Shawn Marion è sempre una certezza per i Suns
Phoenix at Seattle 73-86
Prima gara e prima delusione (come succede da 4 stagioni ormai). Suns in partita solo all'inizio, poi si scatenano Barry e Payton e sono dolori.
Il primo mette a referto 25p (8 nella decisiva ultima frazione) con un ottimo 9-12 (5-6 dall'arco), mentre per il 'guanto' ci sono 20p e 8a.
E i Suns? Si salvano solo Marion (16+11), Hardaway (16+10+5), partito titolare per la mancanza di Marbury (che doveva scontare una giornata di squalifica per aver guidato in stato di ebbrezza quest'estate) e il rookie Amare Stoudamire, che nella sua prima apparizione sui parquet che contano, realizza 10p, cattura 6 rimbalzi e tira ben 9 volte: non si può certo dire che il ragazzino non abbia fegato!
"Non abbiamo ripetuto la buona prova del primo tempo nel secondo - dice The Matrix - Barry ha fatto una bella gara Il coach ci diceva di marcarlo stretto, ma noi l'abbiamo lasciato libero e lui ci ha punito".
Cleveland at Phoenix 74-78
Altra partita dalla doppia faccia. Primi 3 quarti inguardabili e l'ultimo affrontato decisamente con un altro spirito.
Sotto di 7p con 12 minuti sul cronometro i Suns sono stati trascinati alla vittoria da Shawn Marion (21+16), che ha messo una bomba decisiva a un minuto abbondante dalla fine, ma soprattutto da Outlaw e Williams, che hanno giocato con grande aggressività , contribuendo a chiudere le maglie in difesa e mettendo a segno punti pesanti.
"Sono stati loro i nostri MVP oggi" dice Marbury, che al suo esordio ha messo a referto 15p e 10a, ma ha rischiato di compromettere la vittoria quando a pochi secondi dalla fine ha sbagliato 2 liberi importantissimi. Per sua fortuna Coles non ha centrato l'obiettivo dalla lunga distanza.
"Bo ha fatto un gran lavoro nel secondo tempo, dando tutto in campo - commenta Williams - io ho cercato di fare altrettanto. Questo è il solo modo che conosco per vincere le partite".
Buona anche la prova di Stoudamire (10p e 8r), che ha tirato con un pessimo 4-15, ma che dimostra di non sapere cosa sia il timore reverenziale (15 tiri presi alla seconda gara NBA non sono bazzecole)!
Phoenix at Dallas 83-97
Altra trasferta, altra sconfitta (e siamo a 8 di fila, considerando anche la stagione scorsa).
Phoenix parte forte nel primo quarto, grazie a 16 punti del duo Marbury-Marion. Poi però i 2 si spengono (solo 3p nei quarti centrali) e Dallas è libera di andare a festeggiare con 6 giocatori in doppia cifra, capeggiati dal solito KlasseDirk (22p).
"Dallas è una buona squadra, ma oggi l'abbiamo aiutata noi a vincere - dice Gugliotta, che chiude con 13p e 8r - Abbiamo pensato ognuno a se stesso e questo ci ha fatto andare in confusione in attacco".
I Soli hanno giocato con grande impegno (49-34 per Phoenix il computo dei rimbalzi), ma anche con tanta disattenzione, come le 22 palle perse dimostrano.
"Abbiamo commesso troppi errori. Finora abbiamo giocato con la giusta aggressività , adesso dobbiamo anche diventare furbi”.
Detroit at Phoenix 84-82
Come gettare una gara al vento! Per 3 quarti abbondanti chi ha avuto notizie di Phoenix faccia un fischio. In campo c'era una sola squadra, Detroit (Hamilton 22p) capace di accumulare fino a 20p di vantaggio.
Poi, magicamente, con la zona 1-2-2 i Suns si sono riportati sotto e a 3 minuti dalla conclusione le distanze da recuperare erano solo 6. La rimonta è proseguita sino all'84-82 (25-7 il parziale), quando Johnson ha disegnato uno schema per Marbury (15p e 10a per la 3° volta di fila), incaricato di cercare i 2 punti del pareggio. L'ex Nets però fallisce e a gioire sono i ragazzi della motown, lasciando a Phoenix il rimpianto per una partita giocata solo nel finale.
Billups, amico di Marbury, commenta così l'azione "Steph è un vincente. Ha messo tante volte tiri come questo. Stavolta ha sbagliato, ma sono sicuro che questa per lui sarà solo un'altra spinta a far meglio". "Penso di aver avuto un buon tiro, peccato che non sia entrato. La cosa positiva dei tiri decisivi è che tu vuoi prenderli" dice Marbury.
Da sottolineare la prova di Gugliotta (12+15), finalmente non una zavorra, ma un protagonista in campo. Solita gara di sostanza per Stoudamire, che registra 8p e 9r.
Atlanta at Phoenix 88-93
Continua il priodo altalenante di Phoenix, che centra la sua seconda vittoria nello stesso modo dell'altra: in rimonta. In avvio si rivede Penny Hardaway titolare al posto di ad un Joe Johnson (7 minuti e 0p) in caduta libera.
