USA e Mondiali: 1998

I giocatori di USA e Iran abbracciati prima del match ai Mondiali 1998

La Coppa del Mondo 1994 era stata un successo sotto tutti i punti di vista: in primis quello organizzativo, gli Stati Uniti avevano dimostrato di essere capaci di saper organizzare un mondiale di calcio sorprendendo anche i più scettici ed i più accerrimi delatori, i quali avevano previsto anche un clamoroso insuccesso nella vendita dei biglietti, mentre invece con ogni stadio quasi totalmente esaurito in ogni ordine di posti, gli americani avevano dimostrato di essere interessati allo sport mondiale per eccellenza, ed anche sportivamente gli Usa non avevano sfigurato, riuscendo a superare il primo turno facendosi eliminare agli ottavi di misura dal Brasile che poi si sarebbe laureato campione del mondo. L'allenatore zingaro Bora Milutinovic era riuscito a dare forma e gioco ad una squadra che al tempo era composita di giocatori provenienti da college, leghe indoor, e le leghe territoriali semiprofessionali che cercavano tra mille sforzi di tenere vivo l'interesse per il soccer, mentre durante la sua gestione alcuni degli elementi della rosa della nazionale Usa avevano cominciato a varcare i confini, quali Tab Ramos,Roy Wegerle, che già  aveva vestito la casacca di vari team britannici, John Harkes finito allo Sheffield Wednesday, Kasey Keller finito a difendere la porta del Millwall, Thomas Dooley era stato acquistato dal Kaiserslautern, ed anche Eric Wynalda militava già  da due anni in Bundesliga, ed infine Ernie Stewart rendeva i suoi servigi agli olandesi del Tilburg.

Dopo il mondiale del '94 altri giocatori avevano lasciato la madrepatria quali Claudio Reyna e Alexi Lalas, quest'ultimo approdato addirttura in Italia tra le file del neopromosso Padova, attratto anche dal prezzo assai modesto, centomila presidenti morti. Lo zingaro del calcio e la macchina organizzativa americana avevano centrato i risultati prefissi, ma Milutinovic una volta terminato il contratto come suo solito fece le valigie in cerca di una nuova elettrizzante sfida impossibile, mentre la USSF peccò un'altra volta di scarsa esperienza e mancanza di vedute a lungo raggio promuovendo a coach della Nazionale a stelle e strisce Steve Sampson, secondo di Milutinovic dal 1993 e che prima di allora aveva ben poca esperienza alle spalle. Nel suo povero curriculum figuravano esperienze di allenatore presso la Mountain View High School, allenatore in seconda di Foothill College e UCLA, e prima di essere nominato assistant coach di Milutinovic allenava la squadra universitaria dell'Università  di Santa Clara, dove nel 1989 aveva vinto un campionato N.C.A.A., un po poco per poter allenare una nazionale per giunta con mire abbastanza ambiziose…

1994

L'esordio della nazionale Usa sotto la guida del nuovo coach – all'inizio ad interim – avviene nel prestigioso Wembley Stadium il 7 settembre 1994, primo match post mondiale contro la decaduta Inghilterra che non qualificatasi ad Usa '94 cerca di risalire la china sotto la guida del neo allenatore Terry Venables, e la voglia di riscatto degli inglesi li fa prevalere sull'ex colonia ribelle con un rotondo 2-0, risultato abbastanza prevedibile. Seguono altre due sconfitte in trasferta, la prima per 2-1 a Dharan contro l'Arabia Saudita con goal della bandiera segnato da Frank Klopas al 63', e l'altra di misura a Port of Spain contro la nazionale di Trinidad&Tobago. Gli Usa si rifanno a Kingston contro i reggaeboys locali prevalendo per 3-0 con reti di Johan Kirovski e doppietta di Klopas. Il mese di Dicembre vede gli Usa impegnati in due amichevoli casalinghe, la prima il giorno 9 contro la nazionale di Trinidad & Tobago Under 23 a Fullerton in California, con vittoria degli Usa per 2 reti a 0, mentre due soli giorni dopo è il turno dell'Honduras che nello stesso stadio mette alle corde la nazionale a stelle e strisce che riesce a pareggiare con Kirovski al 90'.

