Say it isn’t Zo?

La grinta di Alonzo Mourning, sul parquet come nella vita…

Spesso nella vita di ogni uomo si verificano imprevisti, difficoltà , ostacoli da superare che a volte ci aiutano a crescere, maturare, diventare uomini migliori. Di frequente la nostra esistenza ci appare come una corsa, ci poniamo degli obiettivi, lavoriamo sodo per arrivarci e quando giungiamo infine al traguardo ci accorgiamo che non siamo arrivati da nessuna parte, che dietro l'angolo c'è un'altra sfida, un altro limite da valicare, di nuovo gambe in spalla e pedalare.

No, non è la nuova pubblicità  della Gatorade, ma è una triste constatazione di come spesso il fluire delle esistenze sia legato a singoli episodi, scelte, bivi, da cui poi finisce per dipendere tutto quanto il resto. Alonzo la vita ha sempre scelto di affrontarla di petto, con energia, rabbia, voglia di spaccare tutto, di scalare la vetta fino a raggiungere i suoi sogni: in una parola combattere sempre e comunque per quello in cui credeva.

Infanzia difficile la sua, a 12 anni i genitori si separano e lui, preso atto di non stare molto a cuore a nessuno dei due (entrambi vedevano nel figlioletto il frutto della loro ingrata unione) decide di andare a vivere in una "casa famiglia" della sua cittadina Chesapeake, nel cuore della Virgina, insieme ad altri ragazzi nella sua situazione sotto la supervisione del comune.

In questo purgatorio per anime sole, Alonzo vede accrescere la propria rabbia contro tutto e tutti, lui piccoletto, paffutello, silenzioso, rifiuta il contatto coi genitori, i parenti, gli amici, il mondo.

A tracciare la rotta che lo avrebbe aiutato a rinascere arriva un'arzilla nonnina che abita da quelle parti ed accudiva i ragazzi, la signora Fanny Threat prende così a cuore le sue sorti che decide di accogliere il ragazzo nella propria di casa. Per il suo bene i genitori acconsentono e da qui ha iniziò la risalita.

Alla Indian River High Zo è uno dei tanti, uno dei classici "sfigati" che a scuola non contano e che le ragazze non guardano, la sua unica passione è la pallacanestro, ore ed ore passate sotto l'anello a battagliare contro avversari reali ed immaginari lo aiutano a dare sfogo alle sue grandi energie.

Grazie alle cure della signora Fanny Threat ed alla passione per il basket il ragazzo riesce a dare una svolta alla propria vita. Si chiude in palestra, si concentra sui libri ed in poco tempo il brutto anatroccolo diventa il più classico dei cigni: diviene un giocatore devastante, completo, tecnico, con una forza ed una rabbia fuori dal comune e guida la sua scuola al titolo statale per due volte, in più riesce a diventare un' ottimo studente ed il ragazzo più in vista della scuola".ah dimenticavo, ed uno dei prospetti numero 1 degli States.

Per il college opta per Georgetown, ateneo cattolico di Washington DC dove coach John Thompson forgia i migliori lunghi d'America, dove tradizione, disciplina e lavoro sono il pane quotidiano. Gli anni dell'Università  sono i più belli, dalle vittorie (NIT, ma non titolo NCAA), alle amicizie (con Dikembe Mutombo e Pat Ewing), dall'amore (qui conosce la moglie Tracy) alla laurea (Sociologia quasi col massimo dei voti), ma anche le delusioni, la nomea di giocatore arrogante, duro, sporco, indisponente, incapace di trattare coi media, ma forse solo troppo timido e chiuso nel suo mondo per essere compreso, in una parola introverso.

Nel draft '92 viene scelto dagli Charlotte Hornets al numero 2, prima di lui il suo grande rivale O'Neal va ad Orlando, dopo di lui Christian Laettner che qualche mese prima gli aveva soffiato il posto alle Olimpiadi di Barcellona con il vero ed unico Dream Team.

