Sempre più tifosi negli stadi MLS

Il pubblico

Con alle spalle due terzi di stagione, come ogni anno la redazione di Playitusa.com fa il punto sulla situazione dell'afflusso di pubblico della Major League Soccer.

Mentre l'anno scorso dopo anni di crescita era stato registrato un vistoso calo dell'8%, in parte attutito dall'entrata dei Seattle Sounders, senza i quali la battuta d'arresto sarebbe stata un preoccupante -15%, quest'anno i dati mostrano che la MLS ha recuperato terreno e il sorpasso sulla storica NHL torna a essere una concreta possibilità  anche se per ora non è ancora avvenuto.

La crisi economica non ha del tutto lasciato gli USA ma la situazione rispetto all'anno scorso è migliorata, e nel frattempo il soccer ha acquisito ulteriore popolarità , tale da far si che anche i giornali americani durante questi ultimi Mondiali dedicassero articoli e talvolta anche foto in prima pagina alla nazionale a stelle e strisce peraltro uscita forse un pò troppo presto, ma durante la Coppa del Mondo disputatasi in Sudafrica per la prima volta nella storia si è registrato un interesse attorno al team Usa ed al soccer in generale quasi da paese europeo o latino-americano.

Vai a dati sugli spettatori 2010.

Anando ad analizzare i numeri relativi alle presenze allo stadio di quest'anno, i New York Red Bulls registrano un incremento del 42% raggiungendo finalmente dopo anni di flessioni e di spalti desolatamente vuoti il massimo storico di 16.276 spettatori che ora invece di disperdersi nel cavernoso Giants Stadium recentemente demolito, affollano festanti la nuova di zecca Red Bulls Arena, complice anche l'ottimo rendimento della squadra, mai visto nella storia del team nemmeno quando ancora si chiamava New York Metrostars, ed il nuovo corso sia dal punto di vista manageriale con la nomina del nuovo GM Erik Soler, che ha dovuto praticamente ricominciare da zero, che dal punto di vista tecnico con la panchina affidata ad Hans Backe.

La nuova linfa vichinga sembra aver giovato alla squadra, che grazie ad una sapiente campagna acquisti ed alla valorizazione di quel che era rimasto nel roster dopo l'ultima disastrosa stagione, sembra aver compiuto una metamorfosi diventando competitiva come non mai ed attualmente occupa il secondo posto della Eastern Conference grazie ad una rosa giocatori notevolmente potenziata ed ora ulteriormente rinforzata dagli arrivi delle superstar internazionali in arrivo dal Barcellona, vale a dire il francese Thierry Henry, già  di Juventus ed Arsenal, ed il messicano Rafael Mà rquez che con il loro indiscutibile valore aggiunto e la loro classe sicuramente riusciranno a far aumentare ulteriormente l'affluenza del pubblico ed il livello tecnico del gioco, e conseguentemente anche lo spettacolo. Dopo una vita di vacche magre New York è tra le papabili al titolo ed il pubblico premia la propria squadra con l'aumento più consistente dell'intera lega, sfatando la convinzione di coloro che affermavano che la comunità  newyorkese non era interessata al soccer, ignorandone tessuto e composizione sociale nonché la storia.

Un consistente aumento lo registrano anche i Seattle Sounders con la loro tifoseria di livello europeo che già  l'anno scorso aveva stupito tutti ed aveva rappresentato ad ogni match casalingo il dodicesimo uomo in campo e che anche quest'anno, nonostante il rendimento altalenante della squadra, registra un incremento del 21,6%. Seattle occupa il quarto posto nella Western Conference, per cui i play-off sembrano a portata di mano, e il turno preliminare di Champions' League è stato passato con successo grazie ad un pareggio esterno ed una vittoria interna di misura sull' Isidro Metapan, per cui la stagione è ancora tutta da decidere. Vedremo se Fredy Montero, Steve Zakuani e compagni saranno capaci di ripetersi o addirittura di superarsi e se i nuovi acquisti quali Miguel Montano e Alvaro Fernandez, arrivato in prestito dall'Universidad del Chile e di recente impegnato durante i mondiali in forza alla nazionale dell'Uruguay sapranno mantenere le aspettative. Di certo per ora c'è questo consistente aumento di pubblico che ha trasformato il Qwest Field nella piazza più caliente d'America in fatto di soccer.