1995

Il 1995 sembra cominciare discretamente per i ragazzi di Sampson che il 25 Marzo strappano un pareggio a Dallas con due reti per parte ai maestri decaduti dell'Uruguay con reti di Kerr che all' 8' firma il provvisorio vantaggio Usa, mentre l'altra rete al 67' è di Ernie Stewart. Seguono due sconfitte, la prima contro il Belgio, che il 22 Aprile si impone di misura a Bruxelles, e l'altra in casa in quel di Tampa in Florida dove davanti a soli 7.415 spettatori la nazionale della Costarica porta a casa una vittoria per 2 reti a 1 con inutile goal tranne dal punto di vista dell'onore dell'italo-americano Paul Caligiuri al 73'.

L'esiguo numero di spettatori fece allarmare i fans e gli addetti ai lavori, quasi che la soccer fever prima e durante il mondiale fosse evaporata, il che sarebbe stato terribile per la costituenda MLS, ma l'11 giugno a Foxboro va in scena la US Cup '95, sulla falsariga dei tornei amichevoli organizzati negli anni precedenti, e per coinvolgere anche la comunità  afro-americana, da sempre poco interessata al soccer, ed anche in virtù dei passi da gigante compiuti dal calcio africano nell'ultimo quinquiennio viene invitata la nazionale della Nigeria. Questa data è molto importante perchè vede il debutto dell'organizzazione di supporters al seguito della nazionale Usa chiamata Sam's Army. Sul campo la Nigeria si porta in vantaggio ma all'11' John Harkes riporta la partita in equilibrio ma dopo nemmeno dieci minuti i nigeriani si riportano in vantaggio. Il pareggio Usa avverrà  allo scadere del primo tempo ad opera di Marcelo Balboa. L'atmosfera è elettrica ed il match molto avvincente, ma la gratificazione per i 22.578 presenti arriva quasi al 70' quando Cobi Jones mette a segno il goal vittoria. La settimana seguente il torneo si sposta nella capitale dove va in scena il match contro gli arcirivali messicani, e contro tutti i pronostici la nazionale Usa si impone per ben 4-0 per la gioia dei 38.615 presenti, con reti di Wegerle al 4', Dooley al 25', Wynalda al 36' ed Harkes nel secondo tempo al 68'. Questo match, sebbene all'interno di un torneo amichevole ribadiva ancora una volta che la musica in centroamerica era cambiata e gli Usa non dovevano essere presi sottogamba se si volevano evitare spiacevoli sorprese.
L'atto conclusivo del torneo si svolge la settimana seguente nel New Jersey dove a Piscataway gli Usa mettono in bacheca il trofeo pareggiando a reti inviolate contro la Colombia. Questa iniezione di ottimismo è fondamentale in vista dell'impegno imminente in Copa America, dove questa volta gli Usa parteciperanno con la prima squadra.

L'esordio nella competizione avviene a Paysandu in Uruguay l'8 Luglio '95 e sorprendentemente gli Usa hanno ragione del Cile per 2-1 con doppietta di Eric Wynalda segnate al 15' ed al 29'. La notizia fa il giro del mondo, ma le cose sembrano tornare alla normalità  quando sempre a Paysandu la Bolivia si impone di misura sugli Stati Uniti tre giorni dopo. Il prossimo avversario sono i temibili argentini, al tempo numero otto nella classifica FIFA, e si suppone che con certezza quasi matematica gli americani faranno le valigie, ma ancora una volta il mondo viene zittito di fronte al clamoroso risultato che vede gli Usa prevalere sull'Argentina per ben 3 reti a 0, con reti di Frank Klopas al 21', Alexi Lalas dieci minuti dopo, ed Eric Wynalda al 58'. Il 17 Luglio 1995 è il turno del Messico, e dopo una partita terminata 0-0 gli Usa avanzano ai calci di rigore per 4-1, avanzando così alle semifinali dove però nel piccolo stadio di Maldonado il Brasile, imminente vincitore del torneo, si impone di misura il 20 Luglio 1995. Due giorni dopo, sempre a Maldonado la Colombia sbaraglia gli Usa per 4-1 con goal della bandiera di Joe-Max Moore al 52'. Nonostante l'epigologo a coda di pesce gli Usa sono arrivati quarti in Copa America, un altro importante passo per il soccer Usa anche in vista dell'imminente nascita della MLS.