Sarà proprio il n°1 a mettere la firma decisiva sul match con 16 dei suoi 20p realizzati nell'ultima decisiva frazione. Dopo un primo tempo chiuso in equilibrio (ma sempre giocato a fasi alterne), Atlanta, che veniva da 3 W, sembra aver trovato la chiave giusta e si ritrova avanti di 14 lunghezze.
Phoenix comunque non si demoralizza e grazie anche al rookie Jacobsen (11p) si riporta sotto, facendo sua la gara nel finale, dove Marion (26+9) in 30 secondi chiude i conti, facendo uscire per falli Robinson, realizzando uno dei due liberi susseguenti e prendendo il rimbalzo sul suo secondo errore. Da elogio anche Stoudamire:11p, 9r e 3 stoppate.
Portland at Phoenix 75-86
Altra gara, stessa musica. Phoenix fa disastri nel primo tempo, tirando con uno scandaloso 13-45 (29%) e trovandosi sotto 40-33. Poi nell'intervallo Johnson striglia i suoi a dovere ("ho solo detto lo che non potevamo continuare a tirare in quel modo osceno") e i Suns nel 3° periodo segnano 37p (high stagionale) mettendo una seria ipoteca sulla W.
Marbury, partito con un orrido 0-7, si erge a protagonista con 11p e alcuni assist al bacio. "Steph ha giocato alla grande nel secondo tempo e non sono sorpreso di ciò. E' una cosa che è lui è in grado di fare". Aggiunge Hardaway (10+7+7) "Lui è un competitore nato. Dopo la brutta gara scorsa, sapevo che sarebbe tornato sui suoi livelli. Questo è il modo in cui si fanno vedere i campioni".
Riscatto in parte anche per JJ, che realizza 11p e 3 canestri consecutivi nell'ultima frazione che hanno tenuto a distanza Portland, a cui non sono bastati i 20p di Wells e i 19 di Wallace. Da incorniciare la stoppata bimane di Amare sul malcapitato Randolph, che ha fatto balzare in piedi tutti gli elementi della panchina.
Cosa va: Innanzitutto i 2 rookie. Stoudamire impressiona per la sua maturità . 8p, 8r e"8 tiri tentati di media, numeri importanti per un diciottenne entrato da poco nell'NBA e abituato fino a da poco a dominare contro i ragazzini. "Questo ragazzo è una continua sorpresa - dice Randy Brown - adoro vedere i giovani come lui progredire e farlo alla grande. Non sai come Amare ti stupirà , ma sai che lo farà di certo".
E infatti in più di una occasione la matricola dei Suns ha fatto strabuzzare gli occhi al pubblico con giocate di rara bellezza, mix di tecnica e atletismo. Anche Jacobsen si sta inserendo bene nel gruppo, cercando di essere produttivo sin da subito. "Non ho fretta - dice - per adesso mi basta solo far rifiatare Penny e JJ dando una mano al team".
Altro fatto positivo è il 'ritorno' di Gugliotta, quello vero, o almeno uno che gli assomiglia. Da queste parti si erano dimenticati di lui, ma con 10p e 8r Gugs sembra avviato verso il quasi recupero.
C'è inoltre da notare che quest'anno nello spogliatoio si respira un'aria nuova. Niente più litigi, mugugni e i risultati si vedono in campo, dove la squadra raramente ha abbassato la cresta e si è arresa senza lottare.
Cosa non va: il posto d'onore va a Joe Johnson, starter nei piani di Frank Johnson, che ha dovuto rivedere le sue idee dopo alcune prove assolutamente incolori e deleterie dell'ex-Celtics. Probabilmente la responsabilità di un posto nei primi 5 non è ancora in grado si sopportarla (considerando anche che alle sue spalle scalpitava un certo Hardaway), visto che una volta che ha ricominciato a partire dal pino ha dato segni di risveglio.
Altra cosa da aggiustare è la continuità di rendimento. Come detto Phoenix vive di alti e bassi improvvisi, che possono rivelarsi fatali, ma che probabilmente sono figli di un ritmo di gara non ancora ben 'digerito'. Proprio questo sarà l'aspetto sul quale Johnson dovrà lavorare.
Cosa si dice: continua ancora ad aleggiare la voce secondo la quale sarebbe in corso una trattativa tra Suns e Knicks per Penny Hardaway. L'ultimo aggiornamento parla di Penny Hardaway, Jake Tsakalidis e Bo Outlaw per Sprewell e Kurt Thomas, ma i Suns paiono aver scemato il loro interesse per 'lo strangolatore della baia' e ai Knicks servirebbe più uno come Marbury, dichiarato incedibile da Colangelo.
Anche Portland sembra aver bussato per Hardaway.
Giocatore della settimana: ovviamente Shawn 'The Matrix' Marion. L'unico a non aver avuto mai cali di tensione o gare 'bucate'. Non ama fare proclami e si limita a far parlare i fatti per lui. Quasi 19p e 11r di media: una garanzia!