Sidney Crosby, la speranza di rinascita per la NHL
Sidney Crosby. Questo è il nome più pronunciato quando si parla, oggi, di NHL. O meglio, è il nome più pronunciato quando si parla, oggi, di rinascita NHL. Ma andiamo per ordine e scopriamo perchè tanta responsabilità è stata messa sulle spalle di un diciottenne.
Sidney Crosby nasce a Dartmouth, Nova Scotia (Canada) 18 anni or sono. Suo padre Troy era un goalie (dodicesima scelta dei Canadiens nel draft 1984) ma non ha mai solcato i ghiacci della NHL perchè in quell'anno è stato preferito ad un'altro prospetto…un certo Patrick Roy.
Nonostante la delusione, la sua passione non è mai scemata: un Crosby “doveva” giocare nella grande lega. Ha messo così i pattini ai piedi del figlio a soli 3 anni, con la speranza che i sogni di uno divenissero i sogni dell'altro. A questo punto, l'amore per il gioco dell'hockey è stato trasmesso e mai desideri, sogni e previsioni sono state più rosee.
Sidney si fa notare fin da subito, ma le luci della ribalta arrivano con l'approdo nella lega juniores QMJHL nel 2003-04 con i Rimouski Oceanic. Doveva dimostrare tutto il suo valore in una lega "importante" e al primo anno i suoi numeri hanno fatto stropicciare gl'occhi a tutti gli appassionati e a tutti i talent scout della NHL: in 59 partite giocate nella regular season ha messo a segno 54 goals e 81 assists, per un totale di 135 punti! Da aggiungere i 16 punti, divisi tra 7 goals e 9 assists, delle 9 partite di play-off. Impressionante. L'ultima volta che gli scorers hanno segnato sui tabellini dei numeri del genere, erano gl'anni di un certo Wayne Gretzky
Il suo nome ha iniziato a fare il giro del mondo e la corsa ai paragoni ha avuto inizio. A soli 17 anni è stato paragonato a Wayne Gretzky, a Mario Lemieux, a Joe Sakic, a Bobby Orr, a Steve Yzerman e, in un recente articolo, a Elvis Presley. Perché, tornato in Canada con la medaglia d'oro al collo dei Campionati Mondiali Juniores, tutte le ragazzine erano pazze di lui.
Nell'anno del lock-out, Sidney Crosby si ripresenta nella QMJHL sempre con i Rimouski Oceanic. Alle voci degli scettici, che non ritenevano possibile una conferma dei numeri fatti segnare l'anno prima, Sidney risponde con 66 goals e 102 assists, per un totale di 168 punti in 62 partite di regular season! Nelle 13 partite di play-off disputate mette a segno 14 goals e 17 assists per 31 punti totali! Impressionante.
Da sottolineare il fatto che Crosby si è dimostrato un grande uomo squadra, un vero e proprio trascinatore. Il Rimouski Oceanic è stato praticamente inarrestabile: ha vinto 35 gare consecutive segnando una media di 4.76 goals a partita e i due compagni di linea di Sidney, Dany Roussin e Marc-Antoine Pouliot, sono finiti secondo e terzo nella classifica marcatori.
Il resto è storia di oggi. Il lock-out si è concluso. C'è stato bisogno di una lotteria per decidere l'ordine del draft 2005 e il caso ha voluto che dall'urna uscisse il nome dei Penguins. La prima scelta assoluta è stata, senza sorpresa, Sidney Crosby. Dopo due anni deludenti sembra che a Pittsburgh sia riaffiorato l'ottimismo e la voglia di hockey come ai bei tempi di super Mario Lemieux. La Crosby-mania si è dilagata velocemente e i tifosi hanno preso d'assalto gli stores, per accaparrarsi la nuova maglia n.87 dell'astro nascente, e i botteghini, per gli abbonamenti alla nuova stagione.
A sentire giornali e televisioni, sembra che il diciottenne di Dartmouth sia predestinato ad essere il numero uno di tutti i tempi. Attorno a lui si è creata un'attesa spasmodica e un'eccitazione incontrollabile per vedere all'opera il Gretzky del nuovo millennio. Ma perchè creare un fenomeno prima ancora che il fenomeno dimostri per intero la sua grandezza?
Molti sono convinti che il gran parlare attorno al rookie canadese sia opera della lega stessa, che deve, in qualche modo, far riavvicinare i tifosi al mondo dell'NHL. Mondo che nell'ultimo anno ha perso popolarità e credibilità . Mondo che deve essere risollevato al più presto. Mondo che ha bisogno di nuovi campioni per ridestare un interesse ormai in picchiata: gl'anni ottanta e novanta di Gretzky e Lemieux sono ormai lontani.