Nel mese di gosto viene organizzato al Giants Stadium il torneo Parmalat. Sampson lascia riposare alcuni elementi cardine della nazionale, a il 4 Agosto il Parma espungna Meadowlands per 2-1, a salvare almeno l'onore degli Usa è Mike Lapper al 54'. Gli Stati Uniti però non sfigurano del tutto e concludono il torneo con una vittoria per 2-1 sui portoghesi del Bennfica Lisboa con reti di Frank Klopas al 13' e il raddoppio al 68' è invece di Roy Lassiter, il tutto davanti a 32.859 spettatori. Le ultime due sfide dell'anno sono una sconfitta di misura in Svezia il 16 Agosto ed una vittoria a Washington contro l'Arabia Saudita per 4-3 l'8 Ottobre con marcature di Lalas 36' , Moore 48' , Ramos 62' e Lassiter al 67'.
Il 1995 si conclude per la nazionale Usa in maniera positiva e Sampson si guadagna così la nomina effettiva di coach fino ai mondiali di Francia '98.

1996

Il 1996 si apre con la Gold Cup in quel di Anaheim in California, dove il 13 Gennaio gli Usa affrontano davanti a soli 9.850 spettatori la nazionale di Trinidad&Tobago, con risultato finale che arride alla squadra di casa grazie a una doppietta di Wynalda (14' e 33') e goal di Joe-Max Moore al 53', mentre sempre ad Anheim è la nazionale del Salvador a essere sconfitta dagli americani per 2-0 di fronte a 52.345 entusiasti e festanti spettatori. Il 18 gennaio a Los Angeles tocca al Brasile, che per la scarsa rilevanza data all'impegno manda la nazionale Under 23. Ancora una volta, come ai Mondiali Usa '94, il Brasile passa il turno imponendosi di misura, staccando così il biglietto per la finale, mentre agli Usa resta la finalina di consolazione per il terzo posto, dove sostenuti da 88.125 fans (a dir la verità  non tutti pro USA) strapazzano il Guatemala per 3-0 con reti di Eric Wynalda (34'), Jeff Agoos (37') e la marcatura finale all'87' porta la firma di Jovan Kirovski.

Resta tanta amarezza per la Gold Cup, ma il 1996 rimane comunque un anno cruciale per la storia del soccer Usa perchè il 6 aprile 1996 nasce ufficialmente la MLS, per cui da questo momento la nazionale Usa non sarà  più trattata come un club come era invece successo per quasi un decennio e gli Usa avevano finalmente un campionato nazionale degno di tale nove dodici anni dopo la fine della NASL, da molti considerato il punto di non ritorno.

Il programma di amichevoli avanza come da copione e il 26 maggio gli statunitensi hanno ragione della Scozia per 2-1, grazie ai goal di Wyanalda (13') e Jones (72') in quel di New Britain. Unica nota dolente il pubblico, appena 8.526 spettatori, ma il Connecticut non è mai stato uno stato molto ricettivo per il soccer, come dimenticare il fallimento degli Hartford/Connecticut Bicentennials? Il 9 giugno gli Usa disputano la U.S Cup '96 che li vede esordire contro la nazionale irlandese a Foxboro, dove di fronte ai 25421 presenti gli Usa portano a casa una vittoria per 2 reti a 1 grazie a Tab Ramos (57') e Claudio Reyna (75'). La sconfitta per 2-0 contro i boliviani costringe gli americani a giocarsi il tutto per tutto a Pasadena contro il rivale continentale messicano. I 92.216 spettatori presenti al Rose Bowl assisteranno ad una gara all'ultimo sangue con un finale amaro, perchè all'ultimo minuto il Messico pareggia e in virtù del 2-2 finale e consequenziale differenza reti si porta a casa il trofeo. Per la cronaca le reti americane sono di Wynalda e Dooley.