In coppia con Larry Johnson, Zo diventa il cuore dei calabroni e grazie a forza, grinta e talento chiude un'ottima stagione d'esordio (secondo tra i rookies in tutto dietro a Shaq!) che fa pronunciare al GM Allan Bristol le immortali parole <…avremmo scelto comunque lui anche col numero 1…>.

Purtroppo le due stagioni seguenti non portano i frutti sperati così il pivot, in scadenza di contratto, ottiene di essere ceduto a Miami per Rice ed altro. In Florida hanno progetti ambiziosi, al timone c'è un Pat Riley che è sinonimo di successo, il proprietario Micky Arrison è pronto a spendere per vincere ed il clima è molto positivo.

Nelle successive sette stagioni la carriera di Mourning segue uno strano andamento, per lui tanti riconoscimenti individuali (miglior difensore, stoppatore, oro a Mondiali ed Olimpiadi), numeri importanti (sempre tra i primi nelle graduatorie), attestati di stima, ma gli Heat spesso partiti per vincere subiscono inattesi stop, la squadra sembra sempre ad un niente dall'esplodere, salvo accorgersi che quel niente fa la differenza.

Ma la svolta sembrava dietro l'angolo, finalmente per la stagione 2000/01 Miami sembrava aver preso i giocatori giusti per circondare il proprio pivot nella battaglia per il titolo; con gli innesti di Jones e Grant più il vecchio Hardaway ed il solito Zo gli Heat puntavano diritti al titolo. Purtroppo però il Mourning che tornava vincitore dalle Olimpiadi di Sidney pareva stanco, debilitato, ma un consulto medico diede tinte ancora più fosche alla situazione, Alonzo aveva una disfunzione ai reni che gli avrebbe impedito di giocare e chi sa cos'altro.

In questi due anni Mourning ha dovuto convivere con la malattia, con le ricorrenti diagnosi che passavano da un tornerà , ad un chissà  quanto potrà  vivere, da cure, trattamenti, diete, profilassi e quant' altro; ha provato a rigiocare, non era più lo stesso in campo, non dominava, a volte dava sprazzi di grande gioco, ma intanto Miami colava a picco senza di lui.

Purtroppo a settembre il nuovo stop, la situazione stava degenerando, il fisico non reggeva trasferte, partite e stress, urgeva riposo, ed un punto interrogativo ancora aleggia sul suo futuro: tornerà ? Dovrà  essere operato come Sean Elliot? Si ritirerà  definitivamente per curarsi al meglio? Quanto sopravviverà ?

Sta di fatto che dopo la malattia Mourning è molto cambiato, si è stretto ancora di più alla moglie ed ai due figli Alonzo III e Myka (per veder nascere la secondogenita affittò un aereo privato mentre era in Australia con la nazionale che lo riportò in tempo per la sfida successiva!), agli amici, ma è parso più aperto, espansivo, quasi sollevato, da orso come era sempre sembrato è divenuto più disponibile con gli altri, più cordiale, quasi che volesse ritornare in pace col mondo, stufo di lottare contro tutto e tutti, finalmente maturato, ma sempre pronto ad aiutare gli altri (ha inaugurato lo "Zo Summer Groove") un conto nel quale poter versare aiuti ai bambini bisognosi).

Cosa succederà  è ancora presto per dirlo, difficilmente ci lascerà , molto più probabile la sua carriera sia finita, di lui oggi ci rimangono la classe, la forza, i numeri, l'abnegazione ed i tanti aneddoti come quando fu votato tra i 50 uomini più belli ed eleganti degli USA dalle donne americane; oppure quando la FBI voleva arrestarlo a causa di un parente che aveva trasformato una sua casa nella capitale, in cui era ospite, in un ricettacolo di criminalità .

