CONCACAF Champions League 10/11 Preview

Al via stanotte la CONCACAF Champions League 2010/11

Prende il via nella notte italiana (con per la MLS in campo il Toronto FC contro i messicani del Cruz Azul) la terza edizione della nuova CONCACAF Champions League prima c'era la Champions Cup), la principale competizione centro/nordamericana, con in palio un posto nella FIFA Club World Cup che si giocherà  a dicembre 2011 a Dubai (il posto per il 2010 è stato assegnato lo scorso aprile alla vincitrice della passata edizione, il Pachuca).

Non poco, ma purtroppo la competizione riceve ancora scarsissimo interesse da parte dei tifosi, sia messicani e, ancor di più, americani e canadesi, probabilmente non abituati alle competizioni internazionali e poco interessati a causa dell'assenza di rivalità , se non quando si arriva verso la fine e se ci sono squadre d'oltre confine sud in campo.

E proprio le messicane anche stavolta sono le favorite - pur non essendoci il Pachuca campione in carica e il Chivas de Guadalajara, attuale finalista della Copa Libertadores - con in particolare il due volte sconfitto in finale Cruz Azul (Atlante prima e Pachuca dopo) di Città  del Messico. A dare l'idea della predominanza messicana nel torneo, si pensi che hanno occupato 7 degli 8 posti in semifinale delle prime due edizioni, con le squadre americane assolutamente incapaci di mettersi in mostra. E la pessima figura dei Los Angeles Galaxy - capolista assoluto in campionato – nel preliminare contro Puerto Rico, è un perfetto esempio dell'approccio visto da parte dei team MLS in questi anni. A discolpa va detto che le poche che hanno superato la fase a gironi (Columbus e Houston) hanno poi subito il fatto che il quarti si giocano tra fine marzo e inizio aprile, quando la stagione MLS ancora deve iniziare, mentre invece in Messico si è in piena stagione.

A seguito dei preliminari, sono 16 le qualificate che da oggi si affronteranno nella fase a gironi: 4 messicane, 4 dalla MLS, I Puerto Rico Islanders (che militano nella USSF Div. 2) e 7 squadre provenienti rispettivamente da Canada, Costarica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Panama e Trinidad & Tobago, tutte suddivise in quattro gruppi da cui passeranno ai quarti (che si giocheranno nell'aprile 2011) le prime due di ogni girone.

Calendario CONCACAF Champions League 2010/11

Nel Gruppo A favorito inevitabile è il Cruz Azul, squadra non certo famosa come i concittadini del Club America, non avendo vinto così tanto in patria, ma reduci da due finali e con alle spalle anche una finale di Copa Libertadores persa contro il Boca Juniors ai rigori nel 2001. A guidare i Cementeros il capitano e il 118 volte nazionale messicano (6 gol all'attivo) il centrocampista Gerardo Torrado, affiancato dal difensore Fausto Pinto e dll'attaccante argentino Emanuel "Tito" Villa, cresciuto nell'Huracà¡n ed ex Derby County nel 2008 e 2009.

Dal Canada quest'anno sbarca per la prima volta (l'anno scorso uscì al preliminare) il Toronto FC, vincitore del Canadian Championship e reduce dal preliminare vinto sugli honduregni del Motagua di Amado Guevara. La rosa guidata da Preki vede un gruppo abbastanza arcigno quest'anno, specialmente tra le mura amiche del BMO Field, con il duo canadese composto da Dwayne DeRosario e Julian deGuzman (ex Deportivo La Coruna) a dettare le danze insieme all'argentino Martin Saric, con davanti il neoacquisto 32enne Miguel àngel Ferrer Martà­nez conosciuto come Mista (cresciuto nel Real Madrid e passato da Valencia, Ateltico Madrid e Depor), che dovrebbe apportare l'esperienza internazionale necessaria e i gol.

Sempre dalla MLS ecco il Real Salt Lake, la squadra che probabilmente al momento gioca il miglior calico negli USA, guidata in panchina da Jason Kreis e in campo dai tocchi di classe dell'argentino Javier Morales, dai polmoni del capitano Kyle Beckerman, e dai gol del costaricano Alvaro Saborio.