Dopo anni di prestazioni deludenti e spettatori in costante calo i cowboys del FC Dallas vedono finalmente un aumento di spettatori al Pizza Hut Park del 29,4%, spiegabile con il terzo posto in classifica ed una squadra tornata dopo anni di grigiore e delusioni ad essere una compagine da temere ed il 2-2 contro i campioni d'Europa dell'FC Internazionale lo dimostra, anche se le amichevoli d'Agosto vanno sempre prese un po' con le pinze. Sicuramente il licenziamento del GM Michael Hitchcock non ha potuto che giovare alla squadra, che liberatasi dei rami secchi ha arricchito il proprio roster con l' acquisto di Milton Rodriguez, attaccante colombiano precedentemente in forza al Real Cartagena, ma soprattutto sembrerebbe che il coach Schellas Hyndiman abbia finalmente trovato la quadratura del cerchio sapendo mescolare bene le carte e far funzionare una squadra che ha delle buone individualità , quali il capocannoniere della passata stagione Jeff Cunningham, l'esperto difensore Heath Pierce, l'attaccante Atiba Harris il nigeriano Ugo Ihemelu, buon difensore, il portiere Kevin Hartman e i sudamericani arrivati verso la fine dello scorso anno Jair Benitez, Marvin Chavez, David Ferreira e Bruno Guarda. Vedremo cosa riserverà  il finale di stagione ai texani, per ora sembra che dopo anni di buio sia arrivata la luce, ma il pubblico per il momento sembra rispondere bene.

Per una texana che dopo anni di delusioni sembra finalmente essere tornata ai suoi livelli tradizionali, eccone un'altra che invece quest'anno sembra non trovare la sua condizione ed aver perso smalto rispetto agli anni precedenti, il 2010 sembra essere per gli Houston Dynamo un anno no, il penultimo posto in classifica sembra quasi una bestemmia visti gli anni di vertice dell'ultimo lustro, cioè da quando la squadra è nata dalle ceneri di San Jose, ma la rosa non è stata rinforzata a dovere a quanto pare, l'attacco sembra avere le polveri bagnate, il solo Brian Ching, tralaltro ancora in precaria forma fisica e che oramai comincia ad avere i suoi anni non basta, il messicano Luis Landin è stato rispedito al mittente, l'africano Joseph Ngwenya, dopo una breve esperienza in Turchia è tornato nel Texas ma il suo ritorno non sembra dare i frutti sperati, ed anche Cam Weaver e Dominic Oduro quest'anno sembrano fotocopie sbiadite. Si fanno sentire le partenze per l'Europa di Ricardo Clark e Stuart Holden, ma nonostante questo il pubblico non ha abbandonato la squadra, anzi gli spalti del Robertson Stadium registrano un incremento dell'8,6%, sperando che il ritorno di Geoff Cameron ridia al centrocampo della compagine di Houston la tonicità  necessaria per revitalizzare un attacco quest'anno troppo asfittico. La matematica non li condanna e la strada per i play-off non è ancora del tutto compromessa, se son rose" questo ancora una volta a dimostrazione che chi afferma che il tifoso americano è modaiolo e non ha una vera passione per il soccer parla senza cognizione di causa.

Dallo stato della stella ci spostiamo all'Illinois dove i Chicago Fire, dopo un inizio stagione all'insegna della novità  e dell'incertezza sembrano in ripresa e i play-off sembrano a portata di mano, e i due nuovi arrivi nel corso dell'estate 2010, il nazionale messicano Nery Castillo e lo svedese appena sbarcato da Seattle Freddy Ljungberg, di sicuro aggiungeranno ulteriore potenziale ai Fire, mentre il cavallo di ritorno Gonzalo Segares sicuramente darà  ulteriori sicurezze alla difesa dei ragazzi dell'Illinois. Il pubblico per ora risponde con un +16,9%.

