Chi succederà  a Bonds?

Tutta la potenza in battuta di Andruw Jones

Premesso che, a mio modo di vedere, nel baseball moderno, il ruolo del battitore e' alquanto diminuito come importanza all'interno della stagione, superato dalla imprescindibilità  dell'avere due se non tre ottimi starter sul monte di lancio, mai come quest'anno la MLB ha visto innalzare le stats della battuta di contatto, rispetto all'homer, che tanto aveva appassionato l'America hai tempi di Bonds, McGuire e Sosa.

Come si evince dalle statistiche, la quantità  di home-run e' calata sensibilmente rispetto agli ultimi 4-5 campionati, mentre è aumentata sensibilmente l'importanza dei battitori che guadagnano spesso la base o che producono piu' valide extrabasi. Non a caso il numero di doppi e tripli e' aumentato rispetto alla passata stagione, e molti RBI sono venuti da giocatori che non sono dei gran battitori di potenza.

Battitori come Ichiro o Jeter o Damon, sono stati accostati a nuovi protagonisti del settore, quali Brian Roberts, seconda base di Baltimore, assoluto protagonista della prima fase della regular season, calato dopo l'All-Star Game, ma sempre capace di un'ottima media battuta, superiore a .300 e di una percentuale di OBP tra le migliori nelle Majors, nonche' di 25 basi rubate, numero altissimo se messo insieme al resto delle sue stats.

Insieme a lui, sicuramente un altro nome che e' salito alla ribalta della cronaca è quello di Michael Young, shortstop dei Rangers, squadra che schiera un lineup da urlo, con Soriano, Texeira e Dellucci. Young è ampiamento sopra .300 in media battuta, ha ottenuto la bellezza di 164 valide, top della stagione e non disdegna il fuoricampo, dato che e' vicino alla ventina. Texas, non a caso, è forse la squadra che maggiormente si può accostare con la frase "i pitchers vincono la stagione", poiché pur avendo un lineup da sogno, ha una sola star come Kenny Rogers sul monte, e l'attuale classifica parla chiaro a riguardo.

Anche Jason Bay dei Pirates sta mettendo insieme numeri di tutto rispetto, pur giocando in una squadra di bassa classifica, un po' quello fatto da Beltran nei Royals di un paio d'anni fa. L'esterno sinistro di Pittsburgh ha una percentuale di On Base altissima, sopra i 400, e un numero di valide che lo colloca fra i top10 della stagione (tra cui 37 doppi), ma a questi numeri unisce anche ben 24 fuoricampo, piu' di 70 punti battuti a casa e la doppia cifra in basi rubate. Insomma uno dei battitori più completi della MLB ed è questo che ormai si cerca in un vero leader nella classifica dei migliori colpitori del baseball, un mix di tutte le stats, non solo fuoricampo e RBI o valide o basi rubate.

Non a caso un altro nome su cui ci si può soffermare è quello di Miguel Cabrera, dei Marlins, che sta cercando di portare la sua squadra alla post season nella equilibratissima East Division della NL. L'esterno e' tra i top 20 in tutte le statistiche piu' importanti della battuta e questo lo rende molto pericoloso in quasi tutte le situazioni di gioco.

Il giovane caraibico, dopo essersi messo in luce nella postseason vincente di 2 anni fa, ha avuto una stagione di assestamento l'anno scorso, e in questa sta producendo i numeri che tutti gli analisti si aspettavano, viste le premesse degli esordi. L'essere un buon fuoricampista (27), abbinato al fatto di avere un'ottima costanza al piatto (.336 di AVG) e avere una percentuale vicina al .400 di arrivo in base, lo ha consacrato fra i grandi di questa specialità .

Volendo stilare pero' una classifica dei migliori battitori della MLB a un mese e mezzo dalla fine della regular season non si può prescindere da sei-sette nomi che hanno dominato le stats in questi mesi: Derek Lee, Alex Rodriguez, Albert Pujols, Big Papi Ortiz, Manny Ramirez, Andruw Jones e Miguel Tejada.

I primi tre sono, per molti, quelli che si giocheranno, assieme a due-tre lanciatori, i titoli di MVP della stagione. Se per A-Rod e Pujols questa non e' una novità , essendo i loro nomi ormai da anni al top della MLB, Derek Lee, prima base dei Cubs, è una novità  assoluta, avendo quest'anno numeri che lo collocano in vetta alla classifica dei migliori battitori di tutta la MLB.