Altri, dicono che la NHL non è una lega giovanile e sarà tutta un'altra storia. I maligni pensano addirittura che le nuove regole, che dovrebbero penalizzare le difese e dovrebbero garantire un maggior numero di goals, siano state costruite per favorire il debutto di Crosby.
In pochi pensano che Sidney sia veramente quel che si dice di lui, ma i giudizi di chi di hockey ne capisce contano più di ogni commento giornalistico e Sidney Crosby è stato riassunto nel seguente modo: segna e fa segnare come Wayne Gretzky, è forte e solido come Peter Forsberg e ha il carattere allegro di Jarome Iginla. Non è arrogante come tanti giovani e non è il tipo da far tardi la sera.
Dopo essermi documentato sul ragazzo, mi permetto di aggiungere che è un atleta che crede in quello che fa e che si diverte nel farlo. Una miscela di ingredienti così, può solo dare un gran campione come risultato.
Ma la nuova NHL non è soltanto Sidney Crosby così come vogliono farci apparire, e sul rink debutteranno un sacco di nuovi giocatori promettenti. A comandare la pattuglia di rookies ci sarà la prima scelta assoluta del draft 2004: Alexander Ovechkin. Scelto dai Washington Capitals, l'ala sinistra russa di 20 anni sembra avere tutti i requisiti per ben figurare, è un ottimo pattinatore che può giocare bene su entrambe le ali, il controllo del puck sembra essere degno di un veterano e ha una visione di gioco ottima per segnare e far segnare. La scorsa stagione ha giocato con la Moscow Dynamo (Russia), segnando 13 goals e 14 assists in 37 partite giocate.
Altri due rookies interessanti in attacco sono i centri Jeff Carter (Philadelphia) e Zach Parise (New Jersey) . Il primo (20 anni), a detta degli scouts ha enormi doti offensive. Lo scorso campionato ha militato in OHL con i Sault Ste. Marie (34 goals e 40 assists in 55 partite) poi ha fatto il salto in AHL con Philadelphia a metà stagione e si è comportato molto bene (12 goals in 21 partite) portando la squadra ai play-off. Il secondo, Zach Parise (21 anni) ha molta esperienza e buona visione di gioco, doti che ha appreso giocando nel college di North Dakota e nella squadra nazionale americana. Nel 2004-05, con Albany (AHL) ha chiuso con 18 goal e 40 assists in 73 partite.
Anche il reparto difensivo ha dei bei giovani da mettere in mostra. Dion Phaneuf (Calgary, 20 anni) sembra essere predestinato a diventare il difensore n.1 della lega; il suo gioco è completo: ha un gran tiro ed è un hitter potentissimo. Il suo tallone d'Achille sembra essere il gioco uno-contro-uno, ma ha molto tempo per imparare. L'ultima stagione l'ha giocata con i Red Deer (WHL) e ha segnato 24 goals e 32 assists in 55 partite. Ottimi numeri per un difensore.
Cam Barker (Chicago, 19 anni) non sembra essere da meno. Un difensore che sembra essere nato per giocare con le nuove regole. Potente sui pattini e potente sul puck, ha un ottimo passaggio che sfrutta alla grande nelle situazioni di powerplay. Con Medicine Hat (WHL) lo scorso anno ha fatto 15 goals e 33 assists in 52 partite e +19 nel conto +/-.
Tra i portieri da segnalare Kari Lehtonen (Atlanta, 21 anni) , dal quale ci si aspetta che scalzi un certo Mike Dunham dalla posizione di goalie titolare. Non è proprio un esordiente al 100%, in quanto ha disputato già 4 gare con i Trashers nel 2003/04 e i numeri dicono: 4 vittorie e 1.25 di media goals subiti. Nella stagione del lockout ha giocato per Chicago in AHL con un percentuale di parate di .929 e un record di 38-17-2.
Ma ora basta con i numeri. Adesso è il loro momento, è il momento delle nuove leve, il momento di rimboccarsi le maniche e ricominciare daccapo, è il momento di una nuova era. Il 5 ottobre, discorsi, critiche e illazioni verranno accantonate e l'hockey giocato avrà l'ultima parola. Sidney Crosby e la pattuglia di giovani reclute è pronta. La nuova NHL è pronta.