Atlanta al bivio…

Tutti si aspettano una stagione da leader per Abdur Rahim…

Come i più accaniti lettori di Play.it ricorderanno, ci eravamo lasciati verso fine giugno parlando degli Atlanta Hawks e delle loro prospettive per l'imminente estate, ed il futuro in generale, ponendo l'accento, in conclusione, sulla necessità  di una "energica" sterzata per riportare la squadra a livelli migliori rispetto le ultime disastrose annate.

All'epoca focalizzammo l'attenzione su alcuni punti fondamentali quali:
1- Immobilità  e scarsa attenzione del management alle sorti della franchigia;
2- Carenze strutturali nel gioco ed incapacità  di coach Kruger di sviluppare una manovra corale;
3- Errori nelle valutazioni e nelle scelte dei giocatori (emblematica la mancanza di un play di ruolo).

In generale, però, rimasi molto colpito dal fatto che, malgrado la stagione deludente, l'ambiente fosse molto caricato e ci fossero grandi aspettative per la stagione futura (anche in virtù di recuperi eccellenti da gravi infortuni) tanto da far promettere alla franchigia che, in caso si mancato approdo ai play-off per la stagione 2002/03, sarebbero stati rimborsati 125 dollari a tutti gli abbonati (un danno, considerate le ultime medie stagionali, sui 200.000 dollari, non eccezionale, ma comunque costoso).

Se poi si pensa che l'idea, venuta ad alcuni giocatori (Terry, Rahim e Glover), è stata appoggiata dallo staff, si rimane ancora più sbigottiti. Cosa sapevano all'interno degli spogliatoi della Phillips Arena che nel resto degli States non era trapelato? Cosa stava architettando il GM Pete Babcock per la riscossa dei suoi?

Oggi, con i primi giorni di Training Camp in svolgimento alcuni scenari si sono chiariti, molte situazioni delineate, resta da capire se le mosse della dirigenza saranno in grado di riportare Atlanta nel gota della NBA.

Si era parlato di una scossa per rianimare l'ambiente, questa non è arrivata, o almeno non nell'entità  che ci si attendeva. Il management ha deciso di concedere una nuova chance a gruppo ed allenatore senza però rinunciare a puntellare il proprio organico con uomini ritenuti adatti.

Per Lon Kruger hanno fatto fede le incoraggianti prove offerte dai suoi nel finire della passata stagione, ora dovrà  decidersi a dare un'impronta precisa al gioco della squadra delimitando gerarchie e compiti, plasmando un'identità  di gruppo e di intenti che possa guidare gli Hawks più avanti in campionato.

Pare comunque che a facilitare la permanenza dell'ex allenatore di Illinois sia stata la riappacificazione con alcuni elementi e la rassicurazione da parte sua di adottare "metodiche di allenamento meno dispotiche e più aperte al confronto coi giocatori". Ovviamente la fiducia è a termine, così come il contratto che scade a giugno.

Dal mercato sono arrivati invece segnali discordanti. La priorità  pareva essere un regista di buon livello per puntellare il quintetto (e sul mercato rimangono ad oggi uomini come Tim Hardaway e Rod Strickland che malgrado l'età , e richieste forse "esose", farebbero comodo), la risposta è stata l'arrivo del play di Gonzaga Dan Dickau dal draft via Sacramento, un elemento giovane, promettente (su cui pare che ad Atlanta puntino molto per il futuro), ma tutto da scoprire a questi livelli e comunque migliore come tiratore che come passatore.

Il vero fiore all'occhiello del mercato è stato però l'arrivo di un All-Star come Glenn Robinson in cambio di Kukoc, Leon Smith e scelte. L'ex Bucks è giocatore di talento immenso, ottimo tiratore, uno capace di ammazzarti una partita, magari elemento un po' turbolento (in uno spogliatoio notoriamente calmo potrebbe portare un po' di "sano scompiglio"), difensore scadente (e qui lo salverà  l'ombrello Ratliff) ed a volte presuntuoso, ma in grado di scuotere squadra ed ambiente.

Altra mossa interessante è stata la firma della "dinamo" Darwin Ham, ala atletica e muscolare che porterà  grinta e sudore alla causa.

Il mercato NBA, si sa, è in moto perpetuo e gli scambi, anche importanti, sono all'ordine del giorno, così il roster di Atlanta potrebbe subire altri cambiamenti anche in virtù dell'incidente d'auto che ha coinvolto DeMarr Johnson e terrà  il promettente esterno lontano dai campi per almeno un annetto.

Nomi per ora non se ne fanno, ma staremo a vedere; comunque ad oggi l'unico dubbio sul quintetto degli Hawks pare essere il solito: chi giocherà  in regia? Le soluzioni ben tre: o uno tra Emanuel Davis (ritornato dall'infortunio, ma da verificare) e Dickau (più probabile sul lungo periodo), oppure il ritorno di Jason Terry nel ruolo per cui era stato scelto con la promozione in quintetto di uno tra Glover e Newble nello spot di 2 (che sarebbe toccato a DeMarr).

A naso direi inizieranno con Davis, Terry (che da play perde tantissimo in potenziale), Robinson, Abdur-Rahim e Ratliff. Dietro agiranno gli esterni Dickau, Glover e Newble, le ali Ham, Crawford e Henderson (entrambi di ritorno dopo lunghi stop) ed i pivot Mark Strickland e Nazr Mohammed.

Il nucleo pare buono, bilanciato sui due fronti, magari piccolo sul perimetro, ma veloce ed in grado di operare tanto in transizione quanto a metà  campo.

Terry porterà  scompiglio con la sua velocità  e l'ottimo tiro, Rahim fornirà  punti e rimbalzi col suo mix di gioco dentro e fuori, mentre Robinson sarà  la minaccia principe sul perimetro dove tiro e penetrazioni rappresenteranno un difficile rebus per le difese già  bloccate sugli altri compagni.

Se poi aggiungiamo a ciò la solidità  di un uomo come Theo Ratliff (e dell'interessantissimo Mohammed), da cui dipenderà  l'equilibrio difensivo del quintetto con i suoi rimbalzi e le stoppate, lo scenario si fa ancora più roseo per i Falchi.

La perdita di DeMarr Johnson indebolisce la panca sugli esterni (magari il management opererà  qualche acquisto mirato), ma il potenziale anche dei rincalzi pare in grado (infortuni permettendo) di supportare la squadra lungo tutta la stagione grazie a doti atletiche e cuore in abbondanza, magari manca un pizzico di tiro (ed un esterno), ma si può rimediare.

Ovviamente tanto dipenderà  dalle motivazione dei singoli alla ricerca di riscatto e dalla convinzione che il gruppo saprà  mettere nelle proprie risorse, la stagione ci dirà  poi se finalmente Atlanta saprà  tornare nel giro che conta o se in Georgia la stagione NBA terminerà  ancora in aprile.

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