Grant Hill: partenza alla grande ma tanta paura per quella caviglia…
VOTO 10: Vince Carter e Grant Hill
Voto di incoraggiamento per due grandi campioni bersagliati dalla malasorte: Air Canada stava facendo vedere di essere ancora un frequentatore abituale delle più rarefatte atmosfere prima di essere bruscamente riportato al suolo dal solito, maledetto ginocchio che lo ha drasticamente condizionato l'anno scorso.
Per Grant Hill la situazione è diversa: anche lui si è dovuto fermare ai box dopo le prime entusiasmanti prestazioni, ma il suo problema dovrebbe essere meno grave. I medici sono concordi a dire che il dolorino che prova è fisiologico e temporaneo, e non pregiudicherà il proseguimento della stagione (tantomeno della carriera), ma i tifosi di Orlando e tutti gli appassionati del basket giocato col cervello e la tecnica prima che col fisico trattengono il fiato.
VOTO 9: Kobe Bryant
The Big Aristotele è in borghese, Winters si lamenta e Jackson lo punzecchia, i tifosi sospirano rassegnati, i compagni non ne azzeccano una, il record dice 0-2 per la prima volta da anni e anni… et voilà : due triple doppie (per nulla risicate, condite da ben 33 punti) consecutive, due W per i lacustri, ma soprattutto tanta maturità , leadership, voglia di coinvolgere i compagni.
E' in missione, e la sua missione si chiama MVP.
VOTO 8: Kwame Brown
Un po' tutti si aspettavano dalla prima scelta assoluta del 2001 una maturazione costante in questa stagione, ma il ragazzo ha iniziato col botto! Anche senza considerare le cifre (comunque notevoli) impressionano la grinta e la voglia di un giocatore che l'anno scorso sembrava un pesce fuor d'acqua nel duro mondo della NBA, facendo disperare il suo celebre GM. La stagione è appena iniziata, ci saranno tanti alti e bassi, ma se il buongiorno si vede dal mattino…
VOTO 7: Donyell Marshall
Tanti giocatori stanno facendo bene, si potrebbero menzionare Glenn Robinson e Allan Houston, in cima alla classifica marcatori, o McGrady e Pierce, che hanno già timbrato ben 47 e 46 punti. Ma preferiamo mettere in classifica un giocatore da anni nel sommerso NBA, spesso sottovalutato, che sta facendo cose impressionanti partendo dalla panchina: per le sole cifre la sue medie dicono 20+11 in 35' con il 60% dal campo! Una vecchia volpe fra le tante giovani promesse rossonere che vogliono tornare invinciBulls.
VOTO 6: Yao Ming
Deve fare ancora molta strada per capire come si vive nell'NBA e più in generale negli states, ma sul parquet ha già fatto vedere di poter essere un'arma offensiva assolutamente devastante, nonostante le cifre per ora ingenerose. Non può che migliorare, ma sarebbe da sfruttare in ben altro modo.
VOTO 5: Karl Malone e i Jazz
Il tempo passa per tutti… due rimbalzi, nessun punto contro Seattle. E accanto a lui le cose non vanno molto meglio: Stockton semba mostrare qualche affanno, Ostertag viene centellinato per motivi fisici, Harpring non è pronto, il solo Kirilenko da' sempre il suo. Che sia veramente la fine di un'era?
VOTO 4: NY Knicks
Guardando il roster dei Knicks orfani di Spree e Dyce sembrerebbe di poter dire che l'unica cosa che non manca è l'esperienza…
Detto, fatto: due sconfitte consecutive sprecando un vantaggio in doppia cifra. Sarà una lunga stagione per “Bin” Layden &c, tanto più che nel frattempo i Nets volano.
VOTO 3: Vin Baker
I Celtics fanno moltissima fatica, mancano grinta e giocatori in almeno un paio di ruoli, quindi la colpa non può essere tutta sua. Sta di fatto che nonostante le dichiarazioni bellicose in offseason non sta facendo niente di più di quello che ha fatto vedere negli ultimi anni a Seattle, e un Baker così ai biancoverdi non serve proprio a nulla.
VOTO 2: Tomjanovich, Francis, Mobley
Si è parlato tutta l'estate di Yao e del suo futuro NBA. Ecco, il suo futuro è adesso, ma di palloni il cinese ne vede davvero troppo pochi. Colpa di un allenatore che non è un allenatore ma solo un motivatore, che quanto ad acume tattico è quantomeno superato? O colpa di una coppia di guardie (nonchè i leader della squadra) per cui mettere punti a referto e prendere tiri impossibili sono gli ultimi dei problemi, ma che forse non hanno l'intelligenza tattica e la modestia per rinunciare a qualche possesso e dare palla con costanza in post ad un giocatore che ha solo bisogno di tanti palloni e di prendere confidenza coi parquet a stelle e striscie per riscrivere la storia del gioco?
VOTO 1: Rick Fox e Doug Christie
La Rivalry del ventunesimo secolo si arricchisce di nuovi episodi praticamente di giorno in giorno, ma stavolta forse si è un po' esagerato; zuffa degna di un film di Bud Spencer, sospensione meritata e assoluta necessità di calmare i bollenti spiriti. Stern ghigna sotto i baffi, per tranquillizzare i due ragazzacci speriamo nelle famigerate ramanzine delle rispettive signore, certo più efficaci e temute delle punizioni della Lega.
VOTO 0: Shaq e la moda
Va bene il personaggio, va bene che deve pur inventarsi qualcosa per passare il tempo, va bene che i vestiti normalmente in commercio gli tornano comodi si e no come tovaglietta per la colazione e quindi deve inventarsi qualcosa, ma Shaqzilla ha superato se stesso: uno spettacolo nello spettacolo i suoi completini (o meglio completoni) sfoggiati a bordocampo.
Ha svariato dal togone etnico islameggiante al pigiamone modello tuta carceraria, dal completo dal colore indefinibile fra il verde e il giallo (ovviamente fosforescenti) ad una specie di gessato nero che sarebbe bastato per vestire tutta una famiglia mafiosa di Chicago. Agghiacciante.