Seguono una vittoria casalinga per 3-1 contro la nazionale di El Salvador ed una brutta a sconfitta a Lima contro il Perù per 4-1, mentre il 30 novembre 1996 iniziano le qualificazioni per la Coppa del Mondo 1998. Gli Stati Uniti si gettano alle spalle l'amarezza delle ultime competizioni e le prove poco brillanti affrontando la sfida mondiale con il massimo impegno, sbaragliando così il Guatemala per 2-0 grazie ai goal di Wynalda e Brian McBride tra le mura amiche della capitale. Tre giorni dopo in quel di Richmond sono i trinidegni a pagare pegno al rullo compressore a stelle e strisce, e la pratica Trinidad & Tobago viene archiviata anch'essa con un rotondo 2-0 grazie a Dooley e il solito Wynalda. il 24 Novembre grazie ad una rete di Joe-Max Moore gli Usa sono corsari a Trinidad come lo furono nel 1989, ma l'1 dicembre il Costarica riporta gli Usa sulla terra avendone ragione per 2-1 con goal solitario ed inutile di Cobi Jones allo scadere. A Palo Alto però saranno i costaricani a ballare, e il 14 dicembre la squadra di casa davanti a 40.527 presenti li ripaga con la stessa moneta grazie ai goal di McBride e Lassiter.

Il 1996 finisce con il pareggio esterno ottenuto il 21 Dicembre contro il Guatemala grazie alle reti di Preki e Frankie Hejduk. Nonostante qualche amarezza come la Gold Cup e la U.S. Cup '96, sfiorate ma non ottenute, il 1996 resta comunque un anno positivo sia per la nascita della MLS che per gli ottimi risultati in via di qualificazione verso Francia '98.

1997

Il 1997 comincia nel peggiore dei modi. Nel mese di Gennaio si tiene l'edizione '97 dell'oramai classica U.S. Cup, le locations scelte sono San Diego ed il Rose Bowl di Pasadena, al tempo casa dei Los Angeles Galaxy. il 17 Gennaio il modesto Perù ha ragione degli americani di misura, a Pasadena due giorni dopo le cose non vanno meglio ed il Messico sbaraglia gli odiati yankees per 2-0. Il match conclusivo è contro la Danimarca, e quest'ultima partita per gli Usa è una vera e propria débacle, 4-1 per la Danish Dinamite col solo goal di Joe-Max Moore all'ultimo minuto del primo tempo a rendere la pillola meno amara.

Tra gennaio e febbraio ha luogo una piccola tournée in Cina dove gli americani sfidano la nazionale locale. La prima sfida si tiene il 29 Gennaio a Kumming ed il gigante asiatico ha ragione degli statunitensi per 2-1, con rete degli americani segnata da Eric Wynalda al 72'. Tre giorni dopo a Guangzhou ha luogo la replica, ma gli Usa non riescono ad imporsi, portando a casa un pareggio per 1-1 con rete al 25' di Alexi Lalas. Il 2 Marzo si comincia a fare sul serio, e la Nazionale Usa pareggia a Kingston contro la Giamaica in uno scontro valevole per le qualificazioni di Francia '98. Il 16 Marzo a Palo Alto è il turno del Canada, che viene sbaragliato per 3-0 davanti ai 28896 spettatori presenti al Rose Bowl grazie alle reti di Eric Wynalda all 8', seguito da Eddie Pope sei minuti dopo e il suggello finale in zona cesarini di Ernie Stewart. La trasferta in Costarica del 23 Marzo ha un sapore amaro, nonostante le reti di Wynalda e Lassiter la nazionale locale si impone per 3-2. Il 20 Aprile una folla di 57877 festati spettatori si reca a Foxboro dove gli americani sfidano un'altra volta il Messico, questa volta per un'importante partita di qualificazione. Il risultato finale di questo avvincente match sarà  uno spettacolare 2-2 grazie a un goal di Eddie Pope ed un autogol di Ramirez.