Chiude quello che viene considerate il "girone della morte" l'Arabe Unido (Panama) che l'anno scorso è passato ai quarti e che presenta una rosa tutta locale più quattro colombiani (Panama era parte della Colombia sino a poco prima della costruzione del canale).

Nel Gruppo B cercherà  di farsi largo, come già  lo scorso anno (qualificazione ai quarti, poi fuori per mano dal Toluca), il Columbus Crew, attuale leader della Eastern Conference della Major League Soccer, qualificatosi direttamente alla fase a gironi dopo aver vinto il Supporters Shield (titolo che va al vincitore della regular season) nel 2009. L'uomo di punta del Crew rimane inevitabilmente il centrocampista argentino Guillermo Barros Schelotto (5 gol e 7 assist quest'anno), le cui giocate cercheranno di illuminare un attacco un po' sottotono dopo il taglio di Sergio Herrera e il recente infortunio di Robbie Rogers. Meglio la difesa, dove i due veterani Chad Marshall (due volte MLS Defender of the Year) e Frankie Hejduk reggono alla grande.

Avversario numero uno dei gialloneri sarà  sicuramente l messicano Santos Laguna. I Guerreros sono partiti alla grande nell'Apertura 2010 e nel preliminare hanno distrutto i trinidegni del San Juan Jabloteh con un totale di 6 gol a zero, due dei quali di Rodolfo Reyes nel match di ritorno. Squadra d'attacco, con davanti l'attaccante ex Birmingham Christian Benitez, il suo giocatore più famoso è sicuramente l'ex portiere della Nazionale messicana Osvaldo Sanchez.

Columbus però dovrà  fare attenzione anche al CSD Municipal (Guatemala), unico club del suo paese a vincere la vecchia CONCACAF Champions Cup (seppur nel lontano 1974) e vincitore di 13 dei 22 tornei nazionali da quando esiste il nuovo formato (Apertura/Clausura). La minaccia maggiore sarà  ancora portata da Guillermo "Pando" Ramirez, autore del gol vittoria per i L.A. Galaxy nella finale di MLS Cup 2005, e il vecchio attaccante Juan Carlos Plata, secondo nella storia del suo paese al solo Carlos Ruiz.

Chiude il girone il trinidegno Joe Public, creatura del discusso e discutibile president della CONCACAF e vicepresidente della FIFA Jack Warner, che volle un club per far crescere i giocatori locali (il neoacquisto dello Stoke City, l'attaccante Kenwyne Jones, è un frutto di questo lavoro), e per il Joe Public è la seconda partecipazione alla fase a gironi in tre anni, dove quest'anno la qualificazione è arrivata grazie ai gol di Kerry Baptiste (43 presenze con Trinidad & Tobago) contro i costaricani del Brujas. Il rischio in casa del Joe Public è dato dal Marvin Lee Stadium, 6mila posti e campo sintetico (Warner credeva potesse dare maggior credibilità  alla squadra"). Per quanto riguarda la rosa è tutta locale, con le eccrzioni del portiere colombiano Alejandro Figueroa e del centrocampista giapponese (!) Yo Hoshide, 33enne ex YKK AP(che milita nella terza divisione della J.League) e poi Harrisburg City Islanders (USL Second Division) e Northern Virginia Royals della PDL (quarta divisione USA).

Nel Girone C compito durissimo per i Seattle Sounders, di coach Sigi Schmid, che al preliminare hanno superato il salvadoregno Matapan (1-0 e 1-1). Perso lo svedese Fredrick Ljungberg, dopo un inizo mediocre i verdi di Seattle sembrano rinati, grazie alla ritrovata forma dell'attaccante colombiano Fredy Montero, cui si sono aggiunti gli arrivi del collega di reparto lo svizzero Blaise Nkufo e il centrocampista uruguayano àlvaro Fernà¡ndez, reduce da un ottimo Mondiale.

Avversario top il CF Monterrey (Messico), club in notevole ascesa in patria dopo aver vinto lo scorso aperture nel dicembre 2009 e al debutto in Champions League. A guidare la squadra il centrocampista e capitano Luis Perez, il difensore già  nazionale messicano ed ex FC Dallas (dove ha deluso) Duilo Davino e ancora la piccola ala Jesàºs Arellano, 37anni e 3 Mondiali alle spalle. Per Seattle uscire imbattuta in casa dei Rayados, all'Estadio Tecnologico, 32mila posti il secondo più vecchio del Messico (a breve sarà  sostituito da un nuovo impianto da 50mila posti), sarà  un'impresa. Come lo sarà  la sostituzione di Humberto Suazo, andato in prestito al Real Saragozza.

E se sarà  difficile a Monterrey peggio ancora probabilmente sarà  in casa del CD Saprissa (Costarica), il cui stadio "Monstruo Morado" (mostro viola) è da sempre uno spauracchio per i club e persino la Nazionale americana. Oltre tutto il Saprissa è l'unico team centroamericano ad aver partecipato al Mondiale per Club (nel 2005) ottenendo un ottimo terzo posto. I fallimenti degli ultimi due anni (niente qualificazione ai quarti) lasciano però sperare Seattle che il team del veterano difensore Victor Cordero, del centrocampista ex AEK Atene Walter Centeno, e dellattaccante Alejandro Sequeira (passato per Tampa Bay e San Jose nella MLS 1999) non sia più il "mostro" di una volta.

Il team più debole del gruppo sembra essere infine il Marathon (Honduras), che ha passato il preliminare per il rotto della cuffia contro i panamensi del Tauro e che ha perso il suo giocatore più forte, l'attaccante Walter Martinez, volato in Cina al Beijing Guoan, anche se i 40mila del Estadio Olimpico Metropolitano possono essere un arma in più.

Nel Gruppo D avremmo forse potuto vedere scendere in campo per la prima volta a livello internazionale nella sua avventura americana David Beckham. Ma la scelleratezza dei Los Angeles Galaxy nel preliminare ha consentito il passaggio del turno ai Puerto Rico Islanders (Puerto Rico), squadra che milita nella seconda divisione del calcio USA, ma capace di andare a farne 4 (a 1) all'Home Depot Center. Gli stessi Islanders però capaci di giungere sino alla semifinale nellaprima edizione del torneo due anni fa, eoggi come allora guidati dall'ex coach del FC Dallas Colin Clarke, con in porta l'ottimo americano Bill Gaudette e davanti l'attacante giamaicano Nicholas Addlery.

Non manca ovviamente la messicana, in questo caso il Toluca, la cui squadra è in gran parte la stessa che ha vinto il Clausura nazionale nella scorsa primavera raggiungendo anche la semifinale di Champions League a spese del Columbus Crew. I Diablos Rojos hanno però perso il centrocampista colombiano Vladimir Marin, ma davanti hanno preso dal Gimnasia l'attaccante argentino Juan Cuevas, che va ad affiancare il cileno Hector Mancilla (50 gol in due anni). Leader in mezzo rimane Antonio Naelson (noto col soprannome Sinha), 49 presenze in Nazionale e quasi 400 col club.

Le altre due del girone sono il CD Olimpia (Honduras) e il FAS (El Salvador). Quest'ultimo è guidato dell'attaccante argentino Alejandros Bentos (31 anni, ex Huracà n e Puebla), autore della doppietta che è valsa la qualificazione nel preliminare vinto contro i guatemaltechi dello Xelaju. Nel FAS da seguire il giovane creatore di gioco William Maldonado oltre ai "vecchi" ma ancora forti Cristian àlvarez e William Reyes. Nato come club di baseball nel 1905, il CD Olimpia, 23 volte campione, è la squadra che dà  il maggior numero di giocatori alla Nazionale: ben 6 infatti erano in Sudafrica ai Mondiali. Sempre l'Olimpia poi è l'unica squadra honduregna ad aver vinto all'Azteca, nel 1988. Il team dà  il meglio sulla fascia detsra, dove troviamo l'accoppiata formata dal terzino Johnny Palacios (fratello di Milton e Wilson) e il laterale e Danilo Turcios, che si aggiungono all'attaccante Roger Rojas, di proprietà  del Wigan Athletic ma in prestito biennale all'Olimpia.

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