Il trentenne californiano, sta battendo come non mai in carriera. Già  nella passata stagione, all'esordio con Chicago, aveva battuto 32 hr e 98 RBI, con 39 doppi, tutti record in carriera, ma non era stato costante nelle apparizioni al piatto, e la sua percentuale di arrivo in base era bassa per uno del suo calibro.

Quest'anno, quando mancano ancora più di quaranta partite alla fine della regular season, ha superato il suo record di home-run, battendone 36, ha eguagliato il numero di doppi e quasi quello di punti battuti a casa, che sicuramente supereranno i 100, ma quello che fa più impressione è la tremenda costanza di battuta, essendo nella MLB, quello che ha la percentuale di battuta più alta, con 349, con un entusiasmante 430 di percentuale di arrivo in base, terzo dietro a Giambi e Pujols.

Il suo inizio di stagione è stato folgorante, ma tutti pensavano che dopo l'All Star Game potesse calare sensibilmente i suoi numeri, soprattutto nella media e nell'OBP, invece tutte le stats sono rimaste al top, pur con i Cubs in difficoltà  per quanto riguarda il record di stagione, ma chi pensava che Chicago avesse perso con Sosa il suo bomber migliore, ha dovuto subito ricredersi vedendo il rendimento di Derek Lee.

Le caratteristiche del prima base in battuta sono molto indigeste per i lanciatori, in quanto oltre a possedere un giro di mazza molto veloce, è molto paziente sul piatto, e sa quando colpire la palla, e molte volte anche dove colpirla. Non a caso il manager Dusty Baker lo ha proposto anche come 2° nel lineup, per sfruttare la sua capacità  di riempire le basi e quindi avere subito possibilità  di segnare con i successivi battitori.

Appena sotto dell'interno dei Cubs, ci sono due nomi che non dovrebbero avere nessuna presentazione, Alex Rodriguez e Albert Pujols.

Pujols sta avendo l'ennesima stagione dominante in battuta, che lo rende attualmente il miglior giocatore di tutte le Majors, visto il rendimento costante avuto in questi anni. Anche in questa regular season, insieme ai suoi Cards, sta dimostrando di essere il n.1, visto che e' tra i primi cinque in tutte le stats di battuta, addirittura stratosferico nella media e nella percentuale di arrivo in base, che per un bombardiere come lui, lo colloca fra le armi totali in grado di girare un match con un solo colpo. St.Louis non e' prima nella MLB a caso, visto che oltre a lui, schiera un lineup di tutto il rispetto, condito da 3 starter da doppia cifra in vittorie.

Come per Derek Lee, colpisce il fatto che unisca la potenza dei suoi fuoricampo, alla costanza di rendimento quando si presenta in battuta, riuscendo quasi sempre a battere due o piu' valide all'interno di un incontro e diventando cosi' decisivo per la capacità  di produrre RBI e di mettersi in posizione punto. A differenza di Lee, lui questi numeri li accumula fin da quando è entrato prepotentemente nelle Majors.

L'unica pecca è, forse, quella di non riuscire a primeggiare nella classifica degli home-runs, dove Andruw Jones, Rodriguez, Lee e Dunn, gli stanno davanti. Probabilmente il fatto di cercare più spesso la valida che porti a casa punti, piuttosto che rischiare il giro di mazza risolutivo, che però può portare anche lo strike out, lo ha reso più maturo per il grande traguardo delle World Series, ma meno competitivo nella particolare classifica dei fuoricampisti. Come per Lee riesce a fare meglio in trasferta, rispetto alle partite a St.Louis, anche se in casa ha molta più confidenza nella lettura dei lanci veloci.

Insomma, forse il giocatore piu' difficile da mandare out per un pitcher, che sicuramente ha come obiettivo la vittoria finale, visto come sono andate le WS dello scorso anno.

Chi alle World Series vorrebbe arrivarci è Alex Rodriguez, che sembra aver trovato la continuità  giusta per ritornare ad essere uno dei top3, come forse mai lo era stato dal giorno del suo passaggio agli Yankees. Quest'anno l'ex MVP ha già  eguagliato il numero di fuoricampo della prima stagione a New York, ed ha trovato una costanza di rendimento, che lo ha riportato ai numeri registrati con Texas e prima ancora con i Mariners.

