Shawn Chacon, un volto inatteso nella rinascita dei Bronx Bombers.
Mese decisivo per la definizione della griglia playoff, questo Settembre è vissuto sulla grande lotta per le Wild Card e sull'eterna sfida tra New York Yankees e Boston Red Sox per il titolo dell'American League East.
Molti sono stati però i protagonisti individuali, come molti sono stati i nomi che hanno deluso proprio nel momento decisivo.
CHI SALE
José Contreras: nel mese della grande rimonta della sua ex squadra (gli Yankees), il pitcher cubano ha disputato probabilmente la miglior serie di partenze da quando è nelle Majors, chiudendo Settembre con un record immacolato (6-0) ed una media ERA sotto i 2 punti.
Fastball brillante e feeling con lo strikeout ritrovato: 35 K a fronte di sole 11 basi-ball; se i White Sox vinceranno la Central Division respingendo il disperato ritorno della “tribù” di Cleveland il merito è soprattutto suo.
David Ortiz: i mormorii sulla presunta annata di “riposo” auto concessasi dopo i trionfi dell'anno passato non devono essere piaciuti a “Big Papi”, che ha risposto alle più o meno velate critiche con un mese da MVP: .317 di media battuta, 29 RBI e 12 HR, quest'ultimo miglior risultato di tutta la lega.
I problemi di Boston sono altrove, ma Ortiz ne ha già risolti parecchi con le solite clutch hits: basterà ?
New York Yankees: le imprese del battitore designato dei Red Sox non hanno impedito alla squadra più amata e allo stesso tempo odiata d'America di prendersi qualche rivincita in questo inizio d'autunno.
Dopo una lunga ma fortemente voluta rimonta i Bombers sono infatti riusciti a riprendersi la vetta della Division più difficile della MLB, rosicchiando con costanza e pazienza il distacco che li separava dalla loro nemesi; un ritrovato Jorge Posada, il solito concreto apporto di “Godzilla” Matsui, un A-Rod che già sente il profumo del secondo titolo di MVP e uno strepitoso Robinson Cano (.385 di media per il giovane pupillo di Joe Torre): questi i nomi che hanno firmato il ritorno del giocattolo di Steinbrenner, senza dimenticare la rotation resuscitata dall'inserimento di Aaron Small (5-0) e dalle prestazioni solide di Chacon e Johnson.
Manca ancora un passo per la gloria però, l'ultima incredibile serie a Fenway Park.
Andy Pettitte: è proprio stato il mese degli ex-Pinstripes, perché se c'è stato un lanciatore dominante nelle ultime settimane è stato proprio il partente al secondo anno in maglia Astros.
Superati definitivamente i problemi fisici e ritrovata l'abitudine ai grandi appuntamenti, il mancino di Houston è tornato a spiegare dal monte come era solito fare nelle fredde serate di fine ottobre allo Yankee Stadium (5-0, 1.63 di media ERA e solo 5 basi-ball); quest'anno però le prestazioni “monstre” sono arrivate con un mese d'anticipo, perché il leggero calo di Clemens e la Wild Card da conquistare richiedavano l'intervento di un campione; e i campioni, si sa, risondono sempre presente.
Mark Teixeira: anche in questo 2005 i Texas Rangers non andranno ai playoff, ma anche quest'anno potranno consolarsi guardando le cifre dei loro singoli ed in particolare quelle dello slugger del futuro, Mark Teixeira.
Switch hitter di potenza impressionante, il prima base dei Rangers si è guadagnato di diritto un posto tra i migliori battitori della stagione, confermando in Settembre quanto di buono fatto vedere in regular season: .359 di media, 35 RBI, 9 fuoricampo e ben 8 doppi.
In Texas temono già un nuovo caso di “fuga per la vittoria” alla A-Rod.
Randy Winn: era arrivato a San Francisco dai Mariners ed aveva preso il posto di un veterano come Marquis Grissom, ma non ci ha messo molto per farsi apprezzare dai nuovi tifosi.
Alla sua ottava stagione MLB, Winn ha trovato in questo periodo un mix di potenza, continuità e precisione in battuta che mai aveva raggiunto negli anni passati, primeggiando nella lega per media (.427) e issandosi nelle prime posizioni anche per HR (9).
Che il fascino del Golden Gate abbia folgorato anche lui?
CHI SCENDE
Jason Varitek: capitano mio capitano, dove sei? questo è quello che hanno pensato in questi ultimi giorni i tifosi dei Red Sox, vedendo gli Yankees, tenuti dietro da inizio stagione, superarli in classifica e non potendo assolutamente fare affidamento sul loro trascinatore.
Il catcher del titolo 2004 ha infatti vissuto dei giorni bui, sportivamente parlando, inserendosi tra i giocatori più in crisi al piatto di tutta la lega: .169 di media, 22 K in altrettante gare e 0 HR; per la decisiva sfida con NY servirà ben altro.
Austin Kearns/Willie Mo Pena: stabilito che la stagione dei Reds non aveva più molto senso e che il compagno di squadra Sean Casey era a metà regular season il giocatore con più double play innescati della MLB, i due esterni di Cincinnati hanno evidentemente deciso di competere per un altro traguardo non certo lusinghiero, quello di battitore con più K subiti.
Ironia a parte la coppia di giocatori in questione, di ottimo livello soprattutto in fase offensiva, ha faticato tremendamente dietro il piatto, totalizzando 64 strikeout nel complesso e attestandosi intorno ai .200 di media. Da brividi.
Joe Kennedy: era arrivato nella baia per supportare con i suoi lanci la rotazione di una squadra in piena forma come Oakland, è tra i princiali imputati della probabile mancata qualificazione alla post-season degli A's.
Il vento cambia in fretta nelle Majors e l'ex-mancino prodigio dei Devil Rays ne ha subito le conseguenze sulla sua pelle: 5 sconfitte consecutive nel momento di maggior sforzo dei suoi e proprio durante la rimonta nei confronti degli Angels, con poche scusanti: 6.16 di media ERA e totale mancanza di punch contro i battitori più pericolosi (39 valide in 30 inning, 6 HR concessi).
Kip Wells: doppia cifra, anche se non quella che un pitcher sogna.
Questo è il risultato ottenuto dal partente di Pittsburgh nel mese di Settembre, ma il dato non si riferisce alle vittorie né tantomeno al rapporto tra K e BB, ma alla media ERA.
10.02 l'inquietante cifra con cui il lanciatore dei Pirates manda in archivio uno dei mesi più nefasti della sua carriera, che ha chiuso con 0 vittorie (e ci mancherebbe…) e 4 sconfitte, ed il triste primato di 18 walk in 20 inning.
Keep on, Kip!