Bene anche i Los Angeles Galaxy di Landon Donovan ed Edson Buddle, sebbene privi del "vecchio" (dice Fabio Capello) fuoriclasse inglese David Beckham, la squadra allenata da Bruce Arena è attualmente prima nella propria Conference e sembra, nonostante le ultime opache prestazioni, la compagine migliore del campionato, ma attenzione perché proprio a Los Angeles sanno bene che i play-off possono riservare sorprese. In ogni caso sugli spalti dell'Home Depot Center si registra un aumento del 5,3%, a sconfessare chi parla di "shallow attitude" dei calcio fili di Los Angeles.Certamente una parte di modaioli che veniva allo stadio solo per vedere David Beckham e che verrebbe solo per vedere supercampioni del calibro di Ronaldinho era presente in questi anni, ma il nocciolo duro dei tifosi dei Galaxy è composto da gente appassionata e dal cuore latino.

+1,36% per Toronto, dove sembra che la cura Preki nonostante le critiche iniziali per aver tagliato molte teste alcune delle quali parevano intoccabili sembra stia dando i frutti sperati, i canadesi sono infatti al terzo posto della Eastern Conference e la vittoria del Nutrilite Championship assieme al passaggio del turno di Concacaf Champions League dimostra che la squadra non è più una cenerentola, ed al momento Toronto è una delle piazza più calde in MLS tanto da aver purtroppo causato a volte incidenti con alcune tifoserie avversarie. Speriamo che questi atti vandalici non si ripetano più e che i tifosi di Toronto possano presto fregiarsi di un titolo di lega che manca in città  dal 1976, cioè l'anno in cui gli allora Toronto Metros-Croatia, i quali annoveravano tra le loro fila l'asso portoghese Eusebio che solo un anno prima aveva deluso a Boston, demolirono per 3-0 i Minnesota Kicks nella finale del Soccer Bowl '76. Certamente erano altri tempi ma questa città  ha tutte le carte in regola per primeggiare.

I Kansas City Wizard allenati da Peter Vermes stanno attraversando un momento molto difficile ed hanno dovuto modificare il roster a campionato in corso, cosa non sempre facile quando si cercano certe sintonie ed automatismi nel gioco di squadra, ed assieme ad alcune delusioni o talenti inespressi come l'indiano Sunil Chhetri il quale viene dato in di partenza verso altri lidi, l'argentino Santiago Hirsig che ben aveva fatto nella scorsa stagione ma che quest'anno sembrava missing in action (ed è infatti tornato a casa), così come se ne sono andati anche il moldavo Igor Kostrov e il colombiano Pablo Andres Escobar arrivati solo pochi mesi prima, mentre sono arrivati il difensore giamaicano Shavar Thomas dall'expansion team Philadelphia Union, l'attaccante ungherese Zoltan Hercegfalvi prelevato dallo storico club dell'Honved purtroppo infortunatosi in amichevole e il greco Nikos Kounenakis, difensore dell'OFI Creta, ma i risultati tardano ad arrivare, anche se in un campionato corto e pieno di sorprese e capovolgimenti di fronte, sei punti dalla zona play-off non sono molti, per questo motivo i tifosi ancora ci credono e nonostante il momento particolare sono aumentati dello 0,2%, un incremento modesto ma sempre meglio di un segno meno, specie dopo gli anni bui nei quali l'affluenza era scesa addirittura a 7.800 spettatori a partita e si vociferava fortemente di una relocation.

+3,7% per i campioni in carica del Real Salt Lake, diretti inseguitori dei Los Angeles Galaxy ai quali l'anno scorso han soffiato il titolo contro tutti i pronostici in quel di Seattle, nessun gran cambiamento rispetto alla scorsa stagione ma la squadra sembra addirittura migliorata notevolmente rispetto allo scorso anno e il pubblico, sempre numeroso al Rio Tinto Stadium spera di eguagliare Houston e Washington in un doppio che risulterebbe epocale ma per parlare è ancora presto.