Risolto il dilemma del ruolo, Rodriguez si è ambientato definitivamente nella posizione di terza base, e nel lineup degli Yankees è diventato il leader indiscusso, con una percentuale di arrivo in base (416) vicina al suo record in carriera. Allo Yankee Stadium sembra molto piu' a suo agio, vista l'eccezionale media di battuta, rispetto alle trasferte, ma quello forse e' un disagio riscontrato in tutta la squadra, che sta avendo un'annata molto altalenante, che rischia di compromettere anche la postseason.

Le sue doti di battitori sono ormai conosciute, e parlano di un'estensione di braccia che gli permette di colpire molti lanci difficili ed esterni, e una capacità  abbastanza costante di colpire sia i lanciatori destri che i mancini. La potenza non arriva ai picchi registrati con Pujols, ma la fluidità  del movimento di giro della mazza, rendono spesso, più efficace il suo di quello del dominicano.

Due che con Rodriguez hanno molto a che fare, viste le innumerevoli sfide tra Red Sox e Yankees, sono la coppia Ramirez-Ortiz, attualmente i migliori produttori di RBI delle majors, entrambi abbondantemente sopra quota 100, unici nelle Majors.

Manny Ramirez, dopo le continue voci su una sua possibile partenza, è restato a Boston, e sta avendo una stagione da favola, con numerosi home-runs decisivi che hanno permesso ai campioni del mondo, di recuperare e superare piu' di un avversario in questa regular season. La cosa che più colpisce nell'annata dell'esterno destro è quella che con "solo" 117 valide (ben 43 in meno di Lee), ha fruttato 111 RBI, vuoldire che ogni volta che colpisce la pallina la sua squadra produce punti.

Dall'altra parte Big Papi Ortiz, dopo i fasti dei playoff dello scorso anno, ha continuato sulla stessa lunghezza d'onda. Produce meno fuoricampo e meno RBI del compagno, ma ha battuto più valide e soprattutto molte più extra-hits, avendo quindi una costanza maggiore al piatto.

Chiaramente avere due battitori così nel lineup centrale aiuta non poco i Red Sox a mantenersi al vertice della Division, nonostante un parco lanciatori non ai livelli delle altre big.

Chi, invece sembra un miracolato del baseball, è Andruw Jones, che l'anno scorso era quasi perso, visti i pessimi numeri accumulati, dove era stato uno dei più eliminati via strike out tra gli sluggers, e aveva avuto una percentuale di OPS estremamente bassa.

In carriera l'esterno di Atlanta non è mai stato un gran conoscitore dei lanci avversari, spesso finisce strike out e le sue medie di battuta non hanno mai superato la soglia di 300, a parte nel 2000. Quest'anno la media e' relativamente bassa, visti gli altri top-sluggers, gli strike out sono leggermente diminuiti, ma quello che risalta subito è l'eccezionale numero di home-runs.

I 39 fuoricampo lo collocano in vetta alla speciale classifica nella MLB, e in previsione lo porterebbero a superare quota 50, numeri da capogiro per il caraibico, spesso contestato ad Atlanta per non aver mai fatto il salto di qualità , che gli esordi avevano fatto sperare.

L'infortunio di Chipper Jones gli ha dato ancora più responsabilità  nel lineup, ma Andruw sembra in un'annata magica, che potrebbe far sperare i Braves di riuscire finalmente a sfatare la maledizione della postseason.

Chi invece la post season sta provando a riconquistarla dopo un post All Star Game da dimenticare è Miguel Tejada, indiscusso dominatore della prima parte di stagione in AL, poi calato notevolmente come tutta la squadra nei mesi estivi.

Le sue statistiche nei primi due mesi facevano impressione, 350 di media, 45 RBI e 13 HR. Qualche analista faceva già  delle previsioni record per quanto riguarda gli RBI, ma non aveva fatto i conti con il calo repentino della forma dello shortstop, coinciso non a caso con la netta discesa degli Orioles, fin lì primi nella division di Red Sox e Yankees.

Nei successivi tre mesi gli RBI sono stati solo 34 e nell'ultimo mese la media è calata sotto i 250, ma questo non toglie i meriti ad un battitore che nella prima parte di stagione è stato fenomenale, è che può sicuramente ritornare al top dopo un periodo buio.

Ci sono altri battitori che nell'intera stagione possono aver fatto meglio del dominicano, ma ciò che ha prodotto Tejada nella prima parte di stagione non ha eguali, a mio modo di vedere, e lo colloca nei top della stagione.

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