Il cammino verso i Mondiali si prende una pausa fino a giugno, resta quindi il tempo per due amichevoli casalinghe, la prima il 4 Giugno contro il Paraguay che finisce a reti inviolate e la seconda il 17 Giugno contro la modesta nazionale israeliana che viene sconfitta per 2-1 con marcature di Alexi Lalas e Johan Kirovski. il 29 giugno si torna a fare sul serio, ed il 29 Giugno la compagine allenata da Sampson strappa un importante pareggio in trasferta contro la nazionale di El Salvador grazie alla rete di Roy Lassiter al 51'. Il 7 Agosto c'è il tempo per un'altra amichevole contro l'Ecuador a Baltimora con risultato che arride ai sudamericani che portano a casa una vittoria di misura. Ma durante la ripresa delle qualificazioni gli Usa tirano fuori il carattere il 7 Settembre a Portland vincono contro la Costarica con goal di Tab Ramos al 78', mentre il 3 Ottobre a Washington è il turno della Giamaica che strappa un pareggio importantissimo per la propria storica qualificazione, il goal Usa porta la firma del solito Eric Wynalda. Il 2 novembre gli americani volano a Città  del Messico dove raccolgono un importantissimo pareggio a reti inviolate, mentre la settimana seguente gli Usa sono di scena a Vancouver dove con rete di Claudio Reyna al 5' e doppietta di Roy Vegerle nelle battute finali (81' e 90') gli Stati Uniti espugnano il Canada.

L'atto conclusivo delle qualificazioni va in scena il 16 novembre 1997 a Foxboro, dove gli Usa, grazie anche ai 53.165 presenti danno lezione di calcio a El Salvador che viene sconfitto per 4-2, con reti americane di Brian McBride al 22' ed al 28', Julian Henderson al 49' e Preki all'82'. Nonostante l'anno fosse cominciato male gli Usa avevano dimostrato comunque di avere il carattere e l'abilità  necessaria per potersi qualificare ancora ad una fase finale di Coppa del Mondo, e Sampson nonostante tutto aveva centrato l'obbiettivo più importante.

1998

Il 1998 sembra iniziare per i ragazzi di Sampson sotto i migliori auspici con la vittoria di misura sulla Svezia in Florida il 24 gennaio, con goal di Roy Wegerle al 2', mentre il 1 Febbraio ad Oakland inizia la Gold Cup, dove gli Usa asfaltano il rivale comunista Cuba, contro cui gli americani non giocavano al 1949, per 3-0. Le reti sono di Wegerle al 22', Wynalda al 58' e rigore al 76' trasformato da Moore. Una settimana esatta dopo è il turno dei costaricensi che vengono sconfitti col risultato di 2-1. Le reti americane sono di Eddie Pope al 7' mentre il raddoppio avviene ad opera di Preki al 78'. Il 10 Febbraio a Los Angeles gli Usa affrontano in semifinale il Brasile che seppur in formazione rinaneggiata poteva contrare comunque su stelle del calibro di Romario, e contrariamente ai pronostici gli Usa si impongono di misura grazie ad una storica rete di Preki al 76', con tiro dai venticinque metri dopo aver scartato un difensore brasiliano, pari come importanza storica a quelle di Paul Caligiuri nel 1989 e a quella dell'haitiano Joe Gaetjens nel 1950.

La notizia fa il giro del mondo ma non c'è tempo per cullarsi sugli allori perchè cinque giorni dopo gli Stati Uniti devono affrontare in finale il Messico che fino a quel momento si è dimostrata la squadra migliore del torneo. In un Rose Bowl brulicante di 91255 spettatori il Messico, grazie ad una rete di Hernandez allo scadere del primo tempo vince la sua terza Gold Cup consecutiva con grande frustrazione degli americani.