I Colorado Rapids anche quest'anno sono in corsa per i play-off, e sembrano essere più stabili di quanto lo fossero l'anno scorso anche se l'opportunità  di accedere alle fasi finali e poter concorrere alla MLS Cup svanì solo all'ultima giornata causa una sonora sconfitta per 3-0 contro i futuri campioni di Salt Lake City, e quest'anno alla corte di Gary Smith sono arrivati el piojo Claudio Lopez, già  in forza a Kansas City, il centrocampista difensivo Anthony Wallace prelevato da Dallas, e da Boston sono stati acquistati Jeff Larentowicz e Wells Thompson, da Kansas City è arrivato a campionato in corso Quincy Amarikwa, mentre il portiere Ian Joyce per ora sta facendo il secondo di Matt Pickens, la speranza è che i Rapids non buttino via tutto nelle ultime giornate come in passato. I tifosi ci credono questa volta, e dopo anni di media spettatori in calo, questo campionato registra un incremento delle presenze in quel di Commerce City del 6,3%.

Aumento del 6,6% registrato anche a Columbus, dove la squadra allenata dal polacco Robert Warzycha pur senza una campagna acquisti fenomenale, d'altronde si sa che la famiglia Hunt per il soccer non spende, è prima in classifica nella Eastern Conference, il sudamericano Sergio Herrera è stato tagliato a stagione in corso ed a rinforzare il centrocampo dei Crew è arrivato dalla terza divisione belga il francese Leandre Griffit. La stagione è ancora lunga e chissà  che Columbus non ci regali qualche sorpresa come del resto ci hanno abituati negli ultimi anni.

Un discorso a parte lo meritano i neonati Philadelphia Union, che essendo un expansion team non sta certo disputando un campionato di vertice, penultimo posto meglio solo del derelitto DC United, ma a parte Chicago nel 1998 – ma erano altri tempi in MLS -, e Seattle lo scorso anno, questa è la dura vita delle matricole: Salt Lake, Toronto e Chivas Usa ne sanno qualcosa, idem San Jose che non sembra ancora riuscita a rinverdire gli antichi fasti, ma questa è un altra storia. Philadelphia aveva fame di soccer e non aveva una squadra pro in questo sport dal 1980, cioè da quando i fallimentari Philadelphia Fury al termine della stagione lasciarono la città  dell'amore fraterno per emigrare a Montreal. Non si sa quando e se gli Union potranno vincere un titolo eguagliando così gli Atoms ed il miracolo del 1973, ma per ora una folla festosa di 21.874 spettatori couadiuvati dai rumorosi Sons of Ben supporta la propria squadra che ha comunque al suo interno delle buone individualità  e pare che si stia finalmente compattando, per cui i ragazzi di Peter Nowak potrebbero ancora fare qualche scherzo ad una grande e dire la loro anche se per quest'anno i play-off appaiono alquanto improbabili.

Purtroppo non tutte le squadre della lega sono in attivo, alcune di loro purtroppo stanno registrando dei cali, chi sensibili e chi purtroppo vistosi, primo club tra tutti i DC United, quest'anno proprio allo sbando, ultimi con soli dodici punti, la squadra non è competitiva oramai da anni e già  due anni fa, quando la sola Us Open Cup aveva salvato la stagione si sarebbe dovuto correre ai ripari, ma per cause ancora ignote ciò non è stato fatto. Il coach Curt Onalfo è stato incerimoniosamente sollevato dall'incarico, ed al suo posto il nuovo allenatore ad interim Ben Olsen poco può fare se non mettere qualche toppa ad una stagione oramai compromessa. I neoacquisti della stagione 2010 quali Cristian Castillo ed il belga di orgini congolesi Floribert N'Galula sono stati dopo poco tagliati dal roster, Luciano Emilio, dopo essere tornato negli Usa con la speranza per alcuni che potesse essere l'uomo della provvidenza, se ne è andato via dopo nemmeno un mese che era tornato, sono arrivati di recente il centrocampista offensivo montenegrino Branko Boscovic già  di Stella Rossa, Paris S.G. e Rapid Vienna, e l'attaccante argentino Pablo Hernandez in prestito dal club uruguagio del Defensor Sporting Club, ma più che rinforzi per la stagione questi nuovi arrivi hanno più un sapore di investimento per la stagione 2011, d'altronde come diceva il presidente cinese Mao Zedong dalle difficoltà  nascono le opportunità . Nonostante questo sfacelo inpensabile nemmeno per i più pessimisti, la tifoseria non ha abbandonato la squadra e il calo di presenze è stato contenuto, -1,6% si può parlare di sostanziale tenuta, ma i dirigenti del club devono fare tesoro degli errori passati e costruire per il campionato 2011 una squadra competitiva che faccia tornare Washington nel posto che le compete, cioè tra le vincenti, e ricordarsi che la pazienza dei tifosi non è eterna.

