E' arrivato il momento del ritiro per uno dei più grandi di sempre…
VOTO 10: Hakeem Olajuwon
Olajuwon ufficializza il suo ritiro in una cerimonia proprio nella sua Houston, in cui ha giocato per 17 stagioni straordinarie, facendo innamorare di sè un paio di generazioni di appassionati.
E le parole con cui si congeda dal basket giocato riassumono il suo modo di vedere il mondo:
“Come si può essere tristi? Per me questo è un nuovo inizio. Seduto a bordocampo, guardando la partita, tu sai cosa hai fatto. Lo hai fatto per anni ed anni. L'obiettivo è sempre quello, che l'oggi sia meglio di ieri e, a Dio piacendo, che il domani sia meglio di oggi.
Se la vedi così non hai rimpianti, sei solo felice per quello che hai ottenuto, vedendola così il ritiro è un momento molto felice, qualcosa cui ho sempre aspirato.”
VOTO 9: Dallas Mavericks
Record ancora immacolato, solito attacco spumeggiante in cui Nowitzki è il faro ma un po' tutti vanno a bersaglio, ma si inizia anche ad intravvedere un minimo di organizzazione difensiva. Il campionato è lunghissimo, ma fra le “grandi” i texani sono certamente quelli che si sono disimpegnati meglio.
VOTO 8: Ricky e Zydrunas
Ricky è un atleta esplosivo che si è fatto conoscere dall'NBA entrando dalla panchina a portare “high voltage” agli Hornets insieme all'omonimo Barone, e un bel giorno ha scoperto di poter essere un attaccante a 360°. Zydrunas è un pennellone lituano con piedi d'argilla ma mani dolcissime, letale in una lega un cui i settepiedi che diano del tu alla palla scarseggiano abbastanza. Hanno poche cose in comune, tranne quella di continuare ad inanellare prestazioni spumeggianti per la gioia dei Cleveland Cavs. A LeBron si penserà più avanti, per ora ci si diverte con loro due.
VOTO 7: Lee Nailon
20 punti di purissimo talento offensivo per regalare ai derelitti Knicks l'unica vittoria stagionale fino ad ora, e a Layden uno dei pochi sorrisi degli ultimi tempi. Tutto questo contro i talentuosissimi ma troppo altezzosi Kings, che sembrano non aver ancora voglia di sporcarsi le mani in difesa.
VOTO 6: Malik Allen
Un mese fa non era nemmeno sicuro di riuscire a fare la squadra, oggi parte titolare fisso e assicura grande solidità a coach Riley; gli avversari continuano a battezzarlo, e lui continua ad insaccare il piazzato dalla media distanza sugli scarichi di Jones e Butler.
VOTO 5: Tim Duncan
Anche i più grandi a volte steccano: gli spurs perdono abbastanza nettamente contro i Blazers, ma fa impressione il secondo tempo dell'MVP che mette a referto un solo punto. Inusitata prestazione per il migliore di tutti.
VOTO 4: Portland Trail Blazers
Siamo alle solite: vittorie incoraggianti (netta quella contro i San Antonio Duncans), sconfitte inspiegabili (vedi alla voce Nuggets) ma soprattutto tutto il solito poco edificante contorno: Wells mugugna (“come si fa ad entrare in ritmo se si entra ed esce in continuazione?”), Wallace va a sprazzi, Stoudamire si concentra talmente nel playmaking da fare un punto in due partite con 0-15 complessivo dal campo, Daniels e McInnis vengono alle mani in panchina. Mah…
VOTO 3: Chris Childs
I Nets lo ritengono degno di un biennale da quasi quattro milioni in due anni per fare da backup a Kidd e lui che fa? Si presenta in condizioni fisiche degne di “Pig” Miller e viene giustamente sospeso. Questa settimana aveva promesso di presentarsi ai compagni dimagrito, umile e in via di guarigione dalla tendinite che lo affliggeva, ma non si è fatto vedere.
Scott ha commentato la vicenda in modo abbastanza lapidario:
“Non l'ho più visto nè sentito dalla sospensione. Non ho idea di che stia facendo per tornare in forma adeguata e non me ne preoccupo per nulla, io ho da pensare ai ragazzi che sono qua. Spero che stia facendo tutto il possibile per mettersi in condizione di dare un contributo, quando si presenterà faremo le nostre valutazioni.”
VOTO 2: Memphis Grizzlies
Il calendario molto duro può essere una scusante per lo zero nella casella delle vittorie solo fino a un certo punto, perchè quel che veramente preoccupa è la mancanza di una benchè minima idea tattica: in attacco i giocatori sembrano muoversi assolutamente a loro piacimento, allo stato brado, la difesa poi è semplicemente inguardabile. West nega, ma la panchina di Lowe scricchiola sinistramente.
VOTO 1: Los Angeles Lakers
Due vittorie in sette partite è una statistica che preoccupa poco e nulla, presto tornerà in campo il comico più grosso del mondo e tutto torerà a posto, ma il modo di giocare dei gialloviola è francamente disarmante. Kobe si danna l'anima, viaggia ad un nonnulla dalla tripla doppia di media, canta e porta la croce, ma gli altri sembrano ancora in vacanza: Horry letargico, Fisher molto confusionario, Walker morbidissimo, George molto discontinuo. Non il modo migliore per onorare il titolo di World Champions.
VOTO 0: La signora Christie
Tutta la nostra solidarietà e comprensione al giocatore dei Kings. Se siete fra i tanti che non si perdono nemmeno una sillaba delle telecronache di Buffa e Tranquillo sapete già di che si sta parlando, altrimenti ecco un breve riassunto:
Cleaves si sposa e organizza l'addio al celibato, Christie chiede alla signora il permesso di presenziare e questa per tutta risposta gli… brucia la macchina!