Questa sconfitta avrà  delle ripercussioni psicologiche sui ragazzi di Sampson che collezionano due sconfitte consecutive, la prima in casa contro l'Olanda e la seconda a Bruxelles contro il Belgio entrambe col risultato di 2-0, ma col mondiale alle porte non c'è tempo per deprimersi, e il 14 marzo 1998 un'amichevole a San Diego contro il Paraguay temina 2-2, con marcature americane del giovane Chad Deering al 21' e il veterano Marcelo Balboa al 50'. Seguono un 3-0 contro l'Austria a Vienna, un terribile 0-0 casalingo contro la Macedonia ed infine un 2-0 al Kuweit a Portland e la partita finale prima dei Mondiali è contro la Scozia il 30 maggio a Washington di fronte a 46.037 spettatori, il risultato è di 0-0. Viene da chiedersi che senso abbiano amichevoli contro squadre tipo Israele, Kuwait, Macedonia soprattutto quando si sta per affrontare una Coppa del Mondo, ma errori simili sarebbero poi stati compiuti anche pre Mondiali 2006.

Francia '98

Nel percorso verso i Mondiali la novità  più importante è tra i convocati. Rimane infatti fuori dai 23 John Harkes, allora lo yank Abroad di maggior sucesso tra gli americani. Motivo ufficiale: “leadership issues”. Solo nel 2010 si viene a sapere che il CT Sampson decise la sua esclusione a causa di una relazione tra Harkes e la moglie del compagno di Nazionale Eric Wynalda. un caso simile a quello tra John terry e Wayne Bridge 12 anni prima, solo che allora la scelta del CT fu netta.

Altra sorpresa fu l'inclusione in dirittura d'arrivo pre convocazioni del terzino sinistro naturalizzato (di origine francese, della Martinica) David Regis , scoperto da Sampson durante la tournée del 1997, che però pur ben figurando, tolse il posto al veterano Marcelo Balboa e all'inizio la squadra lo visse come un corpo estraneo.

Il 15 giugno 1998 a Parigi gli Usa esordiscono al Mondiale di Francia affrontando la Germania, che ha ragione degli americani per 2-0 con gol di Anreas Moeller e Jurgen Klinsmann. Sampson puntava su Claudio Reyna quale faro della squadra, ma i tedeschi furono bravi ad ingabbiarlo, ma tutta la squadra soffrì molto l'esordio, dando sensazione di estrema debolezza. La sconfitta che comunque era preventivata, visto il dislivello tra le due squadre, restavano comunque da giocare le partite contro Iran e Jugoslavia, che nonostante fosse stata ridotta dalla guerra alla sola Serbia e Montenegro era ancora una nazionale di una certa caratura.

Il 21 giugno la squadra Usa affronta gli iraniani in una partita alla quale è stata data una valenza più politica che non sportiva viste le crisi diplomatiche tra i due paesi dal 1979 in poi, e in Iran la propaganda degli ayatollah segue con grande attenzione il match contro quello che loro chiamano “il grande Satana”. L'atmosfera è calda e gli Usa devono assolutamente vincere se vogliono passare il turno, ma per la gioia degli ayatollah e la delusione degli americani l'Iran si impone sugli Usa per 2-1 con reti di Hamid Estili di testa al 40' e di Mehdi Mahdavikia all'84', con in mezzo ben 4 pali degli americani all'attacco alla disperata. Inutile infine la rete di Brian McBride all' 87' che rende meno pesante il passivo ma non toglie l'umiliazione di essere stati eliminati dalla Coppa del Mondo peraltro da un avversario calcisticamente parlando assai modesto.

Il 25 giugno a Nantes, senza più nulla da chiedere gli Usa affrontano la Jugoslavia dalla quale vengono sconfitti di misura, 1-0, gol di Slobodan Komljenovic su punizione di Sinisa Mihajlovic. Nell'occasione – assai calda per il coinvolgimento americano nelle guerre balcaniche – gli USA mettono in campo la miglior prestazione del loro torneo, non abbastanza però.

