serie con i Padres, giunti ai playoffs grazie alla pochezza della NL West di quest'anno; poi sfida con Braves/Astros per il pennant.
Qualunque cosa meno di una apparizione alle World Series sarebbe un fallimento per questi Cardinals, che hanno superato momenti molto difficili per giungere ai playoffs in buona forma e ancor maggiore fiducia in se stessi: ma chiamateli pure "La compagnia dell'anello", perché quello è l'obiettivo da raggiungere.
Diventeranno campioni del mondo?
Stay tuned!