I Chivas Usa, secondo club losangelino, dopo anni di campionati di buon livello sono buoni ultimi nella Western Conference, le partenze di Ante Razov, Shavar Thomas, perso nell'expansion draft, e Kevin Harmse, finito a Houston, Sacha Kljestan, ora in forza all'Anderlecht, avvenuto a campionato in corso, i ritiri dal calcio giocato di Jesse Marsch e Claudio Suarez, hanno notevolemente indebolito la squadra tanto da farla sprofondare nei bassifondi della classifica. A rinforzo nell'intento di raddrizzare la china son stati chiamati a capezzale delle "capre" di Los Angeles oltre ad Osrael Romero giunto ad inizio stagione in prestito dai salvadoregni del Vista Hermosa, il difensore costaricano Dario Delgado in arrivo sempre a titolo di prestito dal Puntarenas, l'attaccante italo-americano Sal Zizzo, ritornato così in patria dopo anni di carriera in Germania, l'attaccante venezuelano Giancarlo Maldonado acquistato dai messicani dell'Atlante, mentre l'americano Alan Gordon arriva direttamente dai cugini dei Galaxy, vedremo se tutta questa nuova linfa riuscirà  a cambiare il corso del campionato dei Chivas Usa o se comunque saranno un buon investimento per la prossima stagione, sulla carta la situazione sembra talmente disperata che sono stati richiamati in servizio Paulo Nagamura, che era stato ceduto ai messicani del Tigres UANL ed addirittura il difensore rumeno Alex Zotinca che era stato tagliato al termine della stagione 2008 ed era rimasto per due anni senza squadra. I tifosi vivono la situazione con rassegnazione e il decremento registrato rispetto alla scorsa stagione è del 6,4% e per il club si parla ancora di una relocation a San Diego e/o di un cambio di nome, argomenti sul quale la redazione di Playitusa.com si è già  dilungata abbastanza e sulla quale non vale la pena di spendere altre parole, vedremo al termine del campionato o prima dell'inizio della stagione 2011 cosa decideranno Jose Vergara, proprietario del club, ed i suoi soci.

Forte diminuzione sugli spalti del Gillette Stadium per i New England Revolution, i quali stanno facendo male anche in campionato, terz'ultimo posto della Eastern Conference con un attacco anemico ed un gioco che pare appannato. Ad inzio stagione erano arrivati solamente, oltre i ragazzi del Superdraft che possono certamente diventare buoni giocatori ma che il primo anno salvo rarissime eccezzioni non fanno la differenza, Cory Gibbs e Preston Burpo da Colorado, scambiati con Jeff Larentowicz e Anthony Wallace. Jay Heaps si è ritirato, così come il perno del centrocampo Steve Ralston che dopo essere stato acquistato dall'AC St Louis militante in D2, era tornato a Boston facendo ben sperare i tifosi, ma dopo poche partite ha capito che era venuto il momento di appendere le scarpette al chiodo (e andare a fare il secondo a Houston). Hanno lasciato Boston anche Brad Knighton, finito a Philadelphia e Chris Albright ora in forza ai Red Bulls. E' inutile dilungarsi sul fatto che il coach Steve Nicol non può sempre fare le nozze con i fichi secchi e non sempre dal superdraft possono uscire fuori dei campioni in erba, e non si può sempre pensare di fare l'affare con trade e wawing draft o mettendo sotto contratto degli sconosciuti carneadi, la famiglia Kraft deve investire, altrimenti farebbe bene a vendere, anche se a quanto pare non ne sono per nulla intenzionati, forse per paura che un gruppo che volesse realmente investire sui Revs toglierebbe tifosi ai loro New England Patriots militanti in NFL, per i quali invece spendono e spandono. I tifosi si sono disaffezionati sia per l'andamento della squadra in classifica sia per la situazione sopra esplicata, il calo è consistente, -9;8%. Per salvare la stagione resta comunque la finale di Superliga da vincere assolutamente contro i messicani del Monarcas Morelia, e nel frattempo alla corte di Steve Nicol sono arrivati a prestare i loro servigi lo sloveno Ilija Stolica, attaccante del Buducnost Podogorica, il centrocampista anche egli sloveno Marco Perovic, acquistato dagli svizzeri dell' FC Basel, il centrattacco brasiliano Roberto Linck, precedentemente nella serie B rumena con il CSM Rà¢mnicu Và¢lcea, ed infine il cavallo di ritorno Khano Smith, tornato a soccorrere i Revolution dopo aver firmato con gli inglesi del Lincoln City, ma non era meglio pensarci prima?