Si conclude mestamente l'era Sampson al quale resta comunque l'onore di aver portato gli Usa al quarto posto della Copa America, di aver battuto il Brasile e di aver qualificato gli Usa a Francia '98, e non è poco per un allenatore che fino a quel momento aveva allenato solo a livello di college 8mostrando spesso però dei limiti nella gestione del team). Resta però l'amarezza per le varie Gold Cup sfiorate ma non vinte ed un Mondiale che forse poteva andare meglio. Ironia della sorte, il suo successore sarà  quel Bruce Arena al quale nel 1985 aveva soffiato il campionato NCAA.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Informativa cookie

Per far funzionare bene questo sito, a volte installiamo sul tuo dispositivo dei piccoli file di dati che si chiamano "cookies". Anche la maggior parte dei grandi siti fanno lo stesso.

Cosa sono i cookies?

Un cookie è un piccolo file di testo che i siti salvano sul tuo computer o dispositivo mobile mentre li visiti. Grazie ai cookies il sito ricorda le tue azioni e preferenze (per es. login, lingua, dimensioni dei caratteri e altre impostazioni di visualizzazione) in modo che tu non debba reinserirle quando torni sul sito o navighi da una pagina all'altra.

Come utilizziamo i cookies?

In alcune pagine utilizziamo i cookies per ricordare:

  • le preferenze di visualizzazione, per es. le impostazioni del contrasto o le dimensioni dei caratteri
  • se hai già risposto a un sondaggio pop-up sull'utilità dei contenuti trovati, per evitare di riproportelo
  • se hai autorizzato l'uso dei cookies sul sito.

Inoltre, alcuni video inseriti nelle nostre pagine utilizzano un cookie per elaborare statistiche, in modo anonimo, su come sei arrivato sulla pagina e quali video hai visto. Non è necessario abilitare i cookies perché il sito funzioni, ma farlo migliora la navigazione. è possibile cancellare o bloccare i cookies, però in questo caso alcune funzioni del sito potrebbero non funzionare correttamente. Le informazioni riguardanti i cookies non sono utilizzate per identificare gli utenti e i dati di navigazione restano sempre sotto il nostro controllo. Questi cookies servono esclusivamente per i fini qui descritti.

Che tipo di cookie utilizziamo?

Cookie tecnici: Sono cookie necessari al corretto funzionamento del sito. Come quelli che gestiscono l'autenticazione dell'utente sul forum.

Cookie analitici: Servono a collezionare informazioni sull'uso del sito. Questa tipologia di cookie raccoglie dati in forma anonima sull'attività dell'utenza. I cookie analitici sono inviati dal sito stesso o da siti di terze parti.

Quali sono i Cookie di analisi di servizi di terze parti?

Widget Video Youtube (Google Inc.)
Youtube è un servizio di visualizzazione di contenuti video gestito da Google Inc. che permette a questa Applicazione di integrare tali contenuti all'interno delle proprie pagine. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Mi Piace e widget sociali di Facebook (Facebook, Inc.)
Il pulsante "Mi Piace" e i widget sociali di Facebook sono servizi di interazione con il social network Facebook, forniti da Facebook, Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante +1 e widget sociali di Google+ (Google Inc.)
Il pulsante +1 e i widget sociali di Google+ sono servizi di interazione con il social network Google+, forniti da Google Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Tweet e widget sociali di Twitter (Twitter, Inc.)
Il pulsante Tweet e i widget sociali di Twitter sono servizi di interazione con il social network Twitter, forniti da Twitter, Inc. Privacy policy

Come controllare i cookies?

Puoi controllare e/o verificare i cookies come vuoi - per saperne di più, vai su aboutcookies.org. Puoi cancellare i cookies già presenti nel computer e impostare quasi tutti i browser in modo da bloccarne l'installazione. Se scegli questa opzione, dovrai però modificare manualmente alcune preferenze ogni volta che visiti il sito ed è possibile che alcuni servizi o determinate funzioni non siano disponibili.

Chiudi