Pochi giocatori NBA hanno un talento paragonabile a quello di “The Genius”…
Nelle squadre vere, in quelle che puntano in alto, c'è sempre almeno un elemento che riesce ad avere in mano la situazione nei momenti di difficoltà , non sempre con i fatti, ma anche prendendo la parola durante un time-out.
Antoine Walker è proprio il tipo di giocatore di cui stiamo parlando. Tra il terzo e l'ultimo quarto di Gara 3 in Finale di Conference contro i Nets, con i suoi a -24, l'ala dei Celtics è intervenuto e con parole molto decise ha “esortato” i compagni(soprattutto Pierce) a fare di meglio.
Boston grazie ad un Pierce soprannaturale riuscì a vincere portandosi sul 2-1, ma poi sappiamo tutti come la serie è andata a finire. Quella rimane la più grande rimonta della storia dei playoff, e probabilmente niente sarebbe successo se 'Toine non avesse fatto quel discorsetto.
I Celtics proprio quest'anno sono diventati una squadra vera. Sono scomparsi finalmente i fantasmi di Larry Bird e McHale che nell'ultimo decennio hanno afflitto i giovani biancoverdi, ricordando le incredibili vittorie degli '80 al Boston Garden.
In questi anni i Celtics si sono trasformati dalla franchigia vincente per eccellenza alla barzelletta di tutta la lega. Poi ad essere fortemente delusi sono stati quelli che credevano che Pitino potesse camminare sulle acque: ma è giusto ricordare che il buon Rick ha comunque plasmato l'attuale squadra scegliendone alcuni giocatori chiave.
Nel draft del '96 il neo-coach di Boston sceglie con il pick n°6 Antoine Walker proprio quello che gli aveva fatto vincere il titolo, con Kentucky, la primavera precedente. I membri di quella squadra venivano chiamati “The Unforgettable” gli indimenticabili. 'Toine nel suo anno da sophomore era il leader di quella squadra(Pitino prevedeva una rotazione a 10 uomini e Walker era quello che giocava di più con 27 minuti) di cui facevano parte Tony Delk, Mark Pope, Walter McCarty e Ron Mercer.
Probabilmente quello è stato il draft con la maggior quantità di talento dei '90 e Walker scelse comunque di dichiararsi eleggibile nonostante fosse consapevole che non sarebbe stato scelto prima della 5.
I motivi del suo abbandono prematuro del college sono facili da immaginare. Antoine, ragazzo di Chicago, è cresciuto senza il padre e quando la mamma era fuori per lavoro(sempre) era lui che badava ai 5 fratelli minori e nel poco tempo libero faceva lo shortshop sul diamante e il playmaker al playground.
Il suo idolo era quell'Isaiah Thomas che faceva impazzire i tanti ragazzini di Chicago. Ad aggiungersi a questa situazione molto precaria arriva anche una figlia che Walker ha a 17 anni e si ritrova a dover crescere.
Ma questa è una storia vecchia di cui oggi rimangono solo le tracce. Walker sul parquet da sempre il massimo nei momenti decisivi anche se molti dicono potrebbe fare molto di più.
Tra questi c'è tale Larry Joe Bird, non l'ultimo arrivato. The Legend ha criticato il modo di “attaccare” il canestro da parte di Antoine. Infatti spesso The Genius ha avuto pessime percentuali al tiro da tre come uno 0/11. Il punto della situazione è: può un giocatore con quella stazza e quella tecnica limitarsi a giocare a 7 metri da canestro?
La risposta è ni. Infatti Antoine non deve snaturarsi e diventare uno “tutto post basso” ma devi diversificare il suo gioco in modo da rendersi pericoloso in tutti i punti del campo.
Ma i tifosi dei Celtics non pensano a queste cose, a loro interessa vedere la squadra vincere e forse quella del duo Walker-Pierce, sotto la sorveglianza dell' “irlandese” coach O'Brien, è la strada giusta per arrivare al successo.
Ciò lo si è visto in quel famoso intervallo in gara 3 contro i Nets. Pierce è sicuramente il giocatore più forte di Boston e Walker che è quello con più carisma si è guadagnato il rispetto di tutti, Pierce compreso.
Quest'anno Walker ha giocato l'All Star Game da titolare, consolidandosi come la migliore ala grande ad Est ma ciò che è cambiato in questa stagione non è stato il successo personale, che c'è sempre stato. Per la prima volta tra i pro Antoine è riuscito ad avere soddisfazioni a livello di squadra ed è arrivato ad un “Kidd” di distanza dall'avere la possibilità di sfidare Shaq&Kobe e magari batterli come ha fatto in regular season infilando una tripla sulla sirena.
Molte volte è stato nominato il famoso “culo degli irlandesi” ma nel caso di Antoine non è questione di fortuna, il suo caso potrebbe essere la fotografia del “Celtic Pride”, l'orgoglio dei celtici. Si, perché Walker gioca con orgoglio e ai suoi tifosi piace così.
Il futuro potrebbe riservare piacevolissime sorprese a questo ragazzone di Chicago, che sembra aver scontato già troppo anni nel purgatorio NBA ed ora è pronto per le luci della ribalta.
Per adesso rimane un dei migliori all-around della lega e, perché no, anche uno dei più simpatici e bravi ballerini.