Ma anche il suo grande impegno nel sociale (che gli è valso il Citizenship Award 2001), le borse di studio ai ragazzi disagiati che aveva "adottato" quale fratello maggiore, ma anche le battute del "fratello" Dikembe che raccontava sempre gustosi aneddoti sui tempi del college o sul fatto che Zo, quando giocavano l'uno contro l'altro, si rifiutasse prima della gara di salutarlo o di parlarci altrimenti sarebbe stato duro vederlo in partita come un nemico"..ci sarebbero tante altre storie sul personaggio e giocatore, tante parole sono state dette, tanto si è discusso, ma ritengo che la frase più significativa per descrivere Alonzo Mourning l'abbia detta il suo mentore John Thompson: <…Alonzo è una grande persona, un uomo speciale, ma pieno di dubbi e timori, in perenne conflitto con se stesso…>.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Informativa cookie

Per far funzionare bene questo sito, a volte installiamo sul tuo dispositivo dei piccoli file di dati che si chiamano "cookies". Anche la maggior parte dei grandi siti fanno lo stesso.

Cosa sono i cookies?

Un cookie è un piccolo file di testo che i siti salvano sul tuo computer o dispositivo mobile mentre li visiti. Grazie ai cookies il sito ricorda le tue azioni e preferenze (per es. login, lingua, dimensioni dei caratteri e altre impostazioni di visualizzazione) in modo che tu non debba reinserirle quando torni sul sito o navighi da una pagina all'altra.

Come utilizziamo i cookies?

In alcune pagine utilizziamo i cookies per ricordare:

  • le preferenze di visualizzazione, per es. le impostazioni del contrasto o le dimensioni dei caratteri
  • se hai già risposto a un sondaggio pop-up sull'utilità dei contenuti trovati, per evitare di riproportelo
  • se hai autorizzato l'uso dei cookies sul sito.

Inoltre, alcuni video inseriti nelle nostre pagine utilizzano un cookie per elaborare statistiche, in modo anonimo, su come sei arrivato sulla pagina e quali video hai visto. Non è necessario abilitare i cookies perché il sito funzioni, ma farlo migliora la navigazione. è possibile cancellare o bloccare i cookies, però in questo caso alcune funzioni del sito potrebbero non funzionare correttamente. Le informazioni riguardanti i cookies non sono utilizzate per identificare gli utenti e i dati di navigazione restano sempre sotto il nostro controllo. Questi cookies servono esclusivamente per i fini qui descritti.

Che tipo di cookie utilizziamo?

Cookie tecnici: Sono cookie necessari al corretto funzionamento del sito. Come quelli che gestiscono l'autenticazione dell'utente sul forum.

Cookie analitici: Servono a collezionare informazioni sull'uso del sito. Questa tipologia di cookie raccoglie dati in forma anonima sull'attività dell'utenza. I cookie analitici sono inviati dal sito stesso o da siti di terze parti.

Quali sono i Cookie di analisi di servizi di terze parti?

Widget Video Youtube (Google Inc.)
Youtube è un servizio di visualizzazione di contenuti video gestito da Google Inc. che permette a questa Applicazione di integrare tali contenuti all'interno delle proprie pagine. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Mi Piace e widget sociali di Facebook (Facebook, Inc.)
Il pulsante "Mi Piace" e i widget sociali di Facebook sono servizi di interazione con il social network Facebook, forniti da Facebook, Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante +1 e widget sociali di Google+ (Google Inc.)
Il pulsante +1 e i widget sociali di Google+ sono servizi di interazione con il social network Google+, forniti da Google Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Tweet e widget sociali di Twitter (Twitter, Inc.)
Il pulsante Tweet e i widget sociali di Twitter sono servizi di interazione con il social network Twitter, forniti da Twitter, Inc. Privacy policy

Come controllare i cookies?

Puoi controllare e/o verificare i cookies come vuoi - per saperne di più, vai su aboutcookies.org. Puoi cancellare i cookies già presenti nel computer e impostare quasi tutti i browser in modo da bloccarne l'installazione. Se scegli questa opzione, dovrai però modificare manualmente alcune preferenze ogni volta che visiti il sito ed è possibile che alcuni servizi o determinate funzioni non siano disponibili.

Chiudi