La maglia nera spetta comunque ai San Jose Eartquakes che nonostante quest'anno sembrino migliori rispetto alle due stagioni precedenti da quando sono stati riammessi in MLS registrano un salasso del 16,4% cosa inspiegabile visto che i play-off sono comunque a portata di mano. La offseason era cominciata con l'arrivo dei ragazzi del superdraft, il ritiro di Darren Huckerby e la cessione di Shea Salinas agli Union, e l'arrivo del centrocampista Joey Gjertsen acquistato dai Montreal Impact e il brasiliano Eduardo Adelino Da Silva, ai quali poi si sono aggiunti il difensore Tim Ward, in arrivo da Chicago, l'attaccante Scott Sealy, di ritorno dalla sua esperienza in Israele, il centrocampista gambiano Omar Jasseh, come centrocampoista è pure Sam Cronin, che l'anno passato vestiva la casacca di Toronto e il portiere Jon Busch tagliato dai Chicago Fire. La stagione non è ancora compromessa ma forse il calo delle presenze allo stadio per il secondo anno consecutivo è dovuta sia alle ultime due annate non certo ricche di soddisfazioni che al fatto che i tifosi dei Quakes sono forse troppo viziati per via del passato assai glorioso della squadra, sia ai tempi della NASL che durante la storia recente della MLS, ma purtroppo gli anni di vacche magre capitano e non sono rari specie se si deve costruire o ricostruire da zero, a Salt Lake City ne san qualcosa.

Globalmente possiamo dire che la lega scoppia di salute, e il distacco dalla NHL è di poche migliaia di spettatori, per cui a meno di sconvolgimenti o di avvenimenti clamorosi e non previsti, con l'avvento nella prossima stagione di Vancouver Whitecaps e Portland Timbers lo storico ed agognato sorpasso tanto desiderato da Don Garber, il suo staff e tutti i tifosi di soccer Usa potrebbe concretamente realizzarsi. Chapeau.

Va detto che nonostante la crescita di pubblico la MLS ancora non guadagna nel suo complesso, ma le varie fonti d'entrata (incluse le expansion fee) stanno consentendo agli investitori originali di recuperare i 350 milioni persi nei primi anni. Più importante però è il fatto che i tifosi ci sono e sembrano anche dimostrarsi fedeli alle rispettive squadre.

Fuori Miami e Tampa Bay, dove il calcio sembra duro ad attecchire; abbandonati i cavernosi stadi da football per stadi da calcio più piccoli che danno un aspetto assolutamente migliore, specie quando le partite son viste dalla TV; biglietti assai meno costosi di quelli di NBA e NHL (le cui squadre però giocano molto di più) e un ambiente adeguato alle famiglie (visto anche che si gioca principalmente nel weekend) e ora anche ai tifosi ultras (con spazi dedicati nelle curve), la MLS sembra finalmente aver trovato la formula della crescita, lenta ma continua. E se si pensa ai numeri delle amichevoli internazionali (ad es. i quasi 90mila di Los Angeles Galaxy vs. Real Madrid della scorsa settimana), allora si capisce come i margini siano ancora enormi.

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