Chris Wondolowski, attaccante dei San Jose Earthquakes
E' sicuramente Chris Wondolowski il fattore chiave della sorprendente stagione dei San Jose Earthquakes, ormai lanciati verso i primi playoff della loro storia post rinascita, grazie anche allo spledido successo per 3-2 in trasferta nello scontro diretto col Toronto FC, con Wondo autore di una tripletta che gli è valso il premi di MLS Player of the Week #26.
Al di la dei gol, la prestazione di Wondolowski contro il TFC è apparsa probabilmente come una delle migliori viste quest'anno in assoluto nella MLS per intensità , pericolosità , impegno anche in difesa e leadership. Prestazione appunto coronata da una tripletta che ha fatto salire Wondolowski a quota 12 gol nel 2010, a due sole lunghezze di distanza dall'attuale capocannoniere Edson Buddle (LA Galaxy), mettendo anche insieme una serie di 7 gol che sono valsi ognuno i 3 punti per San Jose.
Sorprendenti Quakes e sorprendente Wondo. Nato il 28 gennaio 1983 a Danville, California, Wondolowski sin da ragazzino ha messo in mostra ottime doti atletiche, dedicandosi prima al baseball sotto l'ex outfielder dei Giants Nate Schierholtz (con cui nel 1997 ha vinto le PONY League World Series) per poi passare all'atletica, mettendosi in mostra come ottocentista con qualità che ancor oggi gli sono utili: “Non batto certo un difensore sui 15 metri, ma sui 90 minuti mentre lui è stanco io sono ancora lì a correre“. Da sophomore però si mette in mostra nel calcio con la De La Salle High School di Concord, California, con cui viene nominato nell'All-Bay Valley Athletic League first team e nell'All-East Bay first team nel 2000 and 2001. Vince inoltre due premi di “Player of the Year”, assegnato dai media locali, nel 2001. Anche al college spicca per le sue qualità atletiche e tecniche alla Chico State University, guidando i Chico Rooks della Men's Premier Soccer League con 17 gol nella stagione 2004, il suo anno migliore.
25 settembre, 2010 – La tripletta di Wondolowski contro il Toronto FC
Nonostante le buone prestazioni universitarie Wondolowski non viene avvistato dai radar della MLS, in cui sbarca solo come 41° scelta assoluta nel 2005 MLS Supplemental Draft, chiamato dai San Jose Earthquakes. Nel suo anno da rookie scende in campo solo 2 volte, ma fa vedere buone cose con l'Earthquakes reserve team, segnando 8 gol in 12 partite.
Con la relocation degli Earthquakes in quel di Houston cambia poco. Wondolowski infatti continua a languire tra le riserve, con cui comunque segna 13 gol in 11 match, cui si aggiunge il suo primo gol da pro il 30 agosto 2006 contro il Chicago Fire, in un anno coronato dalla prima MLS Cup per la Houston Dynamo. Anche nel 2007 va di nuovo a segno contro Chicago, e vince con Houst la seconda MLS Cup consecutiva, ma la concorrenza dei vari Brian Ching, Joseph Ngwenya e Nate Jacqua gli preclude la possibilità di trovare spazio con continuità .
Nel 2009 coach Dominic Kinnear punta spesso su di lui, che ringrazia segnando cinque gol, ma nella offseason per lui arriva il ritorno a casa, a seguito del trade che lo vede passare a San Jose in cambio del centravanti Cam Weaver alla Dynamo.
Con alle spalle un'operazione al ginocchio, Wondolowski sbarca a San Jose – dove è tornato con suo fratello più giovane Stephen, ex Dynamo anche luie ora coach a Danville – con la prospettiva di essere il quarto attaccante nella rosa guidata da Frank Yallop. Ma gli infortuni a catena di Arturo Alvarez, Cornell Glen e del brasiliano Eduardo gli spalancano le porte del campo. E di lì l'esplosione, assistito nelle ultime settimane dai deliziosi tocchi del brasiliano ex Barcellona Geovanni, fino alla tripletta di sabato, che gli è valso l'apprezzamento pubblico di coach Frank Yallop (che ricordiamo da giocatore nell'Ipswich Town): “Chris è un esempio per tutti. Ha tutto quello che vorrei da un giocatore. Se gli cambio ruolo non protesta. Se sta fuori non si lamenta. Lo considero sicuramente un candidato per il premio MLS player of the year, e non lo cambierei per nessun altro“.
E a questo punto la prospettiva per Wondolowski è anche più ampia. Per lui infatti si parla di una chiamata in Nazionale che potrebe arrivare in vista del ritiro di gennaio, se non per l'impegno in Sudafrica a novembre, nel caso San Jose sia già fuori dai playoff. Con la penuria di attaccanti che ha il CT Bob Bradley (con Charlie Davies che fatica a riprendersi e con Robbie Findley bruciatosi ai Mondiali), il super Wondo di quest'anno – giocatore non certo di velocità esplosiva nè di tecnica sopraffina, ma capace di vedere il gioco come pochi, sapendo inserirsi al momento giusto – potrebbe certo essere un'opzione alternativa, almeno in vista della Gold Cup